Tracce dal passato




Recensione di Loredana Cescutti


Autore: Linda Castillo

Editore: Fanucci

Traduzione: Andrea Salomoni

Serie: Kate Burkholder #6

Genere: Thriller

Pagine: 320 p., R

Anno di pubblicazione: 2017

Sinossi. Tutti a Painters Mill sanno che sulla fattoria degli Hochstetler aleggia un tragico mistero. Ma solo in pochi ricordano il terribile segreto tramandato dal sospiro del tempo, ora riemerso dalle viscere della terra per perseguitarli. Quando un anziano viene ritrovato impiccato alle travi del suo fienile, il detective Kate Burkholderè chiamata a intervenire sulla scena di quello che sembrerebbe un suicidio. Eppure, gli indizi non portano in quella direzione…Di fronte a prove sfuggenti e contraddittorie, Kate è costretta a percorrere piste tortuose. Al suo fianco il collega di sempre, l’agente John Tomasetti, turbato dalla liberazione di uno degli uomini ritenuti responsabili della morte dei suoi familiari avvenuta quattro anni prima. Quando viene rinvenuto un secondo cadavere, anch’esso di un presunto suicida, Kate capisce che i due casi affondano le radici nel passato, in una terribile notte di trentacinque anni prima, quando un padre amish e i suoi quattro figli morirono e la loro giovane madre scomparve senza lasciare traccia. L’indagine dovrà sondare una comunità impenetrabile come i misteri che cela, e solo chi ne conosce i lati più oscuri potrà far luce sui tragici segreti che custodisce.

Recensione. Il passato fa parte di noi. Ogni essere umano ne ha uno.

Che sia il giorno prima, un mese prima, un anno o trentacinque anni addietro, tutto ciò che è già avvenuto possiamo considerarlo come un grande bagaglio che ci identificherà e in qualche modo, condizionerà il nostro futuro. Nel bene e nel male, che lo si voglia ricordare con piacere o che si cerchi di tenerlo chiuso per non soffrire più lui sarà sempre lì che ci seguirà.

Rimarrà con noi per sempre, per molti come un amico fidato, per altri come un nemico da tenere nascosto.

Certe volte però, il passato può rivelarsi talmente ingombrante da risultare un fardello insopportabile da gestire, finendo per essere lui ad assumere il controllo della nostra vita, delle nostre scelte, delle nostre azioni.

Da quel momento in poi, tutto porterà in un’unica direzione, la peggiore, la più cruda, la più dolorosa, verso colei che potrebbe finire per distruggere le nostre vite e quelle altrui irrimediabilmente.

La vendetta, quella nostra o quella degli altri verso di noi!

“Da qualche parte nella massa cancerosa della sua coscienza c’era, e c’era sempre stata, la consapevolezza che per certi peccati non esistesse perdono. Doveva pagare per ciò che aveva fatto, e aveva sempre saputo che un giorno Dio, o il destino, o Satana in persona, gli avrebbero ricordato il suo debito.”

Il capo Burkholder si ritroverà a dover fare un salto nel tempo, nel tentativo di riportare alla luce un fatto accaduto molti anni prima nella comunità amish, apparentemente necessario per fare chiarezza, prima che sia troppo tardi, nel presente. Un tuffo all’indietro in un tempo lontano quando lei aveva poco più di un anno, quindi troppo piccola sia per sentire che per ricordare e capire.

Ma le voci nei piccoli centri continuano a muoversi, spinte dal vento e dalla memoria collettiva delle due comunità conviventi e un po’ alla volta, grazie alla tenacia di Kate e della sua squadra uno scenario spaventoso comincerà a delinearsi, portando così in superficie odio puro, quello forte, potente, che unito alla rabbia e alla violenza potrebbe portare alla fine di troppe vite.

Alla fine, lo sapete anche voi, le bugie hanno le gambe corte ma la necessità di vendicarsi no, quella può rimanere inalterata o crescere ulteriormente fino al termine delle nostre vite.

Prima o poi tutto ritorna.

“Il tempo non dimentica niente, non importa quanto speri che lo faccia; e alla fine presenta sempre il conto.”

Ovviamente, come spesso accade, i problemi non si presentano mai da soli, sarebbe “fin troppo facile”. Quando la concentrazione richiesta nel lavoro è molto alta e, quando però, dall’altro canto un attimo di pace e serenità avvolge la tua vita dandoti l’illusoria impressione che tutto finalmente possa procedere nella giusta direzione, una pesante tegola finisce per abbattersi su di te e su chi ti sta a fianco, togliendo limpidezza, eliminando sicurezza e offuscando la possibilità di vedere un futuro certo e positivo.

“Aveva avuto tre anni per affrontare le proprie perdite, strisciare fuori dall’abisso del dolore ed estinguere il fuoco della rabbia che lo aveva consumato. Era venuto a patti con il passato e aveva imparato ad accettare l’inaccettabile. Stava bene davvero, e le persone che contavano per lui lo sapevano.”

Forse ora, dopo questo lungo periodo di apparente tranquillità, per Tomasetti potrebbero riaprirsi le porte dell’inferno, col rischio concreto di trascinare a fondo anche Kate, l’unica persona che in questi ultimi tempi è riuscita veramente ad aiutarlo nell’affrontare il suo passato e nel mostrargli la possibilità di un nuovo luminoso futuro.

L’epilogo di questa storia non potrà essere diverso da ciò che leggerete nelle ultime pagine. D’altronde dopo aver scoperto il nome del killer, il come ha potuto perpetrare la sua vendetta e il perché, capirete che nessuna parola potrebbe donare pace, pietà e sollievo ne sui crimini di allora e ne sui fatti di oggi. La ragione che fa a pugni con la realtà dove, alla fine, non vi saranno né vincitori né vinti. Tutti perderanno e nessuno avrà diritto ad una vera espiazione.

Come sempre leggere un libro di Linda Castillo ti trasporta in una dimensione completamente diversa, dove noi probabilmente non ci troveremmo nemmeno a nostro agio, se dovessimo abituarci a vivere con lo stile di vita delle comunità amish qui raccontate. La sua bravura però, rimane proprio quella di riuscire a far emergere con le sue parole la serenità di un mondo, che quando non viene ottenebrato dalla violenza e dal sangue, trasmette ritmi regolari e una calma assoluta che noi, gente di oggi non conosciamo, troppo attaccati all’orologio, alle nuove tecnologie e al qual si voglia più impensabile confort.

Io rimango sempre più coinvolta e colpita, a ogni nuovo romanzo di quest’autrice. Mi prende letteralmente la foga di proseguirne la lettura anche se so che probabilmente alcune delle cose che leggerò saranno sicuramente molto dure ma, vi è sempre una sorta di dolcezza e di delicatezza che fuoriesce dalle pagine, grazie anche al personaggio di punta, ovvero il capo della polizia Kate Burkholder, che pur non essendo più un amish, porta ancora rispetto e un profondo senso di nostalgia quando parla dei suoi genitori e delle tradizioni di questa cultura.

Un passato e un presente che finiscono sempre per mescolarsi sapientemente, dando vita a delle storie che oltre a contenere una notevole componente thriller, ci permettono di continuare a conoscere in modo sempre più approfondito la comunità amish qui raccontata.

In bocca al lupo Kate!

Linda Castillo


Originaria dell’Ohio, dove sono ambientati i suoi thriller Amish, Linda Castillo sapeva fin dalla tenera età che voleva essere una scrittrice e scrisse il suo primo romanzo all’età di tredici anni. Ha pubblicato una trentina di libri per tre case editrici di New York e ha vinto numerosi premi di settore.

 

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