Venezia è un pesce




Recensione di Sara Zanferrari


Autore: Tiziano Scarpa

Editore: Feltrinelli

Genere: viaggi

Pagine: 192

Pubblicazione: 5 novembre 2020

Sinossi. Sulla carta geografica, Venezia sembra un pesce e il ponte che la collega alla terraferma somiglia ad una lenza. Una guida originale (una guida d’autore) alla scoperta della città lagunare. Tiziano Scarpa parla della sua città e offre un’opportunità per guardarla da una prospettiva inedita. L’autore spiega che Venezia è una città da “sentire” con i piedi, che impegna il cuore, una città che ha orecchie, bocca naso e occhi. La letteratura che Venezia ha accumulato negli anni completa il quadro. Una nuova versione dell’opera, già pubblicata nel 1998, ampliata e rimaneggiata, con anche un racconto di Maupassant.

Recensione

Dopo 20 anni, torna in una nuova veste “Venezia è un pesce” di Tiziano Scarpa, guida non convenzionale della città più amata al mondo, o la più romantica, o quello che volete.

Smarrirsi è l’unico posto dove vale la pena di andare. Buttate via le cartine. Venezia è una pista urbana delle sensazioni. Una passeggiata fisico-emotiva per toccare tutto, sognare a nasi aperti, seguire il battito del cuore invisibile della città sulla Laguna”.

Tiziano scarpa, venezianissimo, nato, emigrato in terraferma e infine ritornato nella sua splendida città, spiega nelle primissime pagine perché questa guida non è come tutte le altre, bensì un complemento alle guide turistiche tradizionali, una guida per scoprire Venezia a partire dalle sensazioni:

ti descrivo che cosa succede al tuo corpo a Venezia a cominciare dai piedi”

Infatti, il libro ci indica la strada da percorre all’interno della città non attraverso musei, chiese e lapidi, quanto attraverso le emozioni, le sensazioni, gli odori ed è addirittura diviso in parti intitolate alle parti del corpo umano: piedi, gambe, cuore, mani, volto, orecchie, bocca, naso, occhi e pelle. E ciascun organo del corpo e dell’anima la vive secondo la sua attitudine

La seconda e terza parte del libro presentano un piccolo capitolo sui libri della città lagunare, libri che sono stati citati prima nel testo, o che spiegano in qualche modo lo stesso sentire di Scarpa e, in coda, una mini antologia di scritti veneziani, cioè scritti da persone che hanno con Venezia un rapporto tipico: uno straniero residente, e il nostro autore medesimo, veneziano esportato e reimportato.

Scarpa, da veneziano, parla della sua città con amore e leggerezza, a volte con il disincanto di chi ne vede non solo le meraviglie ma ne vive anche l’estrema complessità quotidiana, una città che è “mobile”, quasi una creatura vivente, un pesce appunto, la cui natura è quasi scritta nella sua forma, vista dall’alto, appunto pisciforme.

Una città unica, particolare, accogliente, ma anche no, che a volte si maschera, come a carnevale, e l’unica cosa da fare è scoprirla camminando. Scoprire i suo “masegni”, le pietre, i mattoni sfarinati dei muri delle case attaccati da umidità e salnitro, l’odore, a volte nauseabondo, dei canali, l’acqua alta che diverte i turisti inconsapevoli ma è parte integrante di questi abitanti “anfibi”.

Lasciate perciò da parte le vostre idee preconfezionate su Venezia e scopritela con “Venezia è un pesce”, una città “che vuole l’esclusiva” “che vuole fare l’amore con te”.

Un best seller ancora dopo 20 anni, con all’interno tanti nuovi modi per perdersi e ritrovarsi.

A cura di Sara Zanferrari

 poesiedisaraz.wordpress

 

Tiziano Scarpa


 nasce a Venezia nel 1963. Scrittore e autore di poesie, di programmi radiofonici (come Pop corn, 1997; La visita, 2006; La musica nascosta, 2008), scrive testi teatrali (tra cui Comuni mortali, 2007; L’inseguitore, 2008; L’ultima casa, 2011; L’infinito, 2011). Negli anni Ottanta ha anche sceneggiato alcuni fumetti per Frigidaire. Ha collaborato per diversi quotidiani e riviste ed è stato tra i fondatori della rivista on-line Il primo amore e del blog Nazione Indiana. Prima di vincere con StabatMater (2009) il Premio Strega e il SuperMondello, ha pubblicato altri romanzi, come Occhi sulla graticola (1996) e Kamikaze d’occidente (2003). Tra gli ultimi scritti si ricordano: Le cose fondamentali (2010), Il brevetto del geco (2016), tutti nel 2018, il romanzo Il cipiglio del gufo e le raccolte di versi Le nuvole e i soldi e Una libellula di città e altre storie in rima, e La penultima magia (2020).

 

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