Sulla riva




Recensione di Francesca Mogavero


Autore: Francesca Violi

Editore: Elliot

Pagine: 205

Genere: Narrativa

Anno di pubblicazione: 2020

Sinossi. La storia di Nicola sembra segretamente collegata alle rive del fiume Melemma, nella provincia veneta, dove la vita lo riconduce con insistenza nel corso dei decenni. È qui che da bambino ha conosciuto il fratellastro Mauro – il vero figlio, quello legittimo, di suo padre -, con il quale è stato complice, alleato e nemico. È qui che da adulto cerca la rinascita durante la lotta contro una grave malattia, l’unica beffarda eredità paterna. È qui che giacciono, sommersi, i segreti di un tradimento e di una morte misteriosa. Sulla riva è una storia sul conflitto e l’ambivalenza dei legami di sangue, dove i personaggi più veri e complessi animano un intreccio trascinante.

Recensione

Dicono che le civiltà siano nate lungo i grandi i fiumi: l’Indo, il Nilo, il Fiume Giallo e quello Azzurro, il Tigri e l’Eufrate… e poi c’è il Melemma, nel cui nome già echeggia la fanghiglia, il pantano, quella poltiglia vischiosa che a volte è la vita.

Quel marchio che ti si attacca addosso e che non riesci a lavare via per quanto impegno e chilometri tu ci metta.

Nicola non è nato lungo il fiume, ma di quel corso d’acqua ha il carattere impetuoso e un volto illuminato dal sole, che cela oscurità profonde, gorghi, radici e ferite sepolte.

E un organo malato – no, di questo non ha colpa il Melemma, il “rene policistico autosomico dominante” è ciò che il padre gli ha lasciato al posto del cognome, un male che si annida nel DNA e porta alla dialisi (se non peggio) in poco tempo.

Nicola l’illegittimo, Nicola il figlio di “quella donna”, Nicola che “rovina” i figli veri, Nicola il terroncello”, il tossico, il bacato, il malato.

Quanti segni, quante etichette si porta sulla pelle quel bambino che bambino non ha potuto mai esserlo davvero, quel ragazzo troppo smilzo che sogna i muscoli dei coetanei, l’agiatezza e i cani di una villa, un padre. Eppure, pur non sapendo nuotare, Nicola sa andare controcorrente e, in un modo tutto suo, alzare la testa e tornare a respirare, a qualunque costo.

Sulle rive del Melemma non ci sono piramidi né i resti di grandi imperi, la sua civiltà è fatta di sguardi, sospetti, di brutte azioni e cattivi pensieri sepolti sotto facciate perbene, mentre le bufale continuano a ruminare placide e la pasta per pizza lievita nelle sue “culle di plastica”.

In questa terra di acqua e di rovi, Nicola incontra il suo fratellastro, quello legittimo, quello sano, voluto, scelto: Mauro, occhi azzurri sottili e un velo di adipe sopra gambe e braccia guizzanti, un ribelle “con la testa” che riuscirà a ottenere un diploma e un posto nel bel mondo, ma con un animo chiazzato, che forse odora di menzogna e tante colpe.

L’altra metà del nostro eroe imperfetto: forse per questo è così difficile guardarsi in faccia, e altrettanto difficile stabilire chi dei due sia il lato oscuro dell’altro, quello che non si vuol vedere, perché rappresenta ciò che non sia e che manca, quello che ti fa sentire piccolo e impotente in un mondo di persone troppo grandi, feroci e distratte.

E qual è il destino di due metà?

Fondersi per ritornare a un intero immaginario, allontanarsi definitivamente, pur sapendo di essere inevitabilmente legate, oppure annullarsi, perché Pantiera, il Veneto, il mondo intero non è abbastanza per contenerle?

È il Melemma ad avere le risposte, oltre a un numero infinito di domande e di organismi morti e rinati, che scorrono via ma lasciano tracce e segni indelebili.

Francesca Violi, con una scrittura immediata, che risuona di voci reali, esordisce con una storia di piccole esistenze titaniche, una vicenda feroce di sangue, pesanti eredità, segreti, eroismi incompresi e invisibili: un romanzo duro come la crescita, delicato e prezioso come le orchidee, fascinosamente erosivo come un torrente in piena.

A cura di Francesca Mogavero

 

Francesca Violi


Francesca Violi, nata a Reggio Emilia nel 1973, ha lavorato come architetto a Milano e ora vive in provincia di Treviso, lungo un fiume molto simile a quello che ha raccontato nel libro. Sulla riva è il suo romanzo d’esordio.

 

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