Trudy




Massimo Carlotto


DETTAGLI:

Editore: Einaudi

Collana: Stile Libero Big

Genere: Noir

Pagine: 216

Anno edizione: 2024

Sinossi. Ludovica Baroni era una commessa. Poi un matrimonio che sembra quello giusto e la sua vita cambia. Quanto e come non l’avrebbe mai immaginato. Da un giorno all’altro l’uomo che ha sposato, uno dei più importanti commercialisti di Lecco, sparisce. Né la polizia né lei stessa – che fra lo sconcerto generale se ne va in vacanza sulla riviera romagnola – paiono molto interessati a cercarlo. Strano, perché invece c’è chi è disposto a pagare un sacco di soldi pur di sapere che fine ha fatto, a ingaggiare una società che si occupa di sicurezza e a richiedere l’attenzione speciale di Gianantonio Farina, che nella ditta i soci chiamano il Grigio e i dipendenti il Dottore. Lui è il responsabile delle «indagini non autorizzate». Tipo questa, così riservata che in pochissimi ne conoscono la ragione. Farina fa spiare Ludovica, la fa pedinare, intercettare. Le assegna anche un nome in codice: Trudy. Tutto è sotto controllo. O forse no.

 Recensione di Salvatore Argiolas

Trudy” è il nome in codice dell’operazione che una società che si occupa di sicurezza, la Nsg, ha predisposto per scoprire che fine abbia fatto Federico Riva, un brillante commercialista che conosceva molti segreti finanziari di politici di alto livello.

Per trovare lo scomparso, Gianantonio Farina, ex commissario di polizia e dirigente dell’agenzia di security, fa pedinare la moglie di Riva, soprannomina Trudy perché assomiglia ad un personaggio dei fumetti di Topolino.

Questo controllo serrato mette in contatto con Trudy alias Ludovica Baroni un balordo di Prato Alex Semeraro, dipendente di una ditta satellite della Nsg, che viene mandato lontano dalla città toscana per dei comportamenti che potrebbero coinvolgere tutta la struttura aziendale.

Semeraro viene edotto dal suo capo, Duccio Baldi, sulle funzioni del loro lavoro negli intessi della capogruppo:
“Te lo spiego come me l’ha spiegato il Dottore; noi siamo i pretoriani, che ai tempi dei romani erano dei veri privilegiati. Difendiamo gli interessi della classe dirigente del Paese, e questa ci sarà sempre riconoscente. E poi, aggiungo io, questo è il momento nostro, dobbiamo approfittarne per prendere quello che ci spetta”

Dall’espressione di Alex Duccio Baldi intuì che per il suo dipendente certi ragionamenti erano troppo complicati. Peccato, però. Per lui il discorso di Farina sui pretoriani era stato illuminante e per la prima volta si era sentito importante, consapevole di ricoprire un ruolo decisivo, di stare appena sotto ai potenti.”

Questo passaggio offre una chiave di lettura illuminante sia sul libro, sia su un periodo oscuro della storia italiana e ricorda il discorso dell’ex terrorista nero Massimo Carminati intercettato dai carabinieri

è la teoria del mondo di mezzo compa’. ….ci stanno.. come si dice.. i vivi sopra e i morti sotto e noi stiamo nel mezzo (…) bravo…si incontrano tutti la’ no?.. tu stai li’…ma non per una questione di ceto”¦ per una questione di merito, no? …allora nel mezzo, anche la persona che sta nel sovramondo ha interesse che qualcuno del sottomondo gli faccia delle cose che non le può’ fare nessuno.. “

Questo ruolo di cerniera tra la legalità e l’illegalità riporta alla mente anche un indimenticabile brano de “La solitudine del manager” di Manuel Vazquez Montalban ambientato negli anni Settanta: “Logicamente la Petnay sta cercando di influenzare la politica spagnola e contribuirà a qualsiasi soluzione conservatrice che sia anche progressista. Ma le strade del Signore sono infinite. La Petnay ritiene che soltanto il bisogno di una destra democratica forte eviterà la tentazione di un eccesso rivoluzionario.

A questo scopo è necessaria una minaccia continua di destabilizzazione. Lei mi capisce perfettamente. La Petnay appoggia una soluzione democratica ma finanzia la violenza estremista affinché la paura tenga tutti a bada. Siamo sinceri Carvalho.

Franco ci ha dato una grande lezione. E’ con la frusta che si fa produrre un paese. La democrazia non può prosperare con la frusta, ma ha bisogno di un terrore parallelo, sporco che butti la gente tra le braccia delle forze pulite della stabilità.” (…) Ai centristi la violenza estremista è molto gradita perché li fa sembrare il male minore, persino agli occhi di ampi settori della sinistra. Alla sinistra gli estremisti servono come alibi: non possono abbattere i centristi perché il vuoto di potere verrebbe occupato dai selvaggi fascisti. All’estrema destra una simile situazione calza da dio. Uccidendo qualcuno di tanto in tanto, appioppando qualche batosta, tengono la sinistra nelle posizioni di partenza e fanno un servizio impagabile al governo riformista.”

