Una piccola questione




Una piccola questione di cuore

 

Recensione di Silvana Meloni


Autore: Alessandro Robecchi  

Editore: Sellerio Editore

Genere: giallo

Pagine: 384

Anno di pubblicazione: 2022

Sinossi. Alla Sistemi Integrati – l’agenzia investigativa che Carlo Monterossi ha fondato per noia, per sfuggire alla tivù spazzatura che l’ha reso ricco, per «infilarsi nelle vite degli altri» – si presenta un ragazzo molto perbene, Stefano Dessì. Vuole che sia ritrovata una persona scomparsa, «la mia donna», dice. Una piccola questione di cuore, pensano Carlo e i suoi soci, il ruvido Oscar Falcone e l’ex poliziotta Cirrielli. Il ragazzo è molto giovane, ha solo ventidue anni, e il suo amore scomparso sfiora i quaranta, è rumena, bellissima, elegante, affermata, enigmatica. E nei guai. Che affari ha in corso Ana con un boss in giacca e cravatta, un re della zona grigia che lega denaro sporco e affari ufficialmente puliti? Perché è costretta a nascondersi? E soprattutto che cosa ha, o che cosa sa, Ana, da «barattare in cambio della sua vita»? Giorni dopo viene ucciso Federico Bastiani, «il nuovo fenomeno della finanza», giovane, rampante astro nascente del business, soldi e jet set. Lo trovano «con un buco in testa» in un piccolo appartamento affittato a giornata. Indagano, in modo semi-ufficiale, due poliziotti: Ghezzi, che si muove morbido come un gatto, e il ringhiante Carella. Scoprono in fretta che dietro la patina di brillante mondanità si nasconde molto altro, ma capiscono anche che la soluzione non è soltanto lì. A Ghezzi e Carella il delitto sembra «una cosa mezzo e mezzo», forse gli affari, certo, ma anche qualcosa di personale. Le due indagini finiscono per incrociarsi, Carlo Monterossi, Oscar Falcone, la Cirrielli, Ghezzi e Carella, formano un unico gruppo, tra battibecchi, divergenze e diverse visioni del mondo, tutti con le vite private perennemente in zona sismica, e tutti sorpresi di trovarsi a riflettere – ognuno a suo modo – su quella che Carlo chiama con un ghigno sarcastico «l’annosa questione dell’amore».
A ogni romanzo della serie di Carlo Monterossi, la prosa rapida e precisa di Alessandro Robecchi (che sembra battere allo stesso ritmo del pensiero di chi lo legge) ci trascina dentro Milano, la grande protagonista delle sue storie. A volte amabile, a volte odiosa, «dinamica e turistica», città di grattacieli e periferie decorose con «un prato davanti, il centro commerciale a due passi, che volete di più dalla vita?», di milionari, di «ceto medio che scivola in basso» e di chi «si ammazza di lavoro».

È la Milano Nera dello Scerbanenco del nostro tempo.

Recensione

L’undicesimo capitolo della serie. Già conosciamo la Sistemi Integrati, con i tre soci: Agatina Cirrielli, ex poliziotta, Oscar Falcone e Carlo Monterossi. Unagenzia investigativa che si muove in maniera originale, che “inciampa” in qualche grosso caso da sbrogliare e finisce col lavorare insieme a due poliziotti in servizio: Carella e Ghezzi.

La trama si snoda attraverso due corsie d’indagine, ma ciò che muove i passi e il ragionamento dei nostri è una annosa domanda: esiste davvero l’amore?

L’amore a prescindere, che scavalca ogni ostacolo e si apre alla speranza, anche se la ragionevolezza indicherebbe tutt’altra direzione. La saggia Katrina, la colf che dialoga con il magnete della Madonna di Medjugorje sul frigorifero, ha la sua risposta pulita

«Signor Carlo fa domande strane. Cosa vuol dire si può, non si può, amore non è una cosa che si sceglie».

E dunque, l’autore televisivo che ha inventato il format di Crazy Love, programma dal quale scappa come se lo rincorresse la nera signora, anche se non schifa l’agiatezza che gli procura la Grande Fabbrica della Merda, si chiede se esiste un amore reale, un nocciolo al centro delle cose, oltre le storie pettinate della tivvù.

Sembra che solo Monterossi, malinconico e disincantato uomo di mezza età, si ponga la domanda, sollecitato dal fatto che il loro nuovo caso ha il volto di un giovanissimo, Stefano, che cerca la sua matura innamorata.

Ma non è così, Agatina Cirrielli e Oscar Falcone, dietro alla loro scorza ruvida, fanno gli stessi ragionamenti e mostrano un cuore tenero. In commissariato il giovane Sannucci sta organizzando il proprio matrimonio al quale sono invitati il Sovrintendente Ghezzi e signora, la sua Rosa, e il Carella con la fidanzata sconosciuta.

Tra le pagine fanno capolino le tante sfumature dell’amore: da quello che si è ormai plasmato nel quotidiano scorrere della vita, il matrimonio di Ghezzi, a quello tra Monterossi e la Ballesi che, nonostante la consuetudine, vuol mostrare ancora il suo lato sorprendente; da quello tra Carella e Stefania, appena nato e ancora confuso tra paure e piaceri, a quello di Sannucci e la sua sposa che hanno deciso di cantare il futuro insieme. E l’amore è anche il filo conduttore per dipanare l’intricata matassa investigativa.

Un mirabile intreccio di amore e morte, una splendida e moderna rivisitazione del mito di Romeo e Giulietta, mentre in sottofondo scorrono le parole di Bob Dylan.

A cura di  Silvana Meloni 

https://www.instagram.com/silvameloni/

 

Alessandro Robecchi


Alessandro Robecchi è stato editorialista de Il manifesto e una delle firme di Cuore. È tra gli autori degli spettacoli di Maurizio Crozza. È stato critico musicale per L’Unità e per Il Mucchio Selvaggio. In radio è stato direttore dei programmi di Radio Popolare, firmando per cinque anni la striscia satirica Piovono pietre (Premio Viareggio per la satira politica 2001). Ha fondato e diretto il mensile gratuito Urban. Attualmente scrive su Il Fatto QuotidianoPagina99 e Micromega. Ha scritto due libri: Manu Chao, musica y libertad (Sperling & Kupfer, 2001) tradotto in cinque lingue, e Piovono pietre. Cronache marziane da un paese assurdo (Laterza, 2011).
Con questa casa editrice ha pubblicato Questa non è una canzone d’amore (2014), Dove sei stanotte (2015), Di rabbia e di vento (2016), Torto marcio (2017), Follia maggiore (2018), I tempi nuovi (2019), I cerchi nell’acqua (2020), Flora (2021) e Una piccola questione di cuore (2022).

 

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