Storia di una figlia




Recensione di Valentina Cavo


Autore: Piernicola Silvis

Editore: SEM

Genere: Narrativa storica

Pagine: 336

Anno di pubblicazione: 2020

 

 

 

 

 

Sinossi. Verona, 2001. Anna, ventinove anni, è una ragazza ingenua, ricca e viziata dall’adorato padre, un facoltoso imprenditore. Dopo la laurea in medicina Anna vuole specializzarsi in chirurgia plastica per aprire uno studio estetico, sposarsi e avere una famiglia. Quando però un ictus colpisce il padre e un misterioso amico gli fa visita, Anna inizia un’indagine sul passato in guerra del padre. Le tracce la conducono nell’Italia del 1944, nel pieno della furia omicida delle SS in fuga, quando le truppe scelte di Hitler trucidarono per vendetta almeno quindicimila civili. Una storia che oggi pochi conoscono, come pochi sanno che alle SS tedesche si uní un famigerato battaglione di SS italiane, di cui dopo la guerra si è cercato di far perdere la memoria. Al termine di questo drammatico percorso, Anna ritrova la sua vera anima. Così, finalmente libera da quel passato terribile che le scorre nel sangue, torna a Colle Sant’Agnese, il paesino toscano in cui i nazisti fucilarono oltre quattrocento persone fra donne, vecchi e bambini. Una storia nera, drammatica e poco chiara e che parla ancora al presente, chiedendo giustizia.

 

Recensione

Anna è una ragazza della Verona bene”, non le manca nulla, sta studiando per diventare chirurgo plastico e tutto sembra andare a gonfie vele. Una sera però riceve una terribile notizia: il padre, al quale è molto legata, è stato ricoverato in seguito a un ictus.

Passa giornate interminabili e notti angosciose ad aspettare che l’uomo che l’ha messa al mondo si svegli per poter ritrovare la serenità. Purtroppo Anna comprende che la serenità che tanto desidera è destinata a non tornare per moltissimo tempo perché, a causa di una strana visita ricevuta dal padre in ospedale, le viene l’istinto – carico di ansia e tormento – di indagare sul passato e sugli atroci atti compiuti dalle forze naziste (ed in particolare dalle SS) in Italia durante la Seconda Guerra Mondiale.

Questo libro va a scavare dentro ad una ferita ancora aperta del nostro Paese (anche perché dobbiamo ricordare, con non poco orrore, che la maggior parte di questi crimini è rimasta impunita) e cerca di portare a galla verità nascoste o, in ogni caso, di far nascere delle domande al lettore, la cui risposta è appena oltre il sottile velo di una Storia ancora troppo dolorosa e recente.

L’autore riesce ad inquadrare perfettamente il periodo di fragilità che l’Italia ha vissuto tra il 1943 ed il 1945, nonché di completo caos che ha scaturito in tutti, dai civili ai militari, e la mancanza di una direzione da prendere più o meno universale.

Qui si parla in particolare di criminali di guerra, singoli individui o piccoli gruppi che si sono macchiati di atrocità indicibili, ma di cui è sano anche parlare e condannare.

Molte di queste persone non hanno mai pagato per gli eccidi che hanno commesso, è una verità scomoda da affrontare ma purtroppo è così. Alcuni si sono nascosti, altri hanno detto che eseguivano solo degli ordini, solo una minima parte è stata punita per quello che ha commesso.

Affrontare questo tipo di argomenti non è una cosa semplice o scontata,ma Silvis riesce a dare nuova luce ad una vicenda per lo più ingiustamente dimenticata o sconosciuta: lo fa in modo magistrale, lasciando grande spazio alla ricerca storica, e fornendo un nuovo taglio stilistico ai fatti che vengono raccontati nel libro.

Storia di una figlia ci offre la possibilità di conoscere un nuovo pezzo, stavolta sofferto e oscuro, del nostro bagaglio storico- culturale e sicuramente di approfondire le dinamiche della guerra (sociali, psicologiche ed anche patologiche) in quei tragici anni che così tanto hanno sconvolto il mondo intero, colpendoci ancora e sempre al cuore.

 

 

Piernicola Silvis


è nato nel 1954 a Foggia. Alto dirigente della Polizia di Stato, ha lasciato il servizio nel 2017 come questore di Foggia. Con SEM ha pubblicato Formicae (2017), La Lupa (2018) e Gli Illegali (2019), finalista del Premio Bancarella 2020. I suoi libri sono stati tradotti in diverse lingue.

 

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