Ti verrò a trovare





Recensione di Loredana Cescutti


Autore: Roberta Spadotto

Editore: Frilli

Genere: Noir

Pagine: 220 p., R

Anno di pubblicazione: 2021

Sinossi. Un segreto sepolto nella memoria per decenni può affiorare all’improvviso, in una mattina qualunque, a Milano. Fulvio che non si era vendicato da ragazzo per difendere la donna che amava solo ora, a cinquant’anni, trova la rabbia per farlo. Una rabbia cieca che prende di mira un uomo sconosciuto, Giacomo, responsabile di aver inciso nello sguardo quell’identica colpa. Uno sparo e la vita dei due uomini cambia per sempre. E così quella di altre persone a loro vicine. La pm Maddalena Fiorito che indaga su un caso apparentemente privo di movente, si imbatterà nella più difficile risoluzione delle esistenze di quattro donne, ognuna legata per vie diverse alla vittima e al carnefice. Scoprendo che esiste un sottile, e a volte fatale, legame con le persone che non conosciamo e in cui ci imbattiamo “per caso”; che ci sono amori di un’estate mai giunti a compimento che rimangono intatti per sempre e che la solidarietà femminile è in grado di riscrivere qualsiasi storia, anche le più negative, anche quelle che la sorte o la vigliaccheria umana hanno voluto interrompere.

“Ogni tanto immagino che si compia un miracolo: tornare in quel punto del tempo, in mezzo a quel grano, ritrovare quegli occhi colpevoli, poterti salvare. Fermare il male. Ma ogni minuto che passa pago con la mia vita quel rimpianto. E ogni giorno muoio dentro

non te l’ho mai detto ma io ti amo. Non smetterò mai di amare quello che non abbiamo avuto.

Se mai ci rincontreremo, spero di riuscire a dirti queste cose.

Altrimenti, aspettami. Ti verrò a trovare in sogno.”

Recensione

Difficile parlare del romanzo di Roberta Spadotto senza rimanerne ancora una volta invischiati al suo interno, come è avvenuto durante la prima lettura.

Una full immersion di parole, immagini distorte, fantasie, paure, alterazioni delle percezioni, un ondeggiamento continuo ora verso un’idea, ora verso l’altra, alla perenne ricerca di sé stessi pur tentando costantemente di camuffarsi, di coprirsi per non essere scoperti dagli altri.

“… l’amore, a volte, può trasformarsi nel suo opposto e distruggere tutto.”

Ancora una volta, sarà proprio l’amore il vero motore della vicenda, colui che farà da innesco in questa storia, scatenando la sua più micidiale potenza distruttrice e dimostrando ancora una volta, come da una casualità, tutta una serie di reazioni a catena possano mettersi in moto, provocando l’incontro e lo scontro fra persone, apparentemente, non collegate fra di loro.

“… essere vivi è rimanere fermi, lasciando che il sangue si muova, le vene pulsino, le ossa reggano, l’aria esca ed entri facendo il giro dei polmoni. Lasciare che i pensieri attraversino le funzioni vitali senza danneggiarle, come un respiro inconsistente, come un sogno.”

Una scrittura, quella di Roberta Spadotto, capace di trascinare con sé il lettore dentro il suo romanzo, costringendolo a percepire le distorsioni deliranti dei suoi personaggi e, finendo per dargli la sensazione di stare sprofondando sempre più giù, in quel buco nero che saranno le esistenze delle anime di cui lei racconta.

Giacomo e Fulvio, due realtà che non si erano mai sfiorate prima.

Sarebbe bastato un attimo diverso, un imprevisto e, questa storia non sarebbe mai stata scritta.

Non sarebbe accaduto nulla.

Non vanno dimenticate però le donne.

Maddalena, Daniela, Anna, Mariya, Margherita, Gaia, le protagoniste femminili di questa vicenda nera, ognuna a modo suo, con un suo spazio ben definito all’interno del romanzo, si ritroveranno ad affrontare delle prove devastanti dalle quali, riemergere richiederà tenacia, coraggio, determinazione ed un pragmatismo tipicamente e unicamente femminile.

Ognuna con le sue paure, ognuna con i suoi dubbi, ognuna con i suoi principi.

Daniela, la moglie repressa che nei confronti del marito Giacomo, non riesce a vedere oltre e accetta sempre qualsiasi cosa.

Mariya, la compagna di Fulvio, che voleva cambiare vita una volta arrivata in Italia e che invece, continua a subire, pur di poter rimanere accanto a qualcuno.

Anna, che vive nel ricordo di un incubo.

Margherita e Gaia, le cui esistenze, a seguito dell’omicidio, si apriranno a nuove prospettive.

Maddalena, che ama arrivare in fondo e mettere un punto fermo, ma allo stesso tempo non riesce a lasciar andare.

Si pensa mai alle conseguenze di ciò che si mette nero su bianco?

Questa è una storia di se e di sé perché pone l’annosa questione dell’attimo, un prima e un dopo, il mezzo imprevedibile e le relative conseguenze. Sfumature che possono far sì che la vita prenda una direzione piuttosto che un’altra e mette il lettore in continua difficoltà, perché non sa da che parte schierarsi.

Quanto le nostre scelte sono in grado di determinare la strada che, da quel momento in avanti, lanostra vita percorrerà?

Ti verrò a trovare in sogno”, alla fin fine, non è un romanzo di cui parlare bensì, è un noir da leggere con foga e poi metabolizzare al quale, dovrete assolutamente permettere di abbassare le vostre difese per poterlo percepire in modo completo, per comprendere ognuno dei protagonisti, per viverlo.

Qui non ci sarà un vero colpevole ma, nemmeno un vero innocente.

Qui troverete semplicemente delle vite che si sono lasciate ingoiare dalla quotidianità, che non hanno avuto la forza per opporsi in determinati momenti e che, alla fine, hanno solo cercato di andare avanti senza tentare di vivere appieno la loro esistenza adeguandola, invece, alla situazione meno peggio possibile.

Però, nello stesso modo in cui un attimo, può trasformarsi in uno spartiacque drammatico fra il prima e il dopo di una situazione negativa, allo stesso modo, molto probabilmente, con la medesimapotenza di uno scossone, potrebbe verificarsi anche in versione positiva, portando con sé una ventata di ossigeno talmente ricca, da far sì che il torpore sicuro in cui ci si era rifugiati come difesa, venga meno e induca ad un risveglio e perché no, ad una vera e assolutamente nuova ripartenza.

Mi complimento con Spadotto per l’analisi approfondita dei suoi personaggi e, per l’abilità con la quale è riuscita ad affrontare delle tematiche umane così forti, con sensibilità ma anche con una glaciale lucidità, che ha permesso una lettura piena, partecipata che ti fa vivere il romanzo.

“… Maddalena Fiorito intuì che era arrivato un momento importante della sua vita: ci sono storie che si interrompono … e altre che vale la pena di scrivere fino al loro epilogo.”

E io non vedo l’ora di leggere le prossime.

A presto Maddalena!

 

 

Roberta Spadotto


vive a Milano. È giornalista a tempo pieno e mamma di due figli maschi e di due gatti, maschio e femmina. Lettrice onnivora, coltiva la scrittura “come può, quando può e dove può”, come diceva Céline. Ha pubblicato due racconti: Un varco tra i sensi (nella raccolta Chiama quando vuoi. Racconti di passione e d’amore, Mondadori 1992); e A Viola, finalista del premio “Elsa Morante” e pubblicato nella raccolta Sirene. I racconti del mare (Terre di Mezzo, 2004). Ti verrò a trovare in sogno è il suo primo romanzo.

 

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