Zucchero bruciato 




Zucchero bruciato


Autore: Avni Doshi

Editore: Nord

Traduzione: Francesca Martucci

Genere: Narrativa

Pagine: 384

Anno di pubblicazione: 2022

Sinossi. Tara è sempre stata una ribelle, contro tutto e tutti. Costretta a un matrimonio di convenienza, è scappata di casa, si è presa diversi amanti, ha vissuto a lungo insieme con un guru e si è persino ridotta a fare la mendicante. In tutto ciò, sua figlia Antara, per lei, è sempre stata un peso, una valigia da portarsi appresso e poco più. Però il tempo della ribellione di Tara adesso è finito; ha quasi sessant’anni e l’Alzheimer la sta consumando, a poco a poco ma inesorabilmente: lascia il fornello acceso per tutta la notte, dimentica le incombenze quotidiane, si ostina a telefonare ad amici morti da tempo. E non ricorda più i piccoli e grandi gesti crudeli nei confronti della figlia, che sono invece marchiati a fuoco nella memoria di Antara. Eppure, nonostante tutto, Antara si sente in dovere di occuparsi di quella madre che non si è mai presa cura di lei.

Recensione di Alessia Diana

La scelta di questo libro, lo ammetto, non è stata casuale. Immagino di aver provato il desiderio, essendomi trovata e trovandomi tuttora in una situazione simile a quella della voce narrante, Antara, di vedere come mi sarei sentita leggendo la mia esperienza, pensieri e reazioni che potevano essere anche i miei trasposti sulla carta di un libro.

Confesso che non mi sono pentita nemmeno per un secondo della mia decisione; al di là del senso di empatia e condivisione che ho provato, questo racconto è stato un meraviglioso regalo del destino.

Zucchero bruciato”, oltre a trattare con una delicatezza e un tatto encomiabili un tema profondo che interessa ad oggi migliaia di persone, è un romanzo scritto davvero bene, come non ne trovavo, personalmente, da diversi anni.

L’autrice, oltre a donarci dei personaggi umani, in cui immedesimarci e che presentano una caratterizzazione solida e  realistica, ha il dono di saper usare quella misura che permette di creare libri che si mantengono nel giusto mezzo fra la semplicità eccessiva e la pesantezza.

I capitoli del romanzo di Avni Doshiscorrono con facilità nelle mani del lettore, che pur non provando mai fatica nell’arrivare all’ultima pagina di uno di essi, può chiudere il libro soddisfatto e sentendosi arricchito dalla lettura di qualcosa di profondo e pregno di significato.

La voce di Antara sa perfettamente come avvicinare il lettore alla vita di una persona che si trovi a fare i conti con un parente prossimo affetto da demenza o Alzheimer, e come rappresentare in modo coerente e non edulcorato lo stato d’animo in cui si è dinanzi alla malattia. Il rifiuto, la rabbia, lo sconforto di non riconoscere più la personalità di chi fino a ieri è stato un punto di riferimento, il tentativo di negarlo a sé stessi dando la colpa al cattivo carattere della persona malata o a qualche declino di memoria passeggero, sono sentimenti comuni con cui fare i conti in questa situazione; ad essi e al rancore verso la nuova versione di sua madre, però, nel caso di Antara si mescola un rancore vecchio di anni, sviluppato nel corso di quell’esistenza che Tara sembra averle fatto vivere alla stregua di un peso.

Nel corso del romanzo, poi, scopriamo dalla voce di Antara, ma anche da quella non più affidabile di Tara e della Nani (nonna materna) di Antarache forse non tutto è come sembra, che anche la mente di Antara -all’epoca bambina confusa- potrebbe non rappresentare una testimonianza valida al cento per cento.

Il lettore rimane spesso con l’interrogativo di quali memorie siano degne di essere credute e quali invece siano da considerarsi vaghe e inesatte, come la narratrice stessa, quasi a testimoniare che forse la verità non sia sempre nelle mani di quelli che la società e la scienza bollano come ancora “sani”.

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Avni Doshi


Avni Doshi è una scrittrice americana attualmente residente a Dubai. È nata nel New Jersey da immigrati dall’India. Ha conseguito una laurea in Storia dell’Arte presso il Barnard College di New York e un master in Storia dell’Arte presso l’University College London