Suiza




Recensione di Francesca Marchesani


Autrice: Bénédicte Belpois

Traduzione: Alberto Bracci Testasecca

Editore: E/O

Genere: Narrativa

Pagine: 220

Pubblicazione: Settembre 2021

Sinossi. Galizia, terra di foreste e di prati, di pioggia e cieli sconfinati, di mare e santuari. In paese la vita scorre lenta e tranquilla, scandita dai lavori della campagna e, la sera, dal bicchiere di vino al bar, rigorosamente tra uomini. Niente sembra in grado di smuovere quella routine che pare cadenzata sulle note di un flamenco in lontananza, finché in paese, catapultata da un’altra vita, arriva Suiza. Suiza ha la pelle bianca quanto quella dei galiziani è conciata dal sole, gli occhi azzurri e limpidi quanto quelli dei galiziani sono scuri e ardenti, i capelli biondi quanto i galiziani li hanno neri. Non parla una parola di spagnolo e non sembra neanche tanto sveglia, alcuni pensano addirittura che sia un po’ ritardata; non è neanche particolarmente bella, almeno non in modo appariscente, ma questo non impedisce ai cuori degli uomini di accendersi di passione. Nella corsa alla conquista la spunterà Tomás, il più determinato: ma quello che da principio era solo un desiderio divorante si trasformerà ben presto in amore vero. E l’amore, si sa, fa rima con morte… Il romanzo d’esordio di Bénédicte Belpois è allo stesso tempo struggente e ironico, tenero e spietato, torrido e romantico, ma è soprattutto un inno alla vita semplice e ai pochi, solidi valori fondamentali che, guarda caso, sono quelli della natura e dell’amore.

Recensione

In una terra in cui il tempo sembra essersi fermato, Suiza, che non è mai stata una donna di molte parole, prende il suo sacchetto della spesa e va via. Vuole vedere il mare, ne ha solo sentito parlare, non l’ha mai visto.

Ed è questo che chiede a tutte le persone che le danno un passaggio, facendola allontanare sempre di più da una casa che tanto casa non è mai stata. È una donna che non possiede niente se non quello che porta addosso, ha solo un passato a cui tenta di fuggire e un futuro che vede incerto e lontanissimo.

Non ha neanche molte parole, se non quelle che le servono per farsi capire. Finchè non arriva in spagna, in Galizia per l’esattezza. In un paese dove tutti si conoscono e una straniera che non parla una parola, con la pelle color del latte e i capelli color tramonto, non passa certo inosservata. Come una strega inconsapevole, lei scatena negli occhi degli uomini una passione e una furia cieca. Lei non si oppone, si lascia trasportare dalla corrente, d’altronde solo quello voleva fare, vedere il mare.

Quando però Tomas la vede e decide di prenderla sotto la sua ala le cose cambiano. Da un lato la vita sembra finalmente regalargli qualcosa, dall’altra invece glielo toglie piano piano, come uno scotto da pagare, goccia dopo goccia scava dentro di lui come le onde che sbattono sugli scogli fino a trasformarli in sabbia. Amore e morte si mischiano quindi in una storia dolce e tenera ma allo stesso tempo cruda e cattiva. Con un finale che vi lascerà a bocca aperta.

Un esordio che non passa certo inosservato e che promette bene. 

 

Bénédicte Belpois


ha trascorso la sua infanzia in Algeria. Oggi vive nella regione della Franche-Comté, dove esercita la professione di ostetrica. Durante un lungo soggiorno in Spagna ha cominciato a scrivere Suiza, il suo primo romanzo.

 

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