Chi vuole capire le dinamiche che si muovono nelle strade e nei palazzi italiani deve necessariamente leggere i noir di Massimo Carlotto, come i libri di Manuel Vazquez Montalban sono indispensabili per decifrare i sommovimenti politici della transizione tra franchismo e democrazia in Spagna e in futuro saranno i testi indispensabili per penetrare i misteri e le cortine fumogene che hanno oscurato e coperto vizi privati e pubbliche virtù degli ultimi decenni nel Bel Paese.

Trudy” fa infatti parte dell’ambizioso e riuscito progetto di creare una controstoria d’Italia che Carlotto ha intrapreso con successo facendo conoscere il cuore di tenebra di un Paese vittima della corruzione e del malaffare.

I personaggi che popolano la trama sono ben caratterizzati e, tranne uno che non è cattivo ma solo un minus habens, sono tutti molto ambigui, a metà strada tra bene e male con tante sfumature e diversi tratti, che fanno immaginare le persone che li hanno ispirati ma soprattutto somigliano dannatamente a tanti di noi, sempre in bilico tra scorciatoie e furbizie.

La pratica Sabatini era di fatto archiviata. Non certo per la famiglia e per i suoi amici, ma l’Italia era pur sempre un Paese di casi irrisolti.”

Massimo Carlotto, con la consueta perizia, muove sul palcoscenico della trama tanti attori che credono di essere i più scaltri e di fregare tutti gli altri ma in effetti sono marionette gestite da un livello superiore, in un ambiente dove contano solo i ricatti, le minacce e la corruzione.

“Trudy” racconta una storia che se non è vera è pienamente verosimile perché incredibilmente inserita nel tessuto sociopolitico del nostro Paese che è un palinsesto su cui si possono sovrapporre tante vicende di cui leggiamo nel giornale ma non abbiamo i punti di riferimento per capirne tutti gli snodi, quelli che di solito vengono omessi ma che nel noir, sono chiaramente identificabili.

L’autore di tanti romanzi indimenticabili come “Arrivederci amore, ciao”, “Il maestro di nodi” e “E verrà un altro inverno” si conferma uno dei migliori scrittori di noir in assoluto, perché ci permette di non dimenticare l’orrore che regna delineando la realtà senza autocensure ma con grande coraggio evocando un mondo senza punti riferimento e dove è costante il pessimismo e la disillusione dello spirito dei tempi che viviamo.

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Massimo Carlotto


è nato a Padova nel 1956. Scoperto dalla scrittrice e critica Grazia Cherchi, ha esordito nel 1995 con il romanzo Il fuggiasco, pubblicato dalle Edizioni E/O e vincitore del Premio del Giovedì 1996. Per la stessa casa editrice ha scritto: Arrivederci amore, ciao (secondo posto al Gran Premio della Letteratura Poliziesca in Francia 2003, finalista all’Edgar Allan Poe Award nella versione inglese pubblicata da Europa Editions nel 2006), La verità dell’Alligatore, Il mistero di Mangiabarche, Le irregolari, Nessuna cortesia all’uscita (Premio Dessì 1999 e menzione speciale della giuria Premio Scerbanenco 1999), Il corriere colombiano, Il maestro di nodi (Premio Scerbanenco 2003), Niente, più niente al mondo (Premio Girulà 2008), L’oscura immensità della morte, Nordest con Marco Videtta (Premio Selezione Bancarella 2006), La terra della mia anima (Premio Grinzane Noir 2007), Cristiani di Allah (2008), Perdas de Fogu con i Mama Sabot (Premio Noir Ecologista Jean-Claude Izzo 2009), L’amore del bandito (2010), Alla fine di un giorno noioso (2011), Il mondo non mi deve nulla (2014), la fiaba La via del pepe, con le illustrazioni di Alessandro Sanna (2014), La banda degli amanti (2015), Per tutto l’oro del mondo (2016) e Blues per cuori fuorilegge e vecchie puttane (2017). E’ considerato uno dei migliori scrittori di noir e hard boiled a livello internazionale. I suoi romanzi sono tradotti nelle principali lingue. Per Einaudi ha pubblicato, con Francesco Abate, il bestseller Mi fido di te (2007 e 2015), Respiro corto (2012), Cocaina (con Gianrico Carofiglio e Giancarlo De Cataldo, 2013), con Marco Videtta, i quattro romanzi del ciclo «Le Vendicatrici» (Ksenia, Eva, Sara e Luz; la serie è stata ripubblicata nei Super ET nel 2014) e Trudy (2024).