Stati di alterazione 




Sinossi.La cosa peggiore che può accadere non è perdere la ragione, ma ritrovarla…”

In una Milano dark, un turbinio di introspezioni vi porterà ad essere spinti in un vortice di elucubrazioni mentali tali da farvi confrontare con reali problemi creati da questa società malata. Noi siamo reali o siamo solo una macchinazione del subconscio? Il sottile filo divisorio tra finzione e realtà sta per essere messo in discussione. Stati di alterazione ci prende per mano e ci trasporta lungo una spirale di follia e raziocinio, facendoci condurre da un cerimoniere a metà strada tra il criminale e il giustiziere, capace di azioni deplorevoli come di slanci di generosità grotteschi. Leggere questo libro significa immergersi nelle pieghe più recondite della mente, sperando di uscirne illesi.

 STATI DI ALTERAZIONE

di Max Zocca

Independently published 2023

narrativa, pag.65

 Recensione di Valentina Cavo

Leggere Stati di alterazione è stato come entrare negli incubi più neri del protagonista, che narra quello che accade, ma soprattutto le azioni che compie. È come fare un giro sulle montagne russe nell’io di un’altra persona. Ci sono momenti di puro pulp che attraversano la parte più nera della personalità del protagonista, che si alternano ad altri più “normali”, in cui si riesce perfino ad empatizzare con lui. 

La città di Milano, con i suoi locali, le sue vie e le sue storie di cronaca, è una perfetta cornice a questa storia. Ci fa anche ragionare sul fatto che in queste grandi metropoli non si può essere sicuri neanche del vicino di casa o, peggio ancora, di se stessi. Perché dentro ogni persona c’è una parte più dark che non agisce, ma pensa a quello che farebbe di fronte ad alcune situazioni. 

Max Zocca con questi racconti, concatenati l’uno all’altro, ci fa attraversare la parte peggiore di noi, portandoci a speculare su ogni atto possibile, soprattutto in zone pericolose della coscienza, che invece preferiamo trattenere. 


INTERVISTA

I racconti del tuo libro sono un po’ weird e un po’ pulp. C’è qualche autore a cui ti ispiri per scriverli?

-Sinceramente, mi risulta difficile definire il genere dei miei scritti, dato le numerose sfumature percepite durante la lettura, figuriamoci trovare uno scrittore che mi possa avere ispirato. Di certo sono un profondo estimatore delle opere di Edgar Allan Poe, e forse questo potrebbe avere avuto un suo peso, ma non ne sono poi così certo.

Il protagonista di questi racconti è come se stesse facendo un incubo infinito, quasi a suggerire un costante stato di ansia. Raccontaci questa genesi narrativa.

Tutto parte dalla frase ” La cosa peggiore che puo’ accadere, non e’ perdere la ragione, ma ritrovarla”. La moltitudine di pressioni quotidiane che questa società malata ci sottopone possono facilmente ridurre il già sottile confine tra realtà e follia. Ed è proprio nella quotidianità della vita che il soggetto principale lentamente ma inesorabilmente, perde il contatto con ciò che lo circonda, almeno all’apparenza. “Stati Di Alterazione” e’ un romanzo politicamente scorretto, un manifesto di denuncia delle numerose sfumature negative di questo mondo totalmente ipocrita. Gli argomenti trattati rientrano nella quotidianità della vita, ma vengono sottoposti al lettore in una maniera tale da costringerlo a riflettere sulla sua posizione. a riguardo di essi. Un libro “forte”, dove viene narrata una vicenda con un linguaggio diretto, senza infiocchettarlo di falsa finezza e gentilezza. La vicenda è ambientata nella sua amata Milano, ma non la Milano-bene o quella degli aperitivi sui navigli, ma quella più oscura, quella vera, quella che forse fa più paura. In questo libro sogno, visione e immaginazione si alternano alla realtà, confondendo un po’ le idee, anche se poi alla fine tutto viene sempre chiarito. In questo modo l’interruzione della lettura diventa davvero difficile, perché se lo si fa si rischia di perdere il filo, di perdere la strada verso la comprensione. In questo scritto si cerca di analizzare e mettere a nudo l’animo umano, mettendoci di fronte soprattutto al suo aspetto più buio, più oscuro, quello che tutti abbiamo ma che la maggior parte di noi ne nega l’esistenza. Il mio scopo non è quello di scrivere cose raccapriccianti per il gusto di farlo, ma di costringere il lettore a fermarsi e pensare, a guardare in faccia la realtà, a riflettere su cosa nascondiamo a volte persino a noi stessi. E il modo in cui lo faccio spero sia davvero efficace. Non pensate però che sia un libro sulla negatività umana, perché ho cercato anche il modo di parlar d’amore, di affetto, di rapporti positivi. Ho insomma voluto dimostrare che l’uomo non è mai tutto bianco o nero, ma dentro ognuno di noi esiste un mix di questi due colori, con in mezzo tante sfumature di grigio. Bisogna solo avere l’onestà intellettuale di riconoscerlo e accettarlo. Quindi, tornando alla domanda fatta, quante volte ci si chiede se ciò che si sta vivendo e’ un incubo, o è solo una sfumatura della nostra vita? Siamo certi che una profonda introspezione non ci possa portare alla follia?

Hai già progetti per il futuro? Una nuova pubblicazione?

Il mio secondo scritto si intitolera’ ” La vita della morte,la morte della vita.”, e sara’ un libro illustrato. Completamente differente da ” Stati di alterazione”, narrerà la vita di Stefano, un uomo che ha scelto di lavorare in una associazione che aiuta i pazienti terminali nel loro difficile percorso.

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Max Zocca


vive da sempre a Cinisello Balsamoin provincia di Milano. L’amore incondizionato verso la sua città lo porta ad ambientare i suoi scritti nella città meneghina. A breve uscirà il suo nuovo libro dal titolo La vita della morte. La morte della vita.