Una cosa da nascondere




Recensione di Marina Toniolo



Autore:
Elizabeth George

Traduzione: Sara Crimi e Laura Tasso

Editore: Longanesi

Genere: Narrativa gialla

Pagine: 640

Anno di pubblicazione: 2022

Sinossi. Teo, una donna di origine nigeriana che lavorava per la polizia di Londra, ha cessato da poco di respirare. Una morte apparentemente inspiegabile, finché l’autopsia non rivela il trauma letale causato da un gesto omicida, oltre a un’ombra cupa che risale al suo passato. È stato questo passato a tenderle una trappola fatale, o la sua tragica fine è legata al difficile caso al quale era impegnata sotto copertura? E se le due cose fossero collegate? Solo due giorni prima della morte Teo aveva litigato furiosamente con la sorella, Rosie, che sembra sapere molto più di quanto riveli. Cosa o chi cerca di nascondere? Sono i dubbi tra i quali si dibattono il sovrintendente Thomas Lynley, il sergente Barbara Havers e Winston Nkata, alle prese con l’indagine forse più complessa e delicata della loro carriera. Un percorso a ostacoli tra omissioni, pressioni indebite e falsi indizi, le menzogne e i segreti di una comunità solo in apparenza unita e solidale, che nasconde sotto la superficie terribili verità e consuetudini crudeli.

Recensione

Con a fianco una tazza di caffè forte vi scrivo che l’argomento di questo romanzo non è facile da accettare. E’ tuttavia necessario farlo conoscere per mettere fine alle sofferenze delle donne rovinate nel nome della “purezza” e della “castità” che le dovrebbero rendere adeguate a diventare mogli.

Mi hanno chiamata a consulto per un caso particolare. Una bambina in ospedale aveva un’infezione recidiva e niente riusciva a fermarla. Rallentava, sembrava scomparsa, poi tornava più forte di prima. L’avevano infibulata circa dieci settimane prima che la visitassi. Che le è successo? E’ morta. I genitori avevano aspettato troppo per portarla inospedale. Terribile. Anche peggio: aveva tre anni”.

Teo Bontempi, agente per la polizia di Londra, sta indagando su una clinica illegale dove praticano il taglio alle ragazze. Purtroppo viene ritrovata morente nel suo appartamento e così il sovrintendente Lynley e il sergente Barbara indagano addentrandosi nel mondo di Teo venendo così a conoscenza dell’underground nigeriano di Londra. Un quartiere popolato da immigrati che lavorano nei mercati e nei negozi etnici, colorato e vivace nonostante l’estate afosa che sovrasta imperterrita. Le donne si occupano della spesa giornaliera e, nel frattempo, se hanno figlie in età prepubere, si scambiano indirizzi e informazioni sul luogo idoneo dove poter trasformare una bambina nella sposa pulita e casta, apprezzabile dal marito e degna di un equo prezzo.

Questa lettura, avvenuta giusto nella settimana di informazione mondiale contro le mutilazioni genitali femminili, mi ha travolta lasciando un retrogusto amaro. Ogni giorno donne coraggiose combattono in prima linea contro questa retrograda usanza portando informazione e condivisione. Si tende a pensare che il fenomeno delle MGF riguardi i paesi dell’Africa e del Medio Oriente, dove sono molto diffuse, ma invece, come ricordo l’ONU, si tratta di un problema universale: sono infatti praticate da molte comunità anche in vari paesi di Asia, America Latina, Nord America, Europa occidentale, Australia e Nuova Zelanda.

Scrittura fluida quella della George, merito anche della traduzione perfetta. Il ritmo della storia qualche volta è lento ma giusto per rendere il lettore più permeabile alle informazioni successive. Le indagini investigative seguono un percorso complementare alle vicende personali dei protagonisti. Lynley deve accettare le sue parti nascoste per poter nuovamente amare una donna, Winston Nkata deve accettare di essere umano e di poter compiere errori. Una menzione particolare merita Barbara Havers che è dotata di una sagacia e di una ironia incredibili e che in questo libro esplodono come fuochi artificiali.

Una cosa da nascondere” è una lettura importantissima, lo posso definire un giallo sociale perché ha il grande pregio di porre alla ribalta un tema femminile attuale e spinoso.

Potente.

A cura di Marina Toniolo

https://ilprologomarina.blogspot.com/

Elizabeth George


La stampa ha detto di lei che «è la regina incontrastata del mystery» (Entertainment Weekly) e che, con la sua scrittura, «dimostra che i grandi scrittori di romanzi gialli sono anche grandi romanzieri» (New York Times). Nei suoi libri – tutti bestseller internazionali – ha dato prova di un indiscutibile talento, conferendo alla detective story classica una dimensione diversa e più complessa, che sonda l’inesauribile varietà dei sentimenti umani. È stata insignita dei prestigiosi Anthony Award, Agatha Award, Grand Prix de Littérature Policière e MIMI, riconoscimento tedesco dedicato ai gialli. Tra i suoi ultimi libri: Corsa verso il baratro (Longanesi 2008), La donna che vestiva di rosso (Longanesi 2009), Dicembre è un mese crudele (Longanesi 2010), Questo corpo mortale (Longanesi 2011), Un castello di inganni (Longanesi 2012), Un piccolo gesto crudele (Longanesi 2014), Le conseguenze dell’odio (Longanesi 2015), Punizione (Longanesi 2018), il manuale L’arte di costruire un romanzo (Longanesi 2020) e Una cosa da nascondere (Longanesi 2022).

 

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