Sepolcro in agguato





DETTAGLI:

Traduttore: Valentina Daniele, Barbara Ronca, Laura Serra, Loredana Serratore

Editore: Salani

Serie: Cormoran & Robin #7

Genere: Giallo

Pagine: 1120 p., R

Anno edizione: 2024

Sinossi. L’ormai famosa agenzia Strike ed Ellacott ha risolto molti casi inestricabili. Quello che rimane non risolto è il rapporto trai due soci, segnato da un’amicizia profonda e inquieta, tra slanci imprevedibili e sotterranee gelosie. Quando l’anziano Sir Colin Edensor chiede il loro aiuto per tirar fuori il figlio Will da una setta che lo ha plagiato, i due accettano senza esitare. In nome della lotta per un mondo migliore, la Universal Humanitarian Church allontana i suoi membri dai loro affetti e li induce a elargire enormi donazioni, diventando sempre più potente. Peccato che dietro a un leader dal carisma innegabile ci sia un passato sordido e ben più di una morte sospetta. Entrare sotto copertura nella sede principale, una fattoria sperduta nel cuore del Norfolk, sembra l’unica soluzione, e Robin è pronta a farlo. Ma intelligenza e preparazione potrebbero non bastarle: addentrarsi nel lato oscuro dell’UHC si rivelerà molto rischioso, tra vendette soprannaturali, ricatti ed ex adepti terrorizzati. Uniti come non mai, Robin e Strike dovranno mettere in campo non solo le loro capacità professionali, ma anche le risorse più personali e i ricordi più intimi, in una delle sfide più difficili e coinvolgenti in assoluto.

“Il male può essere represso, è vero, ma non durevolmente eliminato. Esso ritorna ogni volta. Questa convinzione potrebbe ispirare malinconia, ma non deve avere questo effetto: deve invece aiutarci a non rimanere abbagliati quando la fortuna ci assiste.”
(I Ching. Il libro dei Mutamenti)

 Recensione di Loredana Cescutti

Ancora una volta, una storia che affonda le basi nella realtà di vite VERE, che a piè pari poi sono cadute, poi, in trappole inaspettatamente inconcepibili.

Estremamente dolorose e reali.

Un tema, ancora una volta, scomodo ma che riesce a ferire in modo indelebile quando non uccide e che, ti mostra da un’altra prospettiva un argomento dove i più, me compresa, sono pronti a dire: “Ma com’è possibile cascarci così?”

E invece accade e talvolta, quando si diventa consapevoli dell’ovvio, potrebbe essere troppo tardi.

Una prova dura e una preparazione necessaria, anche se potrebbe non essere abbastanza.

Questa volta.

Perché una volta dentro, non ci saranno aiuti, non ci sarà nulla se non un’incrollabile forza mentale del prescelto, che a sua volta potrebbe frantumarsi un po’ alla volta nell’isolamento e, nell’assenza di dialogo e di veri abbracci.

“… si sentiva come un fantasma che non aveva alcun diritto di conversare con i vivi…”

Galbraith ha saputo dar voce, di nuovo, a un qualcosa di imponente e mirato, che va a scavare dentro realtà chiuse e terribilmente inquietanti, riuscendo ad eviscerare verità indicibili e a portare in luce il lato buio che si nasconde sotto le belle promesse di pace e armonia e che, si rivela sistematicamente in una forma ingannevole e subdola di plagio al fine di spremere il più possibile le sue vittime.

Per denaro e per ciò che potrebbero ottenere in altro modo.

“… era cosciente di avere di fronte il vero volto del fanatismo…”

Ciò che si leggerà andrà a distruggere ogni convinzione di positività e di supporto e, la cosa più terribile, sarà proprio il come con poco, sia possibile riuscire a cascarci con tutte le scarpe.

Solo che, finirci dentro è un attimo.

Di uscirci, invece, non vi è certezza.

“… la paura continuava a bruciare come un pezzo di carbone incastrato sotto il diaframma…”

Strike&Ellacot di nuovo assieme, ma questa volta portati ambedue al limite massimo, chi in un modo, chi nell’altro.

Certo, gli eterni non detti e non smentiti vi faranno arrabbiare ancora.

Almeno per me, è stato così.

E per fortuna che ci sono i sorrisi.

A volte.

Nascosti, magari.

Insomma, la prosa di Galbraith va a segno, e ancora una volta colpisce con violenza e non risparmierà nulla.

A nessuno.

“… era avvenuto il peggio, e quindi non avrebbe più dovuto temerlo…”

L’abilità di raccontare di questa prolifica autrice riesce a sorprendere di nuovo, finendo per rendere “schiavo” il lettore, allo stesso modo di come ha rappresentato perfettamente il senso di chiusura del luogo da lei raccontato.

La claustrofobica atmosfera di uno spazio che promette la salvezza eterna, e che, invece, si trasforma nel nostro peggiore incubo.

La percezione di essere rinchiusi, privati delle nostre libertà fondamentali, costretti a fare ciò che per natura non rientrerebbe nel nostro essere e sentire, “osservare”, anche se da fuori, condizionamenti e costrizioni, non lo nego, fa tanto male.

E soprattutto paura, per il potere apparentemente estremo, che ti nasconde ogni via d’uscita.

Anche quelle possibili.

Perché ad un certo punto, ti ritroverai a vedere un unico punto ermeticamente chiuso, e ti convincerai e ti convinceranno di essere destinato a rimanere imprigionato lì.

Per sempre.

Il tema è reale, di sette legalizzate se ne sente parlare fin troppo spesso e, la penna di Galbraith è fine, perfettamente affilata e, non teme di esprimersi e di puntare i riflettori su un argomento sgradevole, ma che merita di essere portato, ancora, alla ribalta, col fine di mettere le persone sul chi va là.

“… dobbiamo perdonare chi siamo stati, quando non sapevamo cosa facevamo…

La scorrevolezza nel costruire la prosa di Robert Galbraith, regala un lavoro che si esaurisce velocemente, nonostante la mole, anche per la curiosità di conoscere tutti i retroscena che avevamo in sospeso.

In “Sepolcro in agguato” aspettatevi colpi di scena, che vi faranno venire voglia di avere fra le mani un seguito quanto prima sperando nella magnanimità dell’autrice nello scrivere ancora e, della casa editrice per una pronta, attenta ma velocissima traduzione.

Solo dopo averlo terminato, potrete capire.

“La felicità è una scelta che a volte richiede uno sforzo… era arrivato il momento di fare quello sforzo…”

Buona lettura!

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Robert Galbraith


in realtà sotto questo nome si nasconde Joanne Rowling che è una scrittrice britannica. La sua fama è legata alla serie di romanzi di Harry Potter, che ha scritto firmandosi con lo pseudonimo J. K.