Una grande storia d’amore




Recensione di Stefania Ceteroni


Autore: Susanna Tamaro

Editore: Solferino

Genere: narrativa contemporanea

Pagine: 288

Anno di pubblicazione: 2020

Sinossi. Edith e Andrea, una giovane un po’ trasgressiva e un capitano molto rigoroso, si incontrano per caso su un traghetto, tra Venezia e la Grecia. Un evento minimo dei tanti di cui è fatta la vita. Ma la loro cambia per sempre. Dapprima c’è il rifiuto: come possono, loro così diversi, sentirsi attratti una dall’altro? Poi le fasi alterne di un amore dapprima clandestino, le avventure di una lunga separazione, il pericolo di un segreto, una felicità inattesa e una grande prova… E infine l’isola, piena di vento e di luce, dove i due vanno ad abitare ristrutturando una vecchia casa abbandonata. L’isola dove ora Andrea si ritrova solo. I dialoghi veramente importanti, però, non si esauriscono mai: mentre la cura quotidiana del giardino e delle api dell’amata moglie lo aiuta a tornare alla vita, Andrea continua a parlare con lei. Le racconta, con tenerezza e passione, la loro grande storia d’amore. E le promette che ritroverà la figlia, Amy, che da troppo tempo ha interrotto i rapporti con i genitori. Forse è possibile ricominciare, riscoprirsi famiglia, nonostante i dispiaceri e le scomode verità?  Una storia semplice eppure deflagrante, che ci pone domande fondamentali: sui legami che forgiamo tra le anime, sulla nostra capacità di cambiare, sul destino che unisce e separa. Quando ci sembra di aver perso la capacità di stupirci, cercare la luce, prenderci cura, è il cuore che tace o solo noi che non lo sappiamo ascoltare? Un romanzo potente, intenso, ricco di saggezza, capace di segnare la strada per la rinascita che tutti cerchiamo.

Recensione

Quali caratteristiche deve avere una storia d’amore per essere considerata “una grande storia d’amore”? Chi può dirlo?

Susanna Tamaro propone una storia che in alcuni punti fa vacillare la certezza che sia, davvero, una grande storia d’amore se non fosse per la tenerezza con cui la voce narrante, quella di Andrea, ne racconta le tappe salienti.

Lui è un uomo di mare: un uomo molto rigoroso, con un fidanzamento in corso da trasformare a breve in un solido e sereno matrimonio. Ma non è questa la “grande storia d’amore”.

E’ Edith che arriva a scombussolare le carte di un’esistenza che sembrava fin troppo ordinata. Lei è sfuggente, dal carattere pungente, particolare, quasi inafferrabile eppure dal primo momento in cui i loro occhi si incrociano per Andrea la vita è cambiata. E, volente o nolente, anche per lei.

Ora che Andrea si trova solo, improvvisamente solo, ripercorre ad alta voce le tappe che hanno reso la loro una grande storia d’amore.

Andrea è la voce narrante che si rivolge al lettore parlando con lei, con Edith. Si rivolge alla donna della sua vita con delicatezza, come se volesse riconsegnarle ricordi preziosi che vanno maneggiati con cura.

L’autrice scrive in modo delicato situazioni anche forti come possono essere il rifiuto, l’allontanamento, la negazione, l’abbandono… mette in bocca ad Andrea parole cariche di poesia ma mai melense, mai scontate.

Lo stile mi è sembrato molto particolare. Andrea racconta la sua storia e quella di Edith alternando ricordi con il presente, un presente fatto di solitudine ma anche di speranza. In alcuni momenti – qui ho trovato la particolarità – Andrea parla con Edith di persone di cui il lettore non sa ancora nulla. Pian piano vengono svelati i retroscena delle situazioni che, con tanta naturalezza, Andrea vuole fissare nella memoria perché “…ciò che distingue la nostra vita di persone da quella dei nostri amati amici animali è proprio la memoria. E’ con la memoria che scolpiamo il tempo, è la memoria che ci permette di avere una radice. Più c’è radice, più è difficile smarrirsi nel corso della vita”.

Tra le righe ho letto una riflessione sul senso della vita e sui controsensi che la vita mette davanti agli occhi di ognuno. Ho letto una riflessione sui rapporti familiari, sull’amore inteso come libertà, sulla fragilità umana che spesso si manifesta in modo palese ma, altrettanto spesso, resta sopita per anni, celata dietro una maschera di apparente serenità o in una, al contrario, di palese ribellione. Ho letto una riflessione sul mancarsi, sul vuoto che resta nel momento in cui una persona cara non c’è più ma, allo stesso tempo, su quanto siano preziosi i ricordi che permettono di mantenere in vita chi non c’è più.

Ed ho letto un invito a vivere appieno la propria esistenza, a non rimandare a domani, a non lesinare sorrisi ed abbracci, a non rimettere nell’armadio il vestito buono in attesa di una festa che potrebbe non arrivare mai.

E’ una storia d’amore. Una grande storia d’amore. Ne ha tutte le caratteristiche anche se, lo ammetto, non so dire di preciso quali debbano essere in assoluto queste caratteristiche.

Perché ogni storia d’amore è una storia a sé.

E questa, senza dubbio, grande lo è.

A cura di Stefania Ceteroni

https://libri-stefania.blogspot.com

 

Susanna Tamaro


ha esordito con il romanzo La testa fra le nuvole (1989) e ottenuto un successo internazionale con Va’ dove ti porta il cuore (1994). Tra gli altri suoi libri Anima Mundi (1997), Ascolta la mia voce (2006), Per sempre (2011), La Tigre e l’Acrobata (2016). È anche autrice di libri per ragazzi come Cuore di ciccia (1992), Il cerchio magico (1995), Tobia e l’angelo (1998). I suoi libri hanno venduto milioni di copie in Italia e sono stati tradotti in tutto il mondo. Con Solferino ha pubblicato Il tuo sguardo illumina il mondo (2018) e Alzare lo sguardo (2019).

 

Acquista su Amazon.it: