E il navigar m’è dolce …
Speciale di Sabrina De Bastiani
Navigare, sì, perché tutto può essere ma non naufragio, addentrarsi in certe pagine e farlo oggi, laddove, più che sempre, l’istinto al muoversi, la tendenza a raggiungere un orizzonte per superarlo ancora e ancora, la propulsione al viaggio, si fanno vitali.
Succede allora, e non a caso, di assecondare questo impulso e riaffacciarsi su pagine già lette, il richiamo, irresistibile per me, quello del mare, l’evasione in un’epoca differente, ma non così lontana, la fotografia di un mondo altrettanto graffiato di quello attuale, seppur di ferite diverse, che si è saputo rialzare.
Succede allora che due romanzi, Serenata senza nome, Notturno per il Commissario Ricciardi di Maurizio de Giovanni ed Ombre sul Rex, di Daniele Cambiaso, si rivelino due riletture consequenziali, compenetranti, magiche a loro modo, di quella magia propria di autori capaci di raccontare storie vividamente vere, calzanti, moventi.
E così sono a Napoli, negli anni 30, il porto, gli emigranti che partono nella notte, uno in particolare, per cercare fortuna in America. I colori, le sensazioni di chi affronta un viaggio verso l’ignoto, le paure, la speranza che se le mangia. Lo sciabordio delle onde in rada. Sento l’odore del salmastro, ascolto gli accenti, raccolgo le voci, sono sulla banchina e guardo le navi salpare e approdare, mi chiedo se voglio restare o salire anche io. Quale dei due rischi correre.
E così sono a Genova, negli anni 30, le giornate afose che accompagnano il varo di un transatlantico che farà la Storia, il Rex. Sono a casa, eppure sono allo stesso tempo lontana. Riconosco le cadenze, le inflessioni di un dialetto che mi è dna, radice, i luoghi, stessi nei nomi, diversi in quell’ieri che non ho vissuto, ma dove esattamente, vivendolo, mi trovo ora.
Due indagini, due Commissari ai quali hai l’impressione di poterti rivolgere e che sia anche plausibile e possibile ti rispondano; due protagonisti, Luigi Alfredo Ricciardi ed Igino Menchini, che potrebbero pure conoscersi, sedersi al Gambrinus o passeggiare nei Cantieri Ansaldo, scambiarsi opinioni, confrontarsi, starsi reciprocamente simpatici o simpaticamente mal sopportarsi; due città diverse ma da sempre sorelle; due trame diverse, ugualmente pregnanti e magnetiche, per uno spaccato storico comune nel denominatore di un fascismo che permea e talvolta rende impermeabile l’aria, dando luogo ad azioni, reazioni, stasi.
Un mondo, un’Italia, che non stai solo leggendo, ma nella quale sei dentro. E ci sei, perché lì ti hanno portato de Giovanni e Cambiaso, ovvero di quando il talento si fa porta spazio temporale e non è paradosso, affermarlo.
Nulla di ridondante in queste pagine, nulla di posticcio; tutto l’amore per le storie che vivono negli eventi, nei luoghi, per radicarsi nel cuore e ossigenare la mente.
La scrittura è un viaggio, certe letture sono il viaggio
Suggestioni da:
Serenata senza nome. Notturno per il commissario Ricciardi.
Maurizio de Giovanni, Einaudi
Ombre sul Rex. Un’indagine sestrese.
Daniele Cambiaso, Fratelli Frilli Editori
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