Una giornata di nebbia a Milano
Recensione di Anthony Brigida
Autore: Enrico Vanzina
Editore: Harper Collins
Genere: Gialli/Thriller
Pagine: 208
Anno di pubblicazione: 2021
Sinossi. È una giornata di nebbia a Milano, una di quelle che sembravano non esistere più, come se fosse uscita da un romanzo di un altro tempo, da una ballata di giorni lontani. Luca Restelli sta andando al giornale per cui lavora, alle pagine di “cultura”, quelle che non considera nessuno. Non ha ancora quarant’anni, e anche i suoi gusti sono “passati”, come la nebbia di quella mattina: vive di riferimenti letterari e cinematografici, tra insicurezze e un po’ di superbo disprezzo per il mondo indolente e arrivista che lo circonda. All’improvviso arriva una notizia, un omicidio in Corso Vercelli, un uomo è stato ucciso nella nebbia con un colpo di pistola, è stata arrestata una donna. La redazione tace sonnolenta, Restelli si fa avanti, la cronaca nera gli è sempre piaciuta. Il servizio è suo. Ma resta di sasso quando scopre il nome della vittima. Giovanni Restelli. Suo padre. Nascerà un’indagine, in cui Luca deciderà di muoversi parallelamente alle forze dell’ordine per scoprire chi ha ucciso il genitore. Per farlo chiederà aiuto a Giorgio Finnekens, geniale scrittore che passa la vita tra libri, fidanzate e qualche bicchiere di troppo. Dopo aver messo in scena la “città eterna” nel suo “La sera a Roma”, Enrico Vanzina racconta l’altra capitale italiana.
Recensione
Enrico Vanzina ritorna nelle nostre case con un giallo tutto italiano. Dopo “La sera a Roma” ci racconta l’altra capitale italiana, Milano.
Il protagonista è Luca Restelli, giornalista nella sezione “Cultura” per il giornale in cui lavora. All’improvviso arriva una notizia, un omicidio in Corso Vercelli, un uomo è stato ucciso nella nebbia con tre colpi di pistola, ad essere arrestata è una donna.
Decide di occuparsi lui della notizia ma appena scoprirà il nome della vittima la sua vita cambierà completamente. La vittima è Giovanni Restelli, suo padre. Decide allora di far partire un’indagine personale, parallela a quella delle forze dell’ordine, con l’aiuto di uno scrittore particolare, suo amico, Finnekens.
Il libro, Una giornata di nebbia a Milano, ha come caratteristica principale quella di essere molto diretto, tralasciando l’aspetto emotivo.
Difatti nonostante la tragedia appena accaduta, i protagonisti sono più concentrati a trovare le risposte alle tante domande che questo omicidio si è lasciato lunga la sua strada che a compiangere la vittima e il proprio dolore, questo particolare salta subito all’occhio da parte del lettore, grazie alle capacità dell’autore a frenare questo aspetto con la sua scrittura.
Questo porta il lettore a focalizzarsi esclusivamente sull’indagine.
Capitolo dopo capitolo diventa sempre più interessante, grazie ancora una volta, alle capacità dell’autore nel dare ogni volta uno spunto nuovo ed interessante alle vicende che andiamo a leggere.
Portando il protagonista a porsi varie domande, una su tutte, conoscevo veramente mio padre? Aprendo scenari interessanti anche nella testa del lettore.
“Conosciamo veramente le persone al nostro fianco?”
Finnekens, detto “Fenomeno” è un personaggio interessante, affiancherà Luca nell’indagine ma lo farà con un modo molto particolare, riproponendo i fatti di questa fitta ed ingarbugliata storia in vecchie e famose trasposizioni letterarie, il libro è pieno zeppo di spunti sulla cultura Letteraria e Cinematografica, dando merito all’autore per il suo bagaglio culturale condividendo con noi lettori.
Dialoghi brillanti, linguaggio “popolare” non privo di “francesismi”. Capitoli brevi con cui l’autore termina lasciando sempre un nuovo ed interessante spunto per proseguire incessantemente la lettura. Ambientazione ben descritta, che trasporta facilmente nella vie di Milano.
Ma in tutto ciò la domanda è sempre e solo una, chi ha ucciso il padre di Luca Restelli?
È l’unica domanda che continuerà a perseguitarvi per tutto il libro.
…e anche dopo.
Buona lettura.
A cura di Anthony Brigida
www.instagram.com/let.sreadtogether
Enrico Vanzina
Suo padre, Steno, era un regista. Suo fratello, Carlo, è un regista. Lui, invece, fa lo sceneggiatore. Ha scritto circa cento film, alcuni famosissimi. Ha vinto il Nastro d’argento, la Grolla d’oro, il Premio De Sica e il Premio Flaiano. Ma il cinema e la tv non sono la sua unica occupazione. Ha collaborato con il «Corriere della Sera» e scrive ogni settimana su «Il Messaggero». Ha pubblicato diversi libri, tra cui “Il gigante sfregiato” (Newton Compton, 2013), suo primo romanzo giallo, “Le finte bionde”, “Una famiglia italiana” (Mondadori), “Colazione da Bulgari” (Salerno Editrice), “La sera a Roma” (Mondadori 2018), “Mio fratello Carlo”(HarperCollins Italia, 2019).
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