Un anno con Virginia Woolf




Recensione di Marina Morassut


Autore: Nadia Fusini

Editore: Neri Pozza

Genere: letteratura

Pagine:  pagg. 414

Anno di pubblicazione: 2021

Sinossi. «L’idea è questa: svegliarsi ogni mattina, in compagnia di Virginia Woolf. Per un anno intero, farsi accompagnare nella giornata che si apre dalla sua voce. Giorno dopo giorno, provate a sfogliare questo libro come fosse un breviario, un libro dei giorni, se non delle ore. Una liturgia dei giorni scanditi come nei libri delle ore del passato, che guidavano la mente a concentrarsi su immagini e pensieri che l’arricchivano, e la preparavano all’incontro con la vita quotidiana… Tutti noi, lettori e lettrici di Virginia Woolf, se leggiamo i suoi romanzi, i suoi racconti, i saggi, le lettere, il diario, è perché godiamo del ristoro che ci viene dall’essere in compagnia con la sua mente. Perché Virginia Woolf ha vissuto, come tutti noi, una vita ricca di gioie, e anche di dolore… Scopriremo così, frequentandola per l’appunto quotidianamente, una compagna di vita libera, e coraggiosa. E se spesso le capitava, come le capitò, di finire in vicoli ciechi, erano strade che cercava – molte delle quali ha lasciato aperte per noi. E sono certa, non ho dubbio alcuno, che ci verrà del bene a convivere per un anno, fianco a fianco con una creatura che non ha mai ceduto, in cambio di sicurezza, o di identità, il suo grande amore per un’esistenza libera.» (dall’introduzione di Nadia Fusini)

Recensione

Scrittrice e studiosa di letteratura inglese e comparata, Nadia Fusini ha curato e tradotto le opere di Virginia Woolf in Italia ed è la Presidente della Italian Virginia Woolf Society.

Ma c’è di più: Nadia Fusini è più di una mera traduttrice o di una affabulatrice che ci spiega le altrui visioni della vita e gli stravolgimenti della letteratura di un determinato periodo storico.

Fra tutti i suoi romanzi La bocca più di tutto mi piaceva” è il volume che può far innamorare un lettore e creare dipendenza che durerà tutta una vita, pur essendo questo un romanzo molto sofferto per l’autrice stessa. Uno scritto che sgorga da un’autoanalisi e che la – e ci – collega direttamente a Virginia Woolf.

Virginia Stephen Woolf  è stata una scrittrice, saggista e attivista britannica, considerata come una delle principali figure della letteratura del XX secolo.                                                                                                        

Ma non c’è solo questo, Lei non è solo questo. Perché Lei è uno dei più grandi spartiacque della letteratura anglosassone, è i Suoi Romanzi, i Suoi Diari, è la Sua vita tutta che è arte allo stato puro, è il Gruppo di Bloomsbury con l’insieme dei suoi parimenti famosi accoliti. E’ la Sua precocità. E’ una vita all’insegna dell’amore sororale nei confronti della sorella maggiore Vanessa, artista, pittrice ed arredatrice.  

E’ anche una vita allegra, come ha più volte sottolineato proprio la Fusini. E a tal proposito, val la pena ricordare un simpatico aneddoto, uno scherzo noto come la “Beffa di Dreadnought”, con il quale nel 1910 il poeta irlandese de Vere Cole insieme a Virginia, il fratello Stephen, il pittore Duncan Grant, l’autore Anthony Buxton e Guy Ridley si spacciarono per l’imperatore di Abissinia e il suo entourage e fecero una visita di stato a bordo della corazzata britannica Dreadnought, ormeggiata nel porto di Portland.                

Ma proseguendo per ribadire il concetto di precocità, Virginia Woolf è anche gli articoli stessi di critica letteraria che ha scritto e pubblicato per il Times Literary Supplement – e ancora, è l’incarnazione delle conferenze che ha tenuto per altre donne, anche lavoratrici. Il suo rifiuto ad accettare premi o lauree ad honorem “tributatele” da quegli stessi uomini che le avevano imposto, come donna, lo studio a casa, come autodidatta

Di più non possiamo dilungarci in questa sede. Troppe cose e troppo variegate. Si può solo leggere e leggere e farsi incantare nuovamente dalla lettura dei suoi romanzi e dalle centinaia di pagine che i suoi traduttori ed estimatori le hanno dedicato.

C’è tutto questo e molto, moltissimo altro ancora in questa raccolta lunga un anno, che la Presidente della Italian Virginia Wollf Society ha raccolto per noi, estrapolata dai diari, dalle conferenze, dalle recensioni, dal distillato della vita di questa Autrice.                                                                                                                                                          

Il nostro è solo un incipit per gridare a gran voce: lasciatevi affascinare da questa donna che ha fatto della sua vita un’opera letteraria vivente e che, da appassionata recensora e prima ancora forte lettrice ha deciso di chiudere tutto il suo mondo con un colpo secco, come se avesse deciso di chiudere un volumedefinitivamente.

