THE DIPLOMAT




A cura di Giulia Manna


La serie creata dall’ex sceneggiatrice di Homeland Deborah Cahn. Con: Keri Russell, Rufus Sewell, David Gyasi.

1 stagione, 8 episodi da circa 50 minuti.

Trama

Durante una crisi internazionale, una diplomatica si giostra tra il prestigioso incarico di ambasciatrice USA nel Regno Unito e il turbolento matrimonio con un nome di punta della politica.


Personaggi: 

Keri Russell: Kate Wyler

Rufus Sewell:Hal Wyler

Ali Ahn: Eidra Graham

David Gyasi: Dennison

Ato Essandoh: Stuart

Rory Kinnear: Trowbridge

Georgie Henley: Pensy

Michael McKean: William Rayburn

Nana Mensah: Billie Appiah

GAlysse

Celia Imrie: Margaret Roylin

Bijan Daneshmand: Rasoul Shahin


Recensione

Questo thriller politico ha debuttato in streaming solo poco giorni fa, il 20 aprile, e nella settimana di debutto ha accumulato già oltre 57 milioni di ore di visione. Già annunciato l’arrivo della seconda stagione.

La regina di questa serie televisiva è Keri Russel che interpreta la protagonista, ovvero la neo ambasciatrice Kate Wyler. La donna passa dal ruolo sempre in secondo piano di moglie dell’ambasciatore a quello di ambasciatrice.  Oltre al difficile ruolo impostole, decisamente troppo impostato per il carattere impulsivo di Kate, si trova a dover combattere anche per mettere fine al suo matrimonio. 

Hal Wyler è interpretato dall’affascinante Rufus Sewell. Moglie e marito stavano per divorziare prima che Kate venisse eletta ambasciatrice. Tale nomina ha fermato la donna che si è vista costretta a mantenere la relazione per lo meno come facciata. L’uomo invece, cerca di sfruttare l’occasione per riavvicinarsi alla moglie. Solo che Hal è affascinante ed ambizioso. Usa tutta la sua fitta rete di contatti per aiutare la moglie e forse anche se stesso. 

Questo è il pezzo forte di questa serie: la turbolenta storia d’amore in mezzo ad intrighi internazionali. 

Chi non ama una seria di questo tipo?

Mi è piaciuta molto. Certo, è molto romanzata quindi rimane una serie che posso definire leggera, ma comunque ècapace di mostrare la politica per quel che è diventata: un affare o una partita a scacchi.

Un paio di sere mi sono ritrovata ad andare a letto piuttosto arrabbiata. Non che serva una serie televisiva per ricordarmelo, ma mi infervoro sempre quando si parla di politici che per pareggiare un conto, creano strategie senza le prove. Del resto, alcune questioni sono storia, purtroppo.

Anche gli altri attori sono molto bravi. Non so se è una serie che rimarrà nella storia delle serie tv. Sicuramente è capace di tenere sulle spine come “Designated Survived”. Anzi, quest’ultima è diventata la serie simbolo dei thriller politici, ma la parte dell’azione era insopportabile. Non mi piaceva l’agente dell’FBI che la spuntava sempre in qualsiasi scontro anche quando era uno contro mille. Ecco, questa serie mi è sembrata più realistica, ma è anche vero che tralascia la parte dell’azione che nel celebre telefilm non sopportavo proprio.

Per il resto, il personaggio di Kate Wyler vuole riscoprire il lato umano del politico, un po’ come il Presidente degli Stati Uniti interpretato da Sutherland. 

Buona visione! 

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