Un problema da tre cani




Recensione di Paola Iannelli


Autore: S. J. Bennet 

Traduzione: Monica Pavani

Editore: Mondadori 

Genere: Giallo 

Pagine: 456

Anno di pubblicazione: 2022

Sinossi. A Buckingham Palace l’autunno del 2016 si prospetta particolarmente gravoso: la regina Elisabetta deve occuparsi di un referendum che ha diviso la nazione, di una Brexit alle porte e di un imponente piano di ristrutturazione della dimora reale. Eppure l’ordine delle sue preoccupazioni è stravolto quando il cadavere di una governante viene ritrovato a bordo piscina. Si tratta di una tragica fatalità o a Buckingham Palace sta accadendo qualcosa di sinistro? A complicare le cose c’è la sua assistente Rozie, impegnata a far luce sulla misteriosa riapparizione di un quadro scomparso da tempo, e una valanga di lettere anonime che turbano l’atmosfera di casa Windsor e i suoi lavoratori. Gli uomini di palazzo assicurano che la situazione è perfettamente sotto controllo, ma Sua Maestà non ne è affatto convinta. Anche perché, talvolta, solo l’occhio allenato di una sovrana intravede legami invisibili ai più. A differenza del suo illustre predecessore Sherlock Holmes, che riteneva necessario fumare tre pipe per risolvere i casi più difficili, alla regina bastano la fida assistente Rozie e una bella passeggiata con i suoi tre inseparabili cani.

Recensione

Una crime story ambientata a Buckingham Palace è frutto dalla fantasiosa penna della scrittrice S. J. Bennet, che con saggia maestria incorona un delitto nella piscina della famigerata residenza in cui alloggia la più illustre monarca di tutti i tempi: Elisabetta II.

Con un linguaggio attento alle forme, intriso da quella vena tipicamente british, il lettore viene trasportato all’interno del palazzo, scoprendo quel labirinto sconosciuto su cui si sostiene la sua armonica organizzazione.

Le vite dei nobili regnanti s’intrecciano a quelle degli individui che popolano l’anello di supporto, su cui circolano senza sosta i ferrei principi di quella solida fetta umana chiamata servitù. Quest’ultima suddivisa per ranghi e mansioni si adopera affiché all’augusta sovrana e al suo immancabile partner non manchi nulla, dall’assistenza personale all’organizzazione di viaggi e visite obbligate.

Nel tentativo di umanizzare la regina, la scrittrice ne sottolinea l’estrema arguzia misto a quel senso intuitivo, che l’hanno resa celebre nel mondo, scoprendo che sotto il velo spesso di cipria si anima una donna all’apparenza austera e impenetrabile, ma dall’animo sensibile.

Affascinata dall’arte e dalle riproduzioni pittoriche la regina non smette di dedicare tempo a un’altra delle sue passioni: i suoi cani di razza welsh corgi pembroke. Ne possiede tre, ma questo è un chiaro omaggio che la scrittrice fa a uno dei più autorevoli giallisti britannici, insieme ad Agatha Christie, ovvero Sir Conan Doyle.

La sovrana, insieme alla sua assistente personale, la signorina Rozie Oshodi, cercheranno di penetrare nelle fitte maglie del mistero, che avvolge la morte violenta di una governante Cynthia Harris. Il romanzo si apre con la scoperta del cadavere ad opera di Sir Simon Holcroft, travolto nella vicenda per aver desiderato fare una nuotata in modalità notturna, nella piscina dell’augusto palazzo.


Non mancano intrighi, violenze domestiche, un pizzico di tenebroso mistero e gli immancabili incursioni nei sotterranei di Buckingham Palace, tutto miscelato a dovere per pianificare le vere ragioni che hanno armato la mano dell’assassino.

La sparizione di un minuscolo, quanto insignificante quadro, che riproduce lo yatch reale il Britannia, alimenta il primo tentativo di indagine, che darà vita  a una tortuosa giostra di incastri che sveleranno l’ambiguo mondo del traffico di opere d’arte.

Atro chiaro omaggio delle scrittrice è da ritrovarsi nei riferimenti alle opere d’arte italiane, e in particolare alla produzione della magnifica Artemisia Gentileschi, le cui opere viaggiano per alcuni tratti nella storia, per sottolinearne l’originalità e la splendida tecnica adoperata dall’artista, nonché la difficile imitazione. La dedica che l’autrice cita deriva proprio da una frase della celebre pittrice romana: “Mostrerò a Vostra Illustre Signoria di cosa è capace una donna”.

I falsi d’autore e il trafugamento di oggetti della casa reale, sono al centro di questa complicata storia nera, nel caso di casa Windsor si tratta di un commercio noto come Breakeages business, che vanta una rete di affari milionaria. Oltre a diffondere pezzi d’arte copiati, si mormora che esista un canale di compravendita molto propizio che annovera ogni sorta di oggetto che sia appartenuto, o semplicemente abbia stanziato, nei meandri del palazzo reale.

Seguendo la scia del malaffare la regina e la sua fedele Rozie, con ritmi e azioni degni di James Bond, e innata eleganza metteranno a segno i tasselli di questo misterioso puzzle.

A cura di Paola Iannelli

https://paolaiannelli.it/

 

S. J. Bennett 


S.J. Bennett è una scrittrice inglese e un’appassionata della monarchia britannica. Ha conseguito un dottorato in letteratura italiana presso l’università di Cambridge e vive a Londra. È autrice di Il nodo Windsor (Mondadori, 2021), il primo romanzo della serie con protagonista la regina Elisabetta.

 

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