Recensione di Katia Fortunato
Autore: John Connolly
Traduzione: Fabio Bernabei
Editore: Time Crime
Pagine: 379
Genere: Thriller
Anno di Pubblicazione: 2017
Che bello! Parker mi era mancato parecchio.
Lo avevo messo un po’ da parte, saltandomi un paio di avventure, e ritrovarmelo così, in convalescenza dopo essere quasi morto, non dico sia stato un shock, ma poco ci manca…
La cosa positiva di Connolly però, è che anche se non leggi i libri precedenti, non rimani lì a chiederti cosa sia successo, perché lui ha questa capacità incredibile di fartelo dimenticare. Ti catapulta nella storia e non hai tempo di chiederti chi sia chi o cosa rappresenti quello o quell’altro. Ti viene solo da pensare: Ok, devo leggermi gli altri, ma ora devo assolutamente finire questo! E, posso dire una cosa? Adoro Charlie e Louis. È più forte di me! Farei carte false per averli come amici, non c’è niente da fare. E la piccola Sam? Diamine, l’ho lasciata che era piccolissima e ora ha sei anni ed è un tipetto notevole.
È inutile, leggere La canzone delle ombre mi ha fatta sentire in “famiglia”. Anzi no, è stato come ritrovare la tua migliore amica delle superiori e passare ore e ore con lei a rivivere i momenti passati insieme tra sorrisi e anche lacrime.
Avevo dimenticato le palpitazioni, la curiosità, l’empatia, il coraggio e quel pizzico di soprannaturale che non guasta e sapientemente creato, che trovi nei libri di Connelly.
Agli amanti del genere non può non piacere un autore così.
John Connolly
Nasce a Dublino il 31 maggio 1968. Dopo una serie di lavori occasionali, intraprende la carriera di giornalista, che lo aiuterà a diventare uno scrittore di successo. E’ conosciuto ai più come padre del detective privato Charlie Parker, ex poliziotto protagonista di una serie di romanzi, la maggior parte ambientati nel Maine, USA.
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