Senza dirci addio




SENZA DIRCI ADDIO


Autore: Giampaolo Simi

Editore: Sellerio Editore

Genere: Giallo

Pagine: 276

Anno di pubblicazione: 2022

Sinossi. Dario Corbo è stato per vent’anni un cronista di nera. Da questo passato ha ereditato i modi spicci e la capacità di sentire odore di bruciato quando si presenta. Diventato da un paio d’anni il braccio destro di Nora Beckford, figlia di un grande artista che è stata l’imputata di un omicidio reso celebre anche dagli articoli dello stesso Corbo, riceve una notizia lancinante. La ex moglie Giulia è morta, travolta da un pirata della strada. Un colpo inaspettato che lo trova proprio nel giorno in cui il figlio Luca affronta la prima udienza di un brutto processo. Di fronte alla rabbia del figlio che non si dà pace e minaccia di vendicarsi sul compagno della madre che ritiene colpevole, decide di far luce su alcuni punti oscuri della faccenda. Lo incoraggia ad andare avanti l’indiscrezione del maresciallo che dirige le indagini, sua vecchia conoscenza: al comando non hanno nessuna intenzione di approfondire. Invece Dario scorge troppe ombre: tra l’altro, come mai è sparito il cellulare di Giulia con tutte le tracce elettroniche? Ma soprattutto: che ci faceva Giulia nel buio della campagna toscana più sperduta? A ogni tentativo di risposta altre domande man mano crescono di mistero: sui rapporti tra l’ex moglie e i suoi recenti datori di lavoro, la gallerista rampante Maddalena Currè e il suo compagno, broker di borsa, Cosimo Roi; sulle dubitabili expertise del noto professore di antichità archeologiche Bruno Weber; sui quadri di anonimi artisti venduti a peso d’oro. Ma il sospetto di una realtà delittuosa diventa certezza da una via traversa: lì accanto al luogo dell’incidente mortale, un cascinale abbandonato era stato anni prima il teatro della strage di una famiglia innocente; ai tempi era sembrato un caso risolto, ma adesso l’esperto cronista di nera ricorda e può collegare fatti vecchi e nuove risultanze.

Recensione di Alessio Balzaretti

Senza dirci addio è un ottimo giallo, ma soprattutto è la storia della famiglia di Dario Corbo che vede materializzarsi sulla pelle dei suoi cari, tutti quei drammi grotteschi raccontati per anni sulle pagine di un giornale Toscano.

Il matrimonio tra lui e Giulia è finito da qualche tempo e, come spesso capita dopo guerre senza vincitori ne vinti, i contendenti sono rimasti inermi di fronte alle macerie riversate su chi amano di più.

Proprio nel giorno in cui viene emessa la sentenza a carico del figlio Luca, Dario vede consumarsi l’ultimo atto di un fallimento famigliare, dove il sempre balbettante rapporto con Giulia, si è tramutato in un pessimo esempio per colui che è stato l’unico frutto positivo della loro unione.

A cinquant’anni suonati, nel momento più nero e con la salute che inizia a mostrargli il conto, arriva la notizia che distrugge ulteriormente quel poco che rimane da salvare: Giulia è rimasta vittima di un incidente stradale.

Le circostanze sembrano, agli inquirenti, tragicamente casuali, ma Luca è convinto ci sia un colpevole ben preciso a cui nessuno vuole dare la caccia.

Dario, che inizialmente è propenso ad accettare le cose così come si presentano, col passare dei giorni si convince ad appoggiare il figlio per frenarne gli slanci incontrollati, dando corpo ad un’indagine privata più razionale.

Questa scesa in campo stride fortemente con l’incarico di cui si occupa da quando ha abbandonato il giornale e, più precisamente, con Nora Beckford, figlia di un noto artista, nonchè sua eccentrica datrice di lavoro.

Giulia, che per professione frequentava salotti culturali molto importanti, sembra essere l’anello di congiunzione tra la rinomata famiglia Curré, con cui collaborava, e un suo vecchio docente universitario esperto di storia delle tecniche artistiche a Roma.

Nulla di tutto questo è sufficiente ad indirizzare sospetti concreti su alcuno, finchè Dario, memoria storica di cronaca nera locale, ricorda la strage consumata a Case Marsi, piccolo borgo abbandonato a pochi passi dal tragico incidente stradale.

A quel macabro ricordo Dario si aggrapperà alla ricerca di un filo, anche sottile, che possa condurre lui e Luca verso una spiegazione plausibile alla tragedia che li ha colpiti.

Giampaolo Simi, da autore esperto, ci propone una storia davvero avvincente e ricchissima di contenuti.

