Stella di mare




Sinossi. Certi luoghi sono maledetti. E le persone che ci abitano condannate a un destino che non meritano. Lo sa bene Stella, diciassette anni, l’estate negli occhi e addosso l’esuberanza di chi è giovane. Tutti a Sant’Elia, un quartiere popolare di Cagliari affacciato sul mare, la conoscono, la desiderano e la invidiano: perché lei è splendida, impunita. Speciale. Ma un giorno in cui il maestrale infuria rabbioso, viene trovata morta su una spiaggia, il volto sfregiato come a cancellare la sua bellezza leggendaria. Stella era pronta a lasciarsi alle spalle i palazzoni di Sant’Elia, ma il destino o, meglio, un assassino, ha scritto diversamente il suo futuro. È un’indagine difficile, questa, in cui si moltiplicano i sospettati e le piste: il vicequestore Vito Strega, insieme alla sua squadra di ispettrici, dovrà districarsi nei segreti di un quartiere impenetrabile per la polizia. E, fin da subito, dovrà fare i conti con i fantasmi della gente del posto e anche con i propri, che sperava di aver sepolto per sempre e invece tornano ad affiorare più forti che mai. In questo noir in cui i personaggi, attraverso i loro chiaroscuri, prendono vita come in un’antica tragedia, Piergiorgio Pulixi indaga il senso più controverso della giustizia, fa breccia negli indelebili legami di sangue e interroga le colpe dei padri.

“… è il tuo dono e la tua maledizione… Sei predestinato a fare questo lavoro. E non c’è persona al mondo che ti può capire quanto me… Forse è arrivato il momento di dirtelo o quantomeno di darti un segnale…”

 STELLA DI MARE

Piergiorgio Pulixi

Rizzoli 2023

Noir, pag.432

 Recensione di Loredana Cescutti

Che Pulixi sia un grande scrittore è ormai cosa nota, che Piergiorgio riesca a metterci l’anima e a rendere umana e reale quella dei suoi personaggi di carta, quando racconta, risulta di libro in libro sempre più evidente.

Per questo motivo, non mi sarei aspettata di meno da “Stella di mare”, perché per lui sì, per Pierluigi la mano sul fuoco l’avrei messa senza paura anche se poi, pur senza rischiare di bruciarmi per un eventuale delusione, ho veramente sofferto e, il mio dolore, affianco a quello di Vito, non si è placato una volta giunta alla fine.

Sono stata avvolta dall’incertezza di un qualcosa più grande di me e di lui, e ho pensato che se da un lato non vedo l’ora di avere fra le mani un seguito, dall’altra ne avrò un timore assoluto, perché Piergiorgio, forte dell’umanità che dona ai suoi protagonisti, ora ha smosso un bel po’ di sofferenza.

Quando il nero che da principio aveva attirato fra le sue spire Strega fino a rischiare di farlo cadere in un baratro profondo e successivamente, invece, lo ha risputato alla terra e alla luce diversi libri fa, noi eravamo convinti che il peggio fosse passato e invece, purtroppo, al peggio non c’è mai fine.

Perché il dolore si può tentare di placarlo, come pure il passato si può cercare di dimenticarlo.

Ma sappiamo bene tutti, che in realtà prima o poi TUTTO ritorna.

Soprattutto quando siamo più fragili.

“Coga… Strega… La sventura ce l’abbiamo nel cognome considerò…”

Un caso devastante, in una comunità chiusa, reietta e totalmente ostile alle forze dell’ordine, che si chiuderà a riccio davanti ad una morte inaccettabile e che, cercherà di nascondere la verità, piuttosto che portare giustizia ad una vittima.

“Sceti is macus e is pipius sa beirari… Solo i matti e i bambini dicono la verità…”

Un Vito Strega che affronterà questo caso, privato della lucidità di cui è solitamente forte e che si ritroverà ad avvertire una solitudine devastante, pur avendo la sua squadra ad affiancarlo. Un dolore profondo che lo accompagnerà in quest’indagine dura, spietata e priva di ogni logica.

“Soffrire per comprendere, comprendere soffrendo… Era il suo dono e al tempo stesso la sua dannazione… Eppure, di quella sofferenza aveva un estremo bisogno…”

Uno Strega irriconoscibile, per chi non avesse letto i primi due libri della serie, che affronterà in modo tormentato un’inchiesta che non farà che aiutarlo a precipitare ancora più giù, in quel vuoto che ha ripreso a percepire dentro sé stesso e che non gli dà tregua.

“Tutte le persone a cui vuoi bene se ne stanno andando. Che sia arrivato anche per te il momento di partire?”

Certo, non sarebbe un libro di Pulixi se non ci regalasse almeno un intermezzo più leggero, di quelli che anestetizzano ogni tuo malessere, tanto per cercare di risollevarci, ma in questo romanzo, il dolore e la sofferenza saranno talmente concentrati che da un certo punto, si farà fatica, nel tentativo di aprirci un varco e uscirne, possibilmente, almeno parzialmente, incolumi.

“Non immaginava cosa il futuro avrebbe serbato per loro…”

E nemmeno noi, ad ora, potremmo farlo, ma se ho una certezza è che non avrò pace fino a quando non arriverà il seguito, e anche se lo sto temendo per tutto ciò che l’autore e chi ha letto il libro già conosce, dico:

Piergiorgio, per favore, muoviti!”.

Buona lettura!

Acquista su Amazon.it: 

Piergiorgio Pulixi


classe 1982) ha compiuto gli studi classici e, dopo un periodo trascorso a Londra, vive a Milano. Fa parte del collettivo di scrittura Mama Sabot creato da Massimo Carlotto, di cui è allievo. Ha pubblicato “Perdas de Fogu” (Edizioni E/O 2008), “L’albero dei Microchip” (Edizioni Ambiente 2009), “Donne a perdere” (Edizioni E/O 2010). La serie poliziesca iniziata con “Una brutta storia” (Edizioni E/O 2012), “La notte delle pantere” (Edizioni E/O 2014), “Per sempre” (Edizioni E/O 2015), “Prima di dirti addio” (Edizioni E/O 2016). La serie de “I Canti del male” a partire da “Il canto degli innocenti” (Edizioni E/O 2015) e “La scelta del buio” (Edizioni E/O 2017). Con Rizzoli ha proseguito la serie con “L’isola delle anime” (2019), “Un colpo al cuore” (2021), “La settima luna” (2022). Sempre con con Rizzoli ha pubblicato “Lo stupore della notte” (2018). Sempre per Rizzoli ha pubblicato il romanzo young adult “Il mistero dei bambini d’ombra” (2022). Per Mondadori è uscito con “Per mia colpa” (2021). Ha scritto anche alcuni romanzi singoli e ha vinto numerosi premi tra cui il Premio Scerbanenco 2019 per il miglior noir dell’anno. È considerato uno dei maggiori esponenti della nuova generazione di scrittori di noir e thriller. I suoi romanzi sono tradotti in Francia, Spagna, Germania, Austria, Svizzera. E’ di quest’anno il premi come Vincitore “Trophée étranger, miglior romanzo straniero dell’anno 2023 – Trophée 813, Michèle Witta (2023) per L’illusion du mal – Un colpo al cuore”.