Re dei re




Recensione di Salvatore Argiolas


Autore: Wilbur Smith

Editore: HarperCollins Italia

Traduzione: Sara Caraffini

Genere: Avventura

Pagine: 544

Anno di pubblicazione: 2019

Sinossi. 1887, Il Cairo. Quando un’ex amante gelosa distrugge la felicità di Penrod Ballantyne e della sua fidanzata Amber, il loro sogno di costruire una famiglia svanisce. Decisa a trovare una nuova ragione per vivere, Amber parte per il Tigrè con la gemella Saffron e il marito di lei, Ryder Courtney, che ha individuato nelle montagne della zona una ricca vena d’argento. Dopo un viaggio costellato di incidenti e pericoli, proprio quando sembra che gli affari inizino a decollare, la situazione politica della regione, tra le lotte per la successione al trono d’Etiopia e la politica coloniale dell’Italia, precipita, e Ryder si trova costretto a negoziare un accordo con Menelik II, il potente Re dei Re. Intanto Penrod, dopo aver cercato di dimenticare Amber nelle fumerie d’oppio della città ed essere stato salvato grazie all’intervento di un vecchio amico, coglie al volo l’opportunità di arruolarsi come agente segreto per l’esercito inglese: l’Italia, sembra, ha delle mire sull’Abissinia, e si mormora che stia progettando un’invasione… Mentre ombre di guerra si addensano minacciose all’orizzonte, Amber e Penrod si ritrovano schierati su opposti fronti. E forse nemmeno il destino potrà riunirli. “Re dei Re, il prossimo capolavoro d’avventura di Wilbur Smith, attesissimo seguito del bestseller mondiale Il trionfo del sole. Una storia epica di amore, tradimento, coraggio e guerra”

Recensione

Da tantissimi anni Wilbur Smith è diventato sinonimo di romanzi di avventura con la A maiuscola e questo suo ultimo libro, “Rei dei re”, scritto con la collaborazione con la  scrittrice Imogen Robertson, aggiunge lustro alla sua leggenda di erede di Robert Louis Stevenson come maestro della narrativa popolare. “Re dei re” si ricollega al bestseller del 2005 “Il trionfo del sole”, in cui si incontrano tanti dei protagonisti di questo romanzo storico.

“Il trionfo del sole” presenta le vicende di tre ragazze, figlie del console Benbrook e di due coraggiosi uomini d’avventura Ryder Courtney e Pernod Ballantyne che faranno di tutto per salvarle dal crudele destino che le attende. Alla testa di circa 50.000 dervisci il Mahdi, successore di Maometto, preme per conquistare Khartoum, capitale del Sudan e testa di ponte del protettorato britannico dell’Egitto. Dalla Gran Bretagna viene mandato in città il famoso generale Charles Gordon detto Il Cinese per evacuare gli abitanti e scortarli in territorio sicuro. Gordon disattende gli ordini e tenta di resistere all’assedio e in questa cornice storica si inseriscono i due avventurieri che dopo tante sofferenze e mille vicissitudini riescono a salvare e a corteggiare due delle sorelle inglesi mentre la terza diventerà sposa del braccio destro del Mahdi.

Teso e incalzante sino alla capitolazione di Khartoum e alla rocambolesca liberazione di Saffron e Amber Benbrook, il libro rallenta il ritmo e si trascina stancamente sino alla riconquista della città sudanese avvenuta nel 1898, favorita anche dalla grande superiorità tecnologica britannica che con la ferrovia che portò rapidamente le truppe riposate al fronte, con nuove e più sicure cannoniere che solcarono il Nilo e soprattutto con le micidiali mitragliatrici Maxim riuscì a dare un supporto tecnico indispensabile alla vittoria sui dervisci.

Sembra quasi che Smith voglia mettere in primo piano l’aspetto umano della lotta e della guerra e si disinteressi dell’aspetto freddamente tecnologico che non crea pathos. In filigrana al romanzo si legge anche quello che Samuel Huntington chiama “Lo scontro delle civiltà”, titolo di un suo celebre saggio. Tra l’Impero britannico e l’esercito del Mahdi si compie uno dei tanti scontri tra due concezioni del mondo quella occidentale e quella araba e nel romanzo si percepisce chiaramente l’influenza degli avvenimenti dell’11 settembre 2011.

