TOMMASO EBHARDT VINCITORE




TOMMASO EBHARDT 

VINCE IL PREMIO VALORI D’IMPRESA

CON

 “LEONARDO DEL VECCHIO”


Una mattinata ricca di stimoli al Teatro Verdi di Padova con Confindustria Veneto Est – Area Metropolitana Venezia Padova Rovigo Treviso, giovedì 19 gennaio, per la consegna ai vincitori delle tre sezioni del Premio Valori d’Impresa.

Giunto alla seconda edizione, il premio è nato dalla volontà di valorizzare e promuovere la forte connessione esistente tra industria e cultura, esaltando le migliori narrazioni d’impresa e del lavoro.

La giuria, presieduta da Leopoldo Destro, Presidente di Confindustria Veneto Est, è composta da Denise Archiutti, Delegata alla Cultura d’Impresa di Confindustria Veneto Est, Mario Calabresi, Giornalista e scrittore, ora Direttore del progetto editoriale “Altre Storie” e co-fondatore della podcast company Chora, Tiziano Cenedese, Presidente CentroMarca Banca, Monica D’Ascenzo, Giornalista del Sole 24 Ore e Direttrice di Alley Oop, Alessandro Garofalo, Esperto di Innovazione e Giovanni Viafora, Giornalista, Caporedattore del Corriere della Sera, ha sceltoall’unanimità, per la sezione “Storie e racconti d’impresa e del lavoro”, la biografia del patron di Luxottica, scomparso recentemente, “Leonardo Del Vecchio”, di Tommaso Ebhardt(Sperling&Kupfer).

Di notevole valore la cinquina che si è contesa la vittoria. Gli altri quattro finalisti erano: Ao – Adriano Olivetti un italiano del Novecento, Paolo Bricco (Rizzoli); Il mestiere dell’uomo. Perché la cultura umanistica fa bene all’impresa italiana, Marco De Masi (Luiss University Press); L’impronta delle donne. Sette racconti: quando in azienda il contributo femminile diventa fondamentale, Adriano Moraglio(Rubbettino) e Il tuffatore, Elena Stancanelli (La Nave Di Teseo).

Durante la cerimonia sono stati premiati anche i vincitori degli altri riconoscimenti previsti da Confindustria Veneto Est: per la sezione “Visioni d’Impresa”, dedicata a progetti aziendali del territorio, è stato premiato il Lanificio Bottoli, in gara con il cortometraggio artistico “La tela di Penelope” del bravissimo Marco De Biasi.

Francesco Pretini e Pietro Suppiej, studenti dell’Università di Ferrara, hanno vinto con una tesi a quattro mani la Sezione “Studi d’Impresa”, dedicata alle tesi di laurea e dottorato con un focus sul tema della cultura d’impresa nelle università venete. Gli studenti hanno concorso con la tesi di laurea Il settore serico in Veneto e le nuove applicazioni delle filature in piano. Design sistemico e di prodotto.

Leopoldo Destro, Presidente di Confindustria Veneto Est e della Giuria del Premio ha dichiarato: “Congratulazioni a Tommaso Ebhardt per averci raccontato in maniera intelligente la storia di uno dei più grandi imprenditori del nostro tempo, al Lanificio Bottoli e agli altri finalisti che con il loro esempio testimoniano le migliori narrazioni d’impresa. E complimenti di cuore agli studenti dell’Università di Ferrara Francesco Pretini e Pietro Suppiej per la loro tesi di laurea sul settore serico. Anche quest’anno abbiamo raccolto tantissime opere, testimonianze e storie in cui il denominatore comune che abbiamo riscontrato, insieme a tutta la Giuria del Premio che ancora una volta ringrazio, è la conferma del valore e del patrimonio che rappresentano per il nostro territorio e tutto il Paese.

Diversi sono stati i momenti in cui chi si è succeduto sul palco si è rivolto ai tanti studenti di scuole secondarie presenti, come ad esempio il giornalista e scrittore Mario Calabresi, che ha raccontato, fra le varie, un momento toccante del proprio vissuto. Tanti gli stimoli lanciati, culminati nell’intervista al vincitore Tommaso Ebhardt, che ha raccontato come sia giunto al libro, dopo tre anni di ricerche e come abbia dovuto conquistarsi lentamente la fiducia di Leonardo Del Vecchio, uomo schivo, timido, riservato, forse anche per quel suo “rammarico di essere arrivato solo alla V elementare”.

“Mi ha colpito di Del Vecchio la sua semplicità vera”, ha concluso Ebhardt – “Un libro di ricerca, prima, di conoscenza, poi”. 

Queste le MOTIVAZIONI dei premiati:

STORIE D’IMPRESA“Leonardo del Vecchio”, Tommaso Ebhardt – Sperling&Kupfer

“Dalla povertà delle case popolari all’orfanotrofio, da una bottega in periferia fino all’intuizione di dare vita a una fabbrica che è diventata un colosso dell’occhialeria nel cuore delle Dolomiti. È la parabola raccontata in “Leonardo Del Vecchio” di Tommaso Ebhardt, biografia non ufficiale del fondatore di Luxottica e Presidente di EssilorLuxottica, che racconta la storia del nostro Paese e quella di un bambino che ha conquistato tutto ciò che poteva sognare. In questo libro Ebhardt ha saputo ricostruire il percorso di Del Vecchio attraverso un intenso lavoro di ricerca tra documenti, fascicoli, testimonianza e (rare) interviste. “Leonardo del Vecchio”, edito da Sperling&Kupfer è un libro potente, ben scritto, definitivo, la storia dell’anno. Un viaggio intelligente, benedetto da una penna ispirata, alla scoperta delle radici di un uomo che ha fatto la storia.”

VISIONI D’IMPRESA“La tela di Penelope”, Lanificio Bottoli – cortometraggio artistico di Marco De Biasi

“La tela di Penelope è un cortometraggio affascinante dove musica, colore e movimento si fondono seguendo un ritmo unico, quello di un lanificio storico, custode di un’eccellenza artigianale che fa da filo conduttore a tutte le immagini. All’interno del Lanificio Bottoli, grazie alla preziosa regia, il movimento delle macchine dà vita a una polifonia visiva poetica e a tratti visionaria.”

STUDI D’IMPRESA“Il settore serico in Veneto e le nuove applicazioni delle filature in piano. Design sistemico e di prodotto.”, Francesco Pretini e Pietro Suppiej – Tesi di laurea triennale (Design del prodotto industriale, Università degli Studi di Ferrara)

“La tesi a quattro mani di Francesco Pretini e Pietro Suppiej è uno studio non banale e curato, un lavoro di ricerca e illustrazione molto approfondito, graficamente articolato. La tesi indaga un settore industriale, quello della seta, che in passato è stato uno dei traini principali dello sviluppo del nostro Paese. Un soggetto quasi ancestrale, trattato in maniera innovativa e assolutamente originale.”