TUTTI I NOMI DELLA MORTE
Autore: Dario Correnti
Editore: Mondadori
Serie: Besana e Piatti #3
Genere: Thriller
Pagine: 408 p., R
Anno di pubblicazione: 2022
Sinossi. Mancano poche settimane a Natale quando Marco Besana, cronista di nera navigato quanto disilluso, viene spedito in provincia di Pisa, nella Valle del Diavolo: in uno dei bacini di acqua bollente naturale che costellano la zona è stato ripescato il corpo di una donna – bollita viva, dice l’autopsia. Besana chiede e ottiene che ad accompagnarlo sia Ilaria Piatti, la giovane collega dall’eccezionale fiuto investigativo, precaria da sempre e con la vita privata spesso a pezzi. La polizia ha fretta di chiudere l’indagine, ma i due giornalisti la pensano diversamente: di fronte hanno un serial killer feroce e abilissimo, che tortura e uccide da anni all’insaputa di tutti, tanto il suo modus operandi è sofisticato e sfuggente. Per fermarlo, dovranno indagare sui nuovi omicidi ma anche su impolverati cold case, che sembrano tutti ispirarsi a una sinistra serie di dipinti del ‘500 – guardandosi di continuo le spalle, perché il killer ha messo nel mirino anche loro. Con il consueto talento nel far convivere tensione e humour, Dario Correnti costruisce un thriller dal ritmo vertiginoso e personaggi densi e indimenticabili, in un’inedita formula di doppia indagine tra passato e presente.
“Forza, Piatti… Andiamo a dimostrare al giornale che ha ancora bisogno di noi.
Per l’ennesima volta?
L’importante è che non sia l’ultima.”
Recensione di Loredana Cescutti
Un’attesa lunghissima per un gradito ritorno e, finalmente, Marco Besana e Ilaria Piatti, sempre uguali nelle loro disillusioni ma anche cresciuti e coerenti, a modo loro oltreché volonterosi,quando si tratta di arrivare in fondo alle cose, nel rimestare nel torbido fino a raggiungere la verità.
Perché di veri cronisti di nera ormai ce n’è pochi, ammettiamolo, dato che la televisione paga di più per il colpo di scena che per la vera indagine ma, loro ne hanno fatto ormai una bandiera e la loro professione cercano di portarla avanti al meglio delle loro miserie.
“…è a un bivio, scegliere una strada o un’altra è troppo importante per la sua vita…”
Sempre più in bolletta ma, anche sempre più idealisti e realisti.
Per loro, ogni vittima è stata una persona e, ha sicuramente lasciato dietro di sé qualcuno che continuerà a piangere per il congiunto perso.
Insomma, sono tornati alla grande, in un paesello della provincia pisana, con un’atmosfera più intima, se vogliamo, più invitante, dove tutti conoscono il bene e il male di tutti e dove, però, il sangue, non smetterà di sgorgare a fiotti.
Del buon cibo accompagnato da vinelli eccellenti, faranno da compagnia e coreografia durante i momenti di pausa, necessari a ricaricare le batterie e a fare il punto della situazione ma, a tenere banco, ancora una volta come da prassi nei libri di Correnti, sarà l’indagine, la storia del romanzo e la storia della criminologia che riporterà alla nostra memoria fatti più o meno noti spiegandoli a noi profani, per darci un’idea di quali “occhiali” usare per affrontare il romanzo.
Uno stile, quello di questo enigmatico duo di autori, che ho ritrovato con rinnovato piacere. Un Besana e una Piatti, assieme all’inseparabile Beck’s, che mi erano veramente mancati per la loro genuina schiettezza, il loro irrefrenabile disincantato modo di affrontare le cose, unito però ad un istinto marcato nel seguire le briciole sul loro percorso per non parlare della trama, della storia e dei colpi di scena.
“… cosa serve sentirsi sicuri se poi devi lavorare con una persona che non ti piace? Diventerebbe una prigione…”
False piste, ambiguità necessarie per tenere in piedi l’intera vicenda e personaggi, nemmeno tanto di contorno, che riveleranno solide spalle su cui poggiare l’intera struttura narrativa, affinché i due giornalisti possano muoversi indisturbati, come in un gioco di ruolo con tappe di ricerca, rilevamento, analisi, studio e acquisizione delle informazioni.
Una scrittura calda che, nonostante la brutalità dei delitti ti accoglie, ti abbraccia e ti fa sentire parte attiva nella risoluzione del caso.
Il mondo dell’arte che si incastra alla perfezione con quello dei delitti, ci permette di affrontare un viaggio nella conoscenza e nelle credenze sul tema toccato.
Naturalmente, arricchiscono i contenuti anche le profonde riflessioni esistenziali dei due colleghi, che seppur per età e vissuti distanti, sono e si sentono più vicini che mai, come se stesseroaffrontando un percorso di unione familiare nuovo, nato dalle ceneri di esperienze destinate a segnare per sempre ma che, con l’incontro giusto possono farsi portavoce di nuove possibilità.
“Son invecchiata, Marco. E sono invecchiata con te: questa è l’aggravante. Ormai parlo male anch’io.
Forse intendevi dire – Ormai scrivo bene anch’io – “
In sostanza, un ottimo giallo/thriller che tiene il lettore inchiodato alla poltrona, che a tratti si presenta sanguinario ma che, grazie agli alleggerimenti dati dagli incontri a tavola che ti fanno venire l’acquolina in bocca e dalle battute spontanee di molti, dato il luogo, in accento toscano, vi permetteranno di trascorrere momenti diversi dalla solita routine.
Il tutto, però, senza mai uscire dai binari della tecnica investigativa, quella molto vera nella realtà e non quella scenografica, tipo telefilm poliziesco.
