SCIACALLI SI MUORE
Autore: James Hadley Chase
Traduttore: Sara Bilotti
Editore: TimeCrime
Genere: giallo
Pagine: 192
Anno di pubblicazione: 2022
Sinossi. Un freddo e spietato criminale, Dillon, una volta rientrato nel giro della malavita, viveva un grande momento, faceva un sacco di soldi. Poteva contare su Nick Gurney e Roxy, due delinquenti di poco conto che lo ritenevano l’uomo della provvidenza; su Myra, la formosa figlia del pugile Butch Hogan, stanca della vita di provincia e a caccia di forti emozioni; e su Hurst, il vero pezzo grosso della città. In un modo e nell’altro, tutti aiutavano Dillon, mentre lui aiutava sé stesso. Ma poi iniziò a commettere un errore dopo l’altro. E, appena abbassò la guardia, fu coinvolto in un doppio gioco raccapricciante. La morte era in attesa dietro l’angolo…
Recensione di Claudia Cocuzza
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Sciacalli si muore è il secondo romanzo di James H. Chase, notissimo e prolifico autore inglese di thriller e Hard boiled. Pubblicato nel 1939 e proposto per la prima volta in Italia nel 1965 nella collana I neri Mondadori, presenta tutte le caratteristiche del genere a cui appartiene e non può che fare felici i suoi estimatori.
Dillon è un delinquente senza scrupoli, caduto in disgrazia quando il gangster di cui è al servizio viene fatto fuori.
Ma Dillon è ambizioso. Fa calmare le acque e prova a rimettersi in carreggiata; anzi, il suo obiettivo è diventare uno che conta e fare soldi, tanti soldi.
Il pezzente che entra nel bar chiedendo qualcosa da mangiare – Dillon – ha una luce negli occhi che tradisce la sua vera natura, nonostante sia sudicio e coperto di stracci.
Tutti vedono quella luce e la prima sensazione è quella giusta: questo tizio porterà solo guai.
Dillon è un caterpillar. Non si ferma davanti a niente.
Se deve picchiare una donna, lo fa.
Se deve ammazzare un uomo a bruciapelo, lo ammazza.
Dillon vuole bene solo a una persona: sé stesso.
Però, a un certo punto, fa quello che dalle nostre parti i padri raccomandano ai figli di non fare, dalla notte dei tempi: fa il passo più lungo della gamba. E da lì tutto va a rotoli, in un crescendo di avvenimenti che generano problemi via via più complicati, come una valanga che, nella sua corsa verso valle, diventa sempre più grande e veloce.
Il linguaggio che Chase adopera per portare avanti la narrazione è crudo, non lascia spazio all’immaginazione; le scene di violenza sono realistiche e il ritmo incalzante.
L’atmosfera cupa non permette di immaginare nessun tipo di evoluzione positiva; non può esserci salvezza per nessuno, in primis per Dillon, e non ci sarà, riprendendo un tema caratteristico della narrativa di genere.
Soldi, corruzione, sesso e violenza, sono tutti aspetti dell’hard boiled che non mancano in Chase,
tra i padri del genere, e l’epilogo spiazza il lettore: non ci si aspetterebbe che un tipo furbo e spietato come Dillon faccia la fine che poi fa, ma, a ben vedere, l’autore ci aveva avvisati: “Sciacalli si nasce, ma anche si muore”.
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James Hadley Chase
pseudonimo di Renè Brabazon Raymond (Londra, 24 dicembre 1906 – Ascona, 6 febbraio 1985), è stato uno scrittore britannico. Ha scritto anche con vari pseudonimi tra cui James L. Docherty, Ambrose Grant e Raymond Marshall. Figlio del colonnello Francis Raymond dell’esercito coloniale anglo-indiano, lasciò la casa paterna all’età di 18 anni e divenne in tempi diversi un venditore di enciclopedie per bambini, un libraio e un dirigente per un grossista di libri prima di dedicarsi alla scrittura. I suoi interessi includevano la fotografia, la lettura e l’aascolto di musica classica. Nel 1932 sposò Sylvia Ray, che gli diede un figlio, e rimase con lei fino alla morte. Ha scritto 90 romanzi, firmati con il suo nome o con uno dei suoi pseudonimi. Nel 1956 si trasferì in Francia e poi in Svizzera nel 1969, dove morì il 6 febbario del 1985. Di lui Timecrime ha già pubblicato, in questa stessa collana, Niente orchidee per Miss Blandish, un capolavoro del genere noir.
A cura di Claudia Cocuzza
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