Un cadavere a Clifton Down




Un cadavere a Clifton Down


Autore: Tim Sullivan

Traduzione: Francesca Signorello

Editore: Newton Compton

Genere: Thriller

Pagine: 352 p. R

Anno di pubblicazione: 2022

Sinossi

«Il detective Cross ha la sindrome di Asperger: è questo che lo rende completamente diverso da tutti gli altri investigatori.»
Chi era l’uomo trovato morto nel parco di Clifton Down, a Bristol? E quale tragedia lo ha portato a vivere (e morire) per strada?


I suoi colleghi vorrebbero liquidare l’omicidio come il frutto di una semplice rissa finita male tra i senzatetto di Bristol, ma il detective George Cross non è convinto. Outsider lui stesso, Cross ha all’attivo più casi risolti di chiunque altro nella polizia del Somerset, ma la sua ossessione per la logica, i dettagli e gli schemi lo rende spesso inviso ai colleghi e ai superiori.
Mentre si immerge sempre più nel passato dell’uomo di Clifton Down, Cross capisce che se vuole arrivare all’assassino deve risolvere un caso insoluto di quindici anni prima. Un’intuizione che lo metterà tremendamente in pericolo, perché chi è riuscito a farla franca per tutto quel tempo non ha alcuna intenzione di farsi smascherare da un atipico detective…

mantenere intatta l’apparenza, il muro…vivere nella menzogna… Di cosa significava recitare in pubblico e indossare una maschera, Cross ne sapeva qualcosa. Lo faceva tutti i giorni, ed era ben consapevole di quanto fosse estenuante.”

Recensione di Loredana Cescutti

George Cross è un personaggio disarmante.

Disarmante se non hai mai avuto l’opportunità di rapportarti con qualcuno che presenti la sindrome di Asperger.

Disarmante perché l’autore è stato in grado di fartelo fuoriuscire dalle pagine con genuina spontaneità. La sua. Quella di Cross.

Così com’è.

Nudo nel suo essere ciò che è, senza ritenerlo ne una colpa (che non esiste) né un atteggiamento di superbia (che non ha). Semplicemente lui.

Puramente lui.

Essenzialmente lui che cerca di barcamenarsi in un mondo che fatica ancora, per certi aspetti a concepirlo e comprenderlo.

Era una persona abbastanza consapevole di sé da ammettere che era sostanzialmente un egoista, che spesso preferiva stare in compagnia di sé stesso che in compagnia di altri, e questo era, in una certa misura, conseguenza del suo disturbo.”

La sindrome di Asperger, un qualcosa che non lo affligge e con il quale non combatte, perché lui è consapevole di essere com’è e non può fare altro che prenderne atto ogni giorno e andare avanti, affrontando il suo lavoro al meglio (cosa che fa!), ricominciando da capo il giorno dopo.

In modo ordinato, minuzioso e all’infinito.

“… stando attenti ai particolari si riesce a far luce sui lati oscuri.”

Non ha l’empatia per leggere la sofferenza di vittime e familiari ma, ha la capacità analitica e obiettiva per leggere e tradurre indizi, prove, parole e silenzi, riuscendo così a ricomporre il quadro finale della situazione.

La gente ha qualche problema con il tuo modo di fare. La fai incazzare.”

Caparbio, tenace, infaticabile, mai disposto a rinunciare, fino a quando tutti i pezzi non saranno ricomposti.

L’indagine è descritta in modo approfondito, la storia poco thriller ma sicuramente molto gialla e nera si fa leggere con bramosia e curiosità.

L’apparire “strambo”, come viene definito da molti colleghi, riesce a farti sorridere, davanti ai contrattempi, per lui qualcosa di impensabile nella strutturazione precisa e maniacale di ogni singolo minuto della giornata. Il corpo di un uomo, che talvolta reagisce e affronta determinate situazioni in forma esasperante, come un bambino che, pur nell’essere consapevole che non sia il modo giusto, ci prova con ogni sistema a controllarsi nelle reazioni, pur senza riuscirci sempre.

“…le relazioni personali di qualunque tipo erano merce rara nella sua vita.”

Chi lo conosce lo rispetta e anzi, pur tentando di spronarlo almeno un po’, non lo forza e gli lascia il suo tempo.

Gli altri, è lui stesso ad evitarli.

Un nuovo personaggio che va preso così com’è, nelle sue “debolezze”, che ti trascina nell’indagine e ti spiega ogni singolo pensiero, ogni seppur piccolo passo avanti.

Ho letto con piacere questo romanzo, che si è rivelato una bella scoperta sia a livello investigativo, per quel che concerne l’atmosfera gialla da storia inglese ma anche, per il protagonista che si presenta così, senza tanti fronzoli, privo di sorrisi finiti (che non sarebbe nemmeno in grado di fareo di comprendere), in modo essenziale.

Francamente spero di imbattermi ancora in George Cross e nel suo modo di vedere ed essere poliziotto.

 Buona lettura!

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Tim Sullivan


È uno sceneggiatore e regista inglese. Ha girato il suo primo cortometraggio dopo essersi laureato alla Cambridge University e nella sua carriera ha lavorato con personalità del calibro di Ron Howard, Judi Dench e Ian McKellen. Con Un cadavere a Clifton Down, primo volume della serie che ha come protagonista George Cross, ha realizzato il sogno di diventare anche un romanziere. Vive a Londra.