Serena e Venus Williams, nel nome del padre




VIAGGIO NELLA LETTERATURA CON LA PSICOLOGIA 


Speciale  di Ilaria Bagnati


Autore: Giorgia Mecca

Editore: 66thand2nd

Genere: Biografia

Pagine: 168

Anno di pubblicazione: 2022

 

 

 

 

 

Sinossi. Due sorelle, due destini, due campionesse. E dietro di loro un padre. Questa storia americana di famiglia e successo comincia in un giorno di giugno del 1978, con la romena Virginia Ruzici che vince la finale del Roland Garros e guadagna in una settimana quarantamila dollari. Richard Williams guarda per caso la partita, considera il tennis una noia mortale, ma rimane impressionato dal montepremi. «Dobbiamo fare due figli» dice alla moglie Oracene. «E pregare che siano femmine». È un uomo fortunato, Richard Williams. Il 17 giugno 1980 viene al mondo Venus Ebony Starr, quindici mesi dopo, il 26 settembre 1981, Serena Jameka. Giorgia Mecca racconta la fenomenale carriera delle due tenniste, da figlie obbedienti e sorelle devote a numero uno e due della classifica mondiale e stelle della cultura pop. Dai campi comunali di Compton, periferia della periferia di Los Angeles, al Centrale di Wimbledon, la cattedrale dei gesti bianchi, costretta dal loro arrivo a vestirsi di nero. Le sorelle Williams hanno conquistato complessivamente 30 titoli del Grande Slam, 44 se si considerano anche le vittorie in doppio. Per riuscirci hanno dovuto combattere avversarie, razzismi, ingiustizie arbitrali, pregiudizi. E hanno dovuto piegare il proprio corpo. Soprattutto hanno dovuto smettere di sentirsi sorelle e diventare nemiche. Fino a ritrovarsi il 28 gennaio 2017, vent’anni dopo il loro primo faccia a faccia, sotto rete a scambiarsi il definitivo segno di pace. Sempre e comunque nel nome del padre.

 

 

 

In questo nuovo appuntamento con la rubrica di psicologia vi parlo di rapporto genitori-figli, di come i sogni di un padre possono incidere negativamente sulla vita dei figli.

Serena e Venus Williams, nel nome del padre è la storia di due sorelle, tenniste, donne e figlie. Figlie di un padre che le ha cresciute secondo i suoi desideri e sogni senza preoccuparsi di cosa desiderassero loro. Già prima della loro nascita Richard Williams, vedendo per caso una partita di tennis, ha desiderato avere due figlie femmine che sarebbero diventate delle star del tennis.

Qualcuno da lassù ha ascoltato il suo desiderio e a quindici mesi di distanza l’una dall’altra gli ha donato due femmine, Richard lo interpreta come un segno così procede con il suo piano e allena senza sosta le due bambine appena crescono abbastanza per giocare.

Il sogno del padre piano piano inizia ad avverarsi ma Richard si chiede mai se questo è anche il sogno delle sue figlie? Serena e Venus si allenano continuamente mettendo da parte la loro vita perché è ciò che desiderano o lo fanno solo per compiacere il padre?

Sicuramente Richard vuole il meglio per le figlie, le ama ma non si è mai posto il problema se ciò che lui considera “il meglio per loro” è ciò che loro considerano “il meglio per sè stesse”.

I bambini dall’età di 4-5 anni iniziano ad avere una propria opinione su vari argomenti, mostrano i propri interessi, hanno dei colori preferiti, degli amichetti del cuore e così via. La cosa migliore che possa fare un genitore è accogliere e rispettare i gusti e gli interessi del figlio allentando il suo ruolo di cura. Questo è ciò che non ha fatto Richard, le figlie per amore del padre hanno esaudito il suo desiderio arrivando ad odiare il tennis e mettendosi l’una contro l’altra mettendo a repentaglio il loro bellissimo rapporto.

Inoltre Richard si è sempre imposto come l’unico allenatore delle figlie fino a quando Serena, ormai grande, decide di testa propria di assumere un nuovo allenatore. Non è facile il distacco nè per i genitori nè tantomeno per i figli ma è necessario. Il bambino e poi adolescente ha bisogno di sperimentare e di rendersi sempre più autonomo nelle proprie scelte ricevendo sempre, ovviamente, il supporto degli adulti.

Molti genitori rifiutano addirittura di notare l’evoluzione e la crescita dei figli vedendoli come eterni bambini, Richard non si rende conto della crescita delle figlie, del loro corpo che cambia, del seno ingombrante, dell’arrivo del ciclo mestruale e dei dolori che comporta, della voglia di uscire con gli amici e di trovarsi un fidanzatino. Insieme alla gioia delle sorelle nel vincere a tennis cresce anche la frustrazione di non poter vivere una vita come le altre. Soffocare i propri desideri non le aiuta, Serena in particolare accusa molto la situazione.

La ragazza pur di vincere “in nome del padre” si sottopone alla gogna mediatica per il suo fisico mascolino, per i suoi outfit sgargianti, per il colore della sua pelle, per le crisi e il disagio manifestato in campo.

Essere genitori non è facile, anzi, come si suol dire “è il mestiere più difficile al mondo”. Non è facile bilanciare il ruolo di cura con quello di rendere i figli autonomi e indipendenti ma è necessario per la loro crescita sana. Rispettare i loro sogni, desideri e la voglia di autonomia è il regalo più bello che un genitore possa fare.

 

A cura di Ilaria Bagnati

ilariaticonsigliaunlibro.blogspot.com

 

 

Giorgia Mecca


è nata a Torino nel 1989. Scrive di tennis per il quotidiano «Il Foglio» e per l’edizione torinese del «Corriere della Sera», e tiene una rubrica sportiva su «Internazionale Kids», il mensile dedicato ai bambini. Serena e Venus Williams, nel nome del padre è il suo primo libro.

 

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