“Re dei re” comincia al Cairo nel gennaio 1887 dove si trovano le sorelle Benbrook, Saffron felicemente sposata con Ryder Courtney e Amber fidanzata con l’irruente Pernod Ballantyne.

Intrighi sentimentali portano Amber a lasciare il suo amato Pernod e a legare ancora più strettamente la sua vita alla sorella ed al cognato che progettano di impiantare una miniera d’argento nella regione etiope del Tigrai o Tigrè nelle vicinanze di Macallè.
Proprio questo progetto di sfruttamento minerario porterà Courteny e Ballantyne, esponenti delle famiglie che hanno partecipato alle saghe più popolari di Wilbur Smith, a legare le proprie esistenze all’espansionismo italiano in Africa Orientale.

Il “Re dei re” infatti non è il maestoso leone che campeggia in copertina ma il negus Menelik II, imperatore d’Etiopia e strenuo avversario degli Italiani.

Mentre Ryder Courtney agisce per far crescere la sua impresa e cerca supporto prima nei ras locali e poi nel Negus in persona, Pernod Ballantyne, dopo un oscuro periodo di dannazione ritrova il suo spirito combattivo e viene spedito dai suoi superiori a controllare e sostenere l’avanzata italiana in Abissinia.

Tutti i fili pendenti della trama si riannoderanno durante la tragica battaglia di Adua dove tanti destini saranno stroncati ma altre vite troveranno un futuro ricco di speranze.

“Re dei re” è il romanzo di Wilbur Smith più interessante per gli italiani perché è imbevuto di citazioni, riferimenti, situazioni e momenti storici riguardanti il nostro Paese, comprese anche le vicende belliche che caratterizzarono la fine dell’Ottocento.
Viene raccontata soprattutto la disfatta di Adua, che fermò le mire espansionistiche italiane in Africa diventando un nome infausto nella nostra storia al pari di Caporetto.

La battaglia viene mostrata dal punto di vista di Pernod che cerca di cambiare l’ottusa tattica bellica di alcuni ufficiali ma tutti i suoi sforzi non avranno riscontri positivi per la grandissima superiorità numerica dei guerrieri etiopi.
Avventura allo stato puro e grande Storia si completano splendidamente in questo avvincente romanzo che presenta con molta precisione alcuni snodi fondamentali della guerra italo-etiope come il controverso trattato di Uccialli che vide due versioni diverse nei documenti scritti in amarico e in italiano.

Nel romanzo la diversa traduzione, che poi porterà alla guerra, viene scoperto da Amber la vera e propria protagonista del libro, libera e indipendente come Hagos, la leonessa che salva da cucciola e rende alla natura quando il suo spirito animale reclamerà la savana.

Wilbur Smith gestisce con maestria una trama avvincente basata sull’incrociarsi di avvenimenti storici di primaria importanza, storie private e colpi di scena mozzafiato in una cornice geografica di straordinaria bellezza poco frequentata dai romanzi.

Wilbur Smith


È nato nella Rhodesia del Nord (attuale Zambia), ma è cresciuto e ha studiato in Sudafrica. 
Il padre, possidente e cacciatore di elefanti, considerava la sua passione per la lettura “innaturale e poco sana”, forzandolo a diventare un “lettore segreto” ma appassionato. 
”Mio padre riteneva la mia ossessione per i libri innaturale e malsana. Mi vidi
costretto a leggere di nascosto. Passavo quindi così tanto tempo nel gabinetto esterno, dove nascondevo i miei libri preferiti, che mio padre ordinò a mamma di somministrarmi regolari e massicce dosi di olio di ricino.”
Si è dedicato a tempo pieno alla narrativa dal 1964 e da allora ha pubblicato numerosi romanzi, basati su attente ricerche e appassionanti esplorazioni condotte in ogni angolo del mondo.

 

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