Requiem




Recensione di Maria Sole Bramanti


Autore: Geir Tangen

Traduzione: Margherita Podestà Heir

Editore : Giunti

Pagine: 432

Genere: thriller

Anno di pubblicazione: 2017

E solo quando arriverete alle ultime pagine del suo “Requiem”, capirete veramente cosa intendo! Mi dispiace solo una cosa: che questa sia una delle prime recensioni italiane di questo romanzo e quindi io non possa rivelare più di tanto della trama gialla che mi ha così sorpresa.

Aspettavo questo libro con ansia… perché Margherita Podestà, la sua traduttrice dal norvegese, parlando di autori, libri letti e tradotti, mi aveva accennato a un thriller a cui stava lavorando, scritto da un blogger, un autore nuovo, molto promettente.

Te lo devo dire, Margherita, avevi proprio ragione!

Tornando al libro… Nella cittadina norvegese di Haugesund vive e lavora Viljar Ravn Gudmundsson, giornalista in crisi, annebbiato dagli attacchi di panico e perseguitato dai fantasmi del passato.

Un giorno riceve una email in cui si annuncia un omicidio.

E sarà l’inizio di un incubo, per lui e per la giovane e intraprendente Lotte Skeisvoll, a capo della polizia della città.

Preparatevi a una lunga notte insonne, perché così è stato per me; da un certo punto in poi, non sono più riuscita a staccarmi da questo libro; e se la prima parte l’ho letta in due giorni, il resto l’ho letto tutto in una notte.

Questo è il libro perfetto per chi ama il thriller nordico.

Per le atmosfere, le tematiche, ma anche per altri motivi che, ahimè, non posso svelarvi per non rovinarvi la sorpresa. Ma credetemi: cultori del giallo scandinavo, questo è il libro che fa per voi.

Anche chi non è particolarmente appassionato al nordico, comunque, non avrà difficoltà ad apprezzarlo, perché è moderno, originale, sorprendente e con un certo non so che di fondo che ricorda il giallo deduttivo classico… quegli indizi messi lì a bella posta per guidare il lettore a scoprire il colpevole… ma sarà vero?

Il Maestro del titolo originale è un insospettabile che, come Mozart, compone il suo Requiem, alla ricerca dell’opera perfetta, muovendo le sue… no… no… e no… non voglio dirvi niente… non posso… a parte che il killer stesso, vittima delle sue pulsioni, rischia di perdere il controllo del suo piano e, a volte, è costretto a improvvisare.

Sono soddisfatto. Ogni sequenza procede come previsto: la composizione musicale ha cominciato a prendere forma. Mi godo la sensazione. Non nell’uccidere, quella è solo una necessità, ma nel creare…”

Tra piani temporali sfalsati e prospettive diverse, vi ritroverete invischiati in questo “Requiem”, tanto che, a un certo punto, avrete difficoltà a capire quale sia la realtà e quale la finzione; ve lo assicuro!

E poi, io mi sono affezionata a Viljar, con la sua ansia, e a Lotte, con le sue ossessioni e spero di ritrovarli presto in altri romanzi, perché ci sono aspetti del loro carattere e delle loro storie ancora tutti da scoprire!

Consigliatissimo!!!

Geir Tangen 


Geir Tangen nato a Øystese, Norvegia, nel 1970 vive a Haugesund, sulla costa occidentale della Norvegia. È insegnante e giornalista, e dal 2012 tiene un blog di crime fiction fra i più seguiti, con centinaia di migliaia di visitatori.

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