Un Cadavere In Redazione




Recensione di Costantino Giordano


Autori: Daniele Manca, Gabriella Colla

Editore: Solferino

Genere: Thriller

Pagine: 287

Anno di pubblicazione: 2020

Sinossi. Siamo nel 1963. I Beatles cantano Please, Please Me; in Italia le elezioni vedono uno spostamento di voti dal centro a sinistra e le trattative per formare il governo stentano. In una Milano di case di ringhiera, tram e osterie, si muove sulla sua Vespa Carlo Passi, trentenne diviso tra passione e cinismo. Lavora in un quotidiano nato da poco che sta cambiando il modo di fare giornalismo. È stato appena lasciato dalla bellissima collega Enrica Sala che lavora alla tv di Stato. Indagando sull’omicidio di due camionisti legato al traffico di petrolio, inciampano tutti e due in qualcosa di più grosso e inquietante. La Giulietta Spider di Carlo viene bruciata, qualcuno sta cercando una cartellina affidata al protagonista da un magistrato, ma la trama è destinata a infittirsi dando vita a un giallo che si svolge nell’arco di pochi giorni in mezzo a rapimenti, drammi sentimentali, confessioni dal passato e continui colpi di scena. Sullo sfondo: la morte di Enrico Mattei e le strutture parallele di una fragile democrazia. Tra storie d’amore, di servitori e traditori delle istituzioni, di faccendieri e coraggiosi idealisti, si dipana un noir avvincente che è anche un’incursione nel mondo del giornalismo nel cuore di una città che sta rinascendo e di un Paese che sta perdendo la sua innocenza.

Recensione

“Non si tratta solo dei soldi… I soldi servono alle cause e le cause possono anche non essere nobili. Ma i soldi muovono i poteri, li sostengono, gli danno corpo, linfa e seguito.”

“Un cadavere in redazione” è un thriller bellissimo e appassionante, scritto in modo magistrale con una trama meravigliosamente intricata e realistica. Gli autori hanno miscelato in modo perfetto storia di politica italiana, complotti, storie d’amore e di vendetta.

Siamo negli anni ’60, anni in cui l’Italia, uscita dalla Seconda guerra mondiale e dal periodo fascista, inizia ad avere uno sviluppo economico e sociale importante, i grandi imprenditori hanno la possibilità di creare veri e propri imperi e posti di lavoro; si va verso quello che verrà ricordato come uno dei periodi più floridi e felici per il Bel Paese, fatto di prosperità e benessere. Purtroppo,ogni medaglia ha una doppia faccia e dietro la faccia del benessere e della Democrazia se ne nasconde un’altra che non ama tutto questo e vuole distruggerlo, attraverso complotti e colpi di Stato con lo scopo di riportare la dittatura ed allontanare dal potere il nemico “rosso”. Questi sono gli elementi principali che caratterizzano il romanzo e che lo rendono incredibilmente affascinante.

La narrazione è scorrevole, il lettore non ha un attimo di tregua e viene catapultato a pieno nella vita dei singoli personaggi dove, in modo semplice ma dettagliato, vengono descritti umori, ansie e timori degli stessi. Viene posto un vero e proprio focus sui personaggi della storia, sulle loro ambizioni e le loro ideologie, senza le quali non si riuscirebbe a comprendere a pieno le azioni di quest’ultimi e cosa li spinge ad agire in un certo modo.

Carlo, il protagonista, verrà coinvolto involontariamente in un caso complesso e pericoloso, ci sono in gioco politici, generali, assassini e il futuro dell’Italia stessa.

Uno dei punti forti della storia è proprio il personaggio principale, Carlo Passi che, capitolo dopo capitolo, cresce e matura fino ad avere, alla fine del racconto, una vera e propria trasformazione; riesce, infatti, a riscattarsi da una condizione alienante nella quale si trovava e a capire finalmente di chi può fidarsi e di chi invece deve diffidare.

Il lettore cresce insieme al personaggio principale e riesce ad immedesimarsi a pieno nel suo modo di vedere e di pensare, entra in empatia totale con quest’ultimo, lo capisce e resta piacevolmente sorpreso della crescita soprattutto caratteriale ed emotiva che avrà alla fine del libro.

Ma fino a che punto si è disposti a spingersi per un’ideologia? Può essere veramente l’ideologia a muovere le azioni di una persona? O le ragioni reali sono da cercarsi altrove ad esempio, nella sete di potere e soldi?

Leggendo questo libro capiremo che, probabilmente, a spingere le ideologie è il denaro stesso, ci si nasconde dietro quest’ultime per dare un fine nobile ad uno scopo misero ovvero, guadagnare più soldi possibili ed avere il potere su altri.

Una lettura travolgente, fatta di suspense e colpi di scena che terranno incollato il lettore dalla prima all’ultima pagina, un libro da non perdere che permetterà di rivivere a pieno i magnifici anni ’60 e di assaporare i sapori e gli odori di un’epoca ormai passata, un’epoca d’oro dove l’immaginabile poteva essere immaginato e l’impensabile poteva essere pensato.

 

 

Daniele Manca e Gabriella Colla


Daniele Manca: ha lavorato nei principali quotidiani e settimanali italiani (da “Mondo Economico” a “Panorama”, da “Italia Oggi” a “Il Giorno”) e dal 1994 è al “Corriere della sera”. È stato tra gli artefici della svolta digitale al “Corriere” dove, dal 2009, è vicedirettore e editorialista. Tra i suoi libri, il romanzo “La Rossa” (Rizzoli 2018) e, con Gustavo Ghidini, il saggio “La Nuova civiltà digitale” (Solferino 2020). Sposato, ha due figli.

Gabriella Colla: è nata a Trieste ma vive a Milano da quando ha due anni. È laureata in Fisica indirizzo Cibernetico. Lavora nella Pubblica amministrazione. Ha frequentato la scuola di scrittura creativa di Raul Montanari. Sposata, ha due figli e due gatti.

 

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