Un progetto letterario che mi ha colpito per complessità di argomenti trattati e per la semplicità con cui questi vengono sviluppati affidandosi molto all’esperienza dei lettori ormai abituati ad essere bombardati di informazioni multi-disciplinari.

Arte, archeologia, legge, investigazione e ancora, famiglie disfunzionali, separazioni coniugali, problematiche nei rapporti genitori/figli, psicologia. Questa è buona parte di tutto ciò che l’autore affronta in questo romanzo che comunque non disdegna di momenti di umorismo e sana umanità. Senza dirci addio è un titolo che suona come una troncatura, un saluto mancato, come un momento perduto tra noi e qualcuno a cui avremmo voluto riservare un’ultima parola che non ci è stata concessa.

Quello che spinge Dario e Luca ad andare oltre le apparenze è questa sorta di colpo di grazia sulle loro vite già ampiamente segnate dagli eventi.

Attraverso un testo scorrevole e leggero, Simi ci racconta nient’altro che una vicenda piena di realismo, molto più vicina di quel che pensiamo a ciò che viviamo noi quotidianamente, con tanta carne al fuoco e poco tempo per evitare che si bruci.

Da lettore ho apprezzato molto l’intreccio dell’indagine che incontra spesso dei vicoli ciechi ma che viene rilanciata efficacemente ad ogni bivio.

Inoltre, ho notato un utilizzo corposo del dialogo come motore trainante del testo. Una scelta che ho apprezzato molto e che, a parte due o tre passaggi leggermente contorti, mi è sembrata centrata. Ottima anche la caratterizzazione dei personaggi, tutti diversi tra loro e mai banali. Una nota particolare per Nora Beckford, non una protagonista, ma una figura davvero speciale a cui non riuscirei ad accostare alcun personaggio simile, già incontrato in altri romanzi. Davvero unica e magnetica proprio perchè sfuggente e distaccata.

Il finale si chiude in maniera convincente, ma le radici del male che hanno portato alla morte di Giulia, sono talmente profonde, che viene richiesto l’aiuto di Dario affinchè vengano estirpate definitivamente.

La sua risposta rimarrà in sospeso ma non troppo, e sono pronto a scommettere che presto sentiremo di nuovo parlare di Dario Corbo.

Lettura molto consigliata che immagino ideale anche da proporre come sceneggiatura per una futura serie televisiva.

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Giampaolo Simi


Giampaolo Simi è nato a Viareggio nel 1965, dove ha frequentato il liceo classico Giosuè Carducci. La popolarità è arrivata con i romanzi pubblicati per la Memoria di Sellerio (“Cosa resta di noi”, “La ragazza sbagliata” e “Come una famiglia”), ma la sua attività è iniziata nel 1997, quando Il buio sotto la candela ha vinto il premio Nino Savarese. In seguito Direttissimi altrove e Tutto o Nulla (2001) sono arrivati in finale al Premio Scerbanenco. Rosa Elettrica (2007) è stato fra i romanzi finalisti del Premio Fedeli. È fra gli autori italiani pubblicati in Francia nella “Série Noire” di Gallimard. È presente in numerose antologie come History & Mistery” (Piemme), “Il ritorno del Duca” (Garzanti) e Crimini italiani(Einaudi). Collabora con i quotidiano “Il Tirreno”, “La Repubblica” e con il sito Giudizio Universale”. È stato consulente tecnico del Premio Camaiore di Letteratura Gialla dal 2003 al 2013. Nel 2010 ha ricevuto a Maniago il Premio alla carriera Lama e Trama. Nel giugno 2012 è uscito per E/O il romanzo “La notte alle mie spalle” (Premio Pea 2013, menzione speciale Premio Gelmi di Caporiacco 2013). Nel dicembre 2015 ha vinto il “Premio Scerbanenco La Stampa” con “Cosa resta di noi” (Sellerio), assegnato al Noir In Festival di Courmayeur. Nel maggio 2018 ha vinto il Premio letterario Chianticon “La ragazza sbagliata” (Sellerio).

Cinema e tv

Ha collaborato come soggettista e sceneggiatore alla serie tv RIS (quinta stagione), e alle tre stagioni di RIS Roma. Dal suo racconto Luce del Nordha scritto, insieme allo sceneggiatore Vittorino Testa, il tv movie omonimo, girato da Stefano Sollima. Sempre assieme a Vittorio Testa, è creatore della serie tv Nero a metà”, andata in onda dal 19 novembre 2018 su Raiuno, con protagonista Claudio Amendola e per la regia di Marco Pontecorvo. Assieme alla regista Wilma Labate ha scritto il soggetto del documentario Arrivederci Saigon, presentato alla 75a Mostra Internazionale del Cinema di Venezia.