Una famiglia straordinaria




Una famiglia straordinaria


 Autore: Andrea Albertini

Editore: Sellerio editore Palermo

Collana. La memoria

Genere: romanzo storico biografico

Pagine: 472

Anno di pubblicazione: 2021

Sinossi. Il più importante direttore del «Corriere della Sera», il drammaturgo che ha scritto la Tosca e Madama Butterfly e un’affascinante attrice nipote di Tolstoj. Per la prima volta un romanzo racconta una famiglia unica nella storia italiana. Una cronaca familiare, a volte cullata a volte agitata dal secolo di storia (metà Ottocento, metà Novecento) che le turbina attorno; il romanzo di tre dinastie destinate a unirsi: i Tolstoj, la figlia e la nipote del genio russo; i Giacosa, la famiglia del più famoso drammaturgo italiano del tempo; gli Albertini, i fratelli che fecero grande il «Corriere della Sera» e osarono dire no a Mussolini. La storia inizia in due posti lontani. JasnajaPoljana la tenuta dove Leone Tolstoj dimorava; Colleretto, nel torinese, qui il piccolo Giuseppe detto «Pin» Giacosa cresce «letteralmente immerso nella campagna». Da questi due angoli di province estreme partono, come cerchi nell’acqua distanti destinati a congiungersi, fatti familiari e stravolgimenti storici, che porteranno a un’unica leggenda. Le traversie dei Tolstoj, di guerre rivoluzioni e esili; e le difficoltà, le delusioni e i primi successi del giovane Giacosa, il drammaturgo librettista della Tosca e di Bohème. Poi il gioco del caso realizza il terzo, più vivificante innesto: è l’avventura, turbolenta, dei due fratelli Albertini, le cui biografie si identificano con il «Corriere della Sera». Soprattutto di Luigi Albertini, il direttore e comproprietario che fece del «Corriere» il quotidiano più letto d’Italia, con i rivoluzionari supplementi, e il più moderno d’Europa; il liberale conservatore costretto a rinunciare al suo giornale per opporsi, unico tra i suoi pari, all’ascesa del fascismo. È lui il dominatore di questo libro, assieme all’altra figura di «Pin» Giacosa stagliata in tutta la sua tenerezza umana. Gli interni delle case si accompagnano alle vicende pubbliche straordinarie e ai grandi personaggi, del teatro, del giornalismo, della politica. Il punto di vista della narrazione è lo stesso, di volta in volta, dei protagonisti. La trama, che segue in quadri separati le storie individuali fino al loro intrecciarsi, sembra idealmente dividersi in due tempi, il prima e il dopo: l’Ottocento languido spira, seguito dalle catastrofi del nuovo secolo. Ma la Storia non dà ombra a quello che veramente è questo romanzo: un grande ritratto dei sentimenti.

Recensione di Marcella Labianca

Una frase mi ronza nella mente e mi rimarrà per sempre

Prima ancora di chiamarsi Kievskoe chassé ,la strada maestra Muravskij era una delle più importanti arterie russe. Serviva alle comunicazioni fra il centro e il sud del paese , fra Moska e Kiev…” .

Questo libro mi rimarrà sempre nel cuore, e non perché sia  ben scritto, scorrevole, interessante ed insegni tante cose. Mi rimarrà nel cuore perché ha risposto a tutte o quasi, le domande che in questo periodo storico in molti ci facciamo.

Travolti da pandemie, crisi economiche, clima impazzito e persino ciò che ci sembrava impossibile , qui vicino, nel mondo civile o in quello che abbiamo creduto civile : la guerra nel cuore dell’Europa.

Di questo libro mi rimarranno il coraggio delle persone, in tempi in cui studiare era un onore, viaggiare era un lusso oppure una necessità, tempi in cui volere era potere e gli uomini reagivano agli eventi spesso tragici utilizzando il mezzo più potente che ci sia: la cultura.

Ricorderò la figura di Tolstoj , che credeva così profondamente nelle sue idee da lasciare tutte le sue donne in estrema povertà ed in balia di biechi amministratori politici e violenti e rozzi contadini.

Andrea Albertini descrive perfettamente il mondo di allora; il fermento in Italia, la nascita del quotidiano ancora oggi più diffuso, i commerci, l’ industria della carne in America , già consumistica, che ci fa chiedere come mai gli animali da macello vengano ancora trattati senza alcun rispetto e spesso con crudeltà pur essendo passato almeno un secolo.

 Si imparano tante cose in questo libro che parla di un mondo in cui le donne erano in casa ma anche no, che lavoravano, dentro e fuori casa ed erano madri di fatto e non di pretesa. Albertini descrive un mondo in cui c’era il profumo di Europa, perché l’Europa era delle persone colte ma anche degli approfittatori, degli squali. Bella lettura, interessante, da suggerire .

Per imparare a vivere ed a capire che quando tutto cambia non cambia nulla. Per rendersi conto che il paragone con quel mondo è impossibile perché costituito da persone che dopo la Prima e la Seconda Guerra Mondiale hanno ricostruito dalle macerie una Nazione come oggi è la Repubblica Italiana, persone caratterizzate da una grande forza morale, da una grande dedizione al lavoro, da valori saldissimi dai quali non avrebbero receduto per nessuna ragione, quindi, il paragone è impossibile nel mondo di oggi , dove tutto ha bisogno di essere aiutato, sussidiato e spinto.

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Andrea Albertini


Andrea Albertini (Roma 1960) con questo romanzo sui suoi avi è al suo esordio narrativo.