Sleeping beauties




Recensione di Kate Ducci (Radix)


Autore : Stephen King e Owen King

Traduttore: G. Arduino

Genere: thriller/horror

Editore: Sperling & Kupfer

Collana: Pandora

Pagine: 652

Data Pubblicazione: 21 novembre 2017

Evie Black, donna bellissima e misteriosa, fa il suo arrivo nel carcere femminile locale il giorno in cui tutte le donne del pianeta, una volta addormentate, non sono più in grado di svegliarsi. Avvolte in bozzoli simili a quelli utilizzati dalle farfalle, continuano a vivere e sognare, ma niente sembra in grado di svegliarle senza incorrere in gravi conseguenze.

Quando qualche familiare disperato prova a farle tornare indietro da quello che sembra essere un universo parallelo, le donne reagiscono con aggressività e ferocia e appaiono non più capaci di intendere e volere.

È compito di Clint Norcross, psichiatra del carcere, riuscire a comunicare con l’affascinante Evie Black e capire cosa stia dietro questa bizzarra epidemia e se ci sia un modo per guarire e ricondurre le donne a popolare un mondo che sta andando alla deriva ed è destinato a una fine certa.

Il romanzo ha tinte molto più fantasy che thriller e, per quanto non sia un’amante del genere, ho trovato ottima l’idea di riscrivere la fiaba della bella addormentata in una chiave moderna e spaventosa. Tuttavia, ammetto di aver fatto fatica a leggerne alcuni brani eccessivamente descrittivi e talvolta noiosi.

In un’intervista, Stephen King e il figlio Owen raccontano di aver scritto e riscritto i capitoli a turno, in modo da non far emergere prepotente la penna dell’uno e dell’altro e devo ammettere che in questo sono stati abili.

Purtroppo, il suddetto escamotage ha, a mio avviso, evidenziato più l’assenza di King padre che i suoi segni distintivi e il romanzo ne ha risentito.

Tolti alcuni tratti in cui (per quanto il buon Stephen provi a negarlo) la presenza esclusiva di King padre è evidente e riesce a descrivere situazioni e sentimenti come solo lui sa fare, il resto della storia sembra scritta da un terzo autore, capace ma non bravissimo, brillante ma solo a tratti.

Per quanto consigli comunque la lettura di questo valido romanzo, continuo a preferire Stephen King quando scrive da solo, quando può far spaziare libera la sua fantasia e lanciarsi in considerazioni rese con il suo linguaggio semplice quanto perfetto.

La stesura a quattro mani è forse più consigliabile a quel tipo di autore non dotato di capacità così singolari da meritare un posto solitario sul palcoscenico della scrittura.

E Stephen King è senza dubbio uno scrittore che merita di raccontare ciò che ha da dire senza venir interrotto o corretto.

 

Stephen King


(Portland, 21 settembre 1947) è uno scrittore e sceneggiatore statunitense, uno dei più celebri autori di letteratura fantastica, in particolare horror, dell’ultimo quarto del XX secolo. Scrittore notoriamente prolifico, nel corso della sua fortunata carriera, iniziata nel 1974 con Carrie, ha pubblicato oltre ottanta opere, fra romanzi e antologie di racconti, entrate regolarmente nella classifica dei bestseller, vendendo complessivamente più di 500 milioni di copie.