E come tutti i romanzi che ci consentono di cavalcare un ipotetico anno perpetuo, sarebbe interessanteriuscire a resistere al piacere del leggere e seguire giorno dopo giorno questo libro, centellinando le perle che Virginia ha intessuto su di un filo sottilissimo eppure robusto, tanto che a distanza di un secolo non solo resiste, ma è addirittura decuplicata la sua importanza, con una sempre più chiara visione dei suoi credo, anche e soprattutto in grazia di valenti estimatori come la Sig.ra Fusini.

L’unica eccentricità che la curiosità ed il piacere ci possono concedere è la lettura di tutti i mesi, eccettuato quello nel quale si sta vivendo e leggendo per la prima volta questo libro… ma giunti alle ultime pagine, o meglio, al 31.12 di questo annuo perpetuo, non si può resistere oltre e la forza di volontà si scontra con il piacere edonistico di finire la lettura riandando al mese in cui si sta realmente vivendo. Ed allora, a distanza di un secolo dai pensieri e dagli scritti di questa Donna, si subisce per intero l’incanto della Divina Letteratura che Virginia dispiega dinnanzi a noi, ancora ed ancora, in forma di vita e di scrittura, con la lirica potente ed originale della sua prosa che raggiunge vette che resistono al tempo e a ulteriori riletture.

Ogni volta che la leggo mi sembra di scoprire un’altra parte di lei. Ha affrontato la vita da così tanti punti di vista che dopo tutti questi anni ancora mi sorprendo, e mi emoziona accorgermi di quanto ogni cosa che dice mi riguardi, non solo come studiosa, ma come creatura umana.

Dopo tutto questo tempo…? Sempre”.

Ed è impossibile che un urlo non salga pian piano da dentro la nostra anima e se solo potessimo avere il numero di telefono privato della Sig.ra Fusini, l’urgenza di un suo consulto ci farebbe ansimare nella cornetta e sussurrare: “La prego… La prego Sig.ra Fusini, ci parli ancora di Lei…”

E’ questa: letteratura dei classici, letteratura dell’Otto e Novecento – è tutto un mondo.

A cura di Marina Morassut

libroperamico.blogspot.it

 

Virginia Woolf e Nadia Fusini 


Adeline Virginia Woolf, nata Stephen, nota semplicemente come Virginia Woolf (Londra, 25 gennaio 1882 – Rodmell, 28 marzo 1941), è stata una scrittrice, saggista e attivista britannica. Considerata come una delle principali figure della letteratura del XX secolo, attivamente impegnata nella lotta per la parità di diritti tra i sessi. Nel periodo fra le due guerre fu componente del Bloomsbury Group e figura di rilievo nell’ambiente letterario londinese. Le sue opere più famose comprendono i romanzi La signora Dalloway (1925), Gita al faro (1927) e Orlando (1928). Tra le opere di saggistica emergono Il lettore comune (1925) e Una stanza tutta per sé (1929); in quest’ultima opera compare la celebre citazione: «Una donna deve avere denaro, cibo adeguato e una stanza tutta per sé se vuole scrivere romanzi.» I suoi lavori sono stati tradotti in oltre cinquanta lingue. Tra i suoi traduttori si annoverano Jorge Luis Borges, Marguerite Yourcenar, Giulia Niccolai, Cristina Campo e Nadia Fusini.

Nadia Fusini insegna Letterature Comparate presso il Sum, Istituto Italiano di Scienze Umane di Firenze. Traduttrice di moltissimi autori tra cui Keats, Beckett, Woolf, autrice di romanzi – “La bocca più di tutto mi piaceva” (1996), “Due volte la stessa carezza” (1997), “L’amor vile” (1999), “Lo specchio di Elisabetta” (2001), “L’amore necessario” (2008) -, si è imposta all’attenzione della critica e del pubblico attraverso una vasta produzione di saggi tra cui “Nomi. Dieci scritture femminili” (Donzelli 1996), “Donne fatali. Ofelia, Desdemona, Cleopatra” (Bulzoni 2005), “Possiedo la mia anima. Il segreto di Virginia Woolf” (Mondadori 2006), “Di vita si muore. Lo spettacolo delle passioni nel teatro di Shakespeare” (2010), “La figlia del sole. Vita ardente di Katherine Mansfield” (2012), “Hannah e le altre” (Einaudi, 2013), “Marìa” (Einaudi 2019) e “Il potere o la vita” (Mulino, 2021).

 

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