Un cappio per Archibald…




Un cappio per Archibald Mitfold


Recensione di Nadia Beggio


Autrice: Dorothy Bowers

Traduzione:  Daniela Di Falco

Edizioni: Le Assassine

Collana:Vintage

Genere: Giallo

Pagine: 392

Anno di pubblicazione: 2021

 

 

 

 

 

Sinossi. La storia è ambientata nel 1939, poco dopo la dichiarazione della Seconda Guerra mondiale: Archibald Mitfold, Archy per gli amici, racconta a due vecchi compagni di scuola una serie di tentativi che sono stati fatti per ucciderlo, ma proprio nello stesso giorno è trovato morto nella casa della zia. Come sia morto è subito chiaro, ma chi l’abbia ucciso e perché non sembra di facile soluzione. Il caso è allora affidato all’ispettore Pardoe, che scavando nella vita del giovane troverà di continuo nuovi elementi che complicano le indagini. Ci sono la testimonianza della cameriera che riporta di strani commenti criptici del giovane; la scomparsa del suo diario; la curiosa passione del giovane per il disegno e il calco in gesso di un uccello che accompagna con il simbolo di un martello; un incontro alla Nordic Bond, un’organizzazione che simpatizza per i nazisti, e infine la scomparsa di un milionario a cui Mitfold sembrava essere molto interessato.  Riuscirà  l’ispettore a risolvere il caso prima che il killer colpisca di nuovo per mantenere il suo anonimato??

 

Recensione

Si dice che il destino sia maestro nello stringere il cappio intorno al collo del paziente..

Corre l’anno 1939, Archibald Mitfold studia tedesco in vista di un incarico al Ministero degli esteri e vive con la zia Marian Leaf in una Londra che si sta adeguando alle restrizioni imposte dall’entrata del Regno Unito nel secondo conflitto mondiale. E’ un giovane brillante e curioso e quando nella sua vita si manifestano ripetutamente degli strani  incidenti decide, incautamente, di improvvisarsi detective ma il destino ha già deciso di stringere   intorno al suo collo un cappio mortale.

Il giallo classico  è servito: chi ha ucciso Archibald Mitfold??

Cosa ha visto o sentito di così pericoloso??

Che errori ha commesso nelle vesti di detective dilettante??

Come da copione, arriva da  Scotland Yard l’Ispettore capo  Dan Pardoe , alto e asciutto e di bell’aspetto, sulla quarantina e con i capelli prematuramente bianchi, per sbrogliare il misteriosissimo caso di omicidio.

Parecchie le piste da seguire, diversi indizi indicano probabili moventi e possibili colpevoli: la testimonianza della cameriera che riporta di strani commenti criptici del giovane; la scomparsa del suo diario; la curiosa passione del giovane per il disegno e il calco in gesso di un uccello che accompagna con il simbolo di un martello; un incontro alla Nordic Bond, un’organizzazione che simpatizza per i nazisti, e infine la scomparsa di un milionario a cui Mitfold sembrava essere molto interessato.

Che piacevole lettura è questo giallo elegantemente british, e che spasso per il lettore cercare di individuare  le false piste alla ricerca della soluzione; le chiamano “aringhe rosse” i depistaggi dell’autore per distogliere l’attenzione  e confondere il lettore ,(l‘espressione deriva dall’usanza dei cacciatori inglesi di utilizzare le aringhe affumicate durante le campagne di caccia per distrarre dalla traccia i cani dei concorrenti) e questo giallo è disseminato di aringhe rosse e solo seguendo senza distrazioni l’Ispettore Capo nel suo paziente lavoro di investigazione riusciremo a sciogliere tutti i i nodi del cappio stretto intorno al  collo del povero Archibald Mitfold.

Corre l’anno 1939, e la penna raffinata di Dorothy Bowers  cattura le immagini di una città inghiottita dalla nebbia e dall’oscurantismo bellico, una città che si appresta a vivere la fine di un’epoca e l’inizio di un nuovo mondo che nessuno è in grado di prevedere. Sgretola il perbenismo borghese  dei suoi personaggi rivelandone  i vizi e le poche virtu’, i tradimenti, la bramosia del potere, le ossessioni , la sete di danaro e di successo che nulla hanno a che fare con il periodo storico poiché le miserie umane affiorano in ogni tempo.

Che bel rompicapo questo Giallo – Vintage!

Buona lettura e ricordate che

È bene sospettare di tutti, finché non si riesce a dimostrare che sono innocenti”
(Aghata Christie – Poirot a Styles Court)

E per finire una curiosità:

Come Dorothy L. Sayers, la Bowers amava includere riferimenti letterari nei suoi romanzi: un Cappio per Archibald Mitfold  ha come titolo originale Deed Without a Name, un titolo preso direttamente dal Machbeth di Shakespeare, così come le frasi che fanno da sottotitolo a ogni capitolo del libro.

 

 

 

Dorothy L. Sayers


Dorothy L. Sayers è stata una scrittrice, poetessa e drammaturga britannica. È celebre per i suoi gialli ambientati tra la Prima e la Seconda Guerra Mondiale che hanno per protagonista Lord Peter Wimsey, un aristocratico e dilettante investigatore, personaggio tuttora assai popolare.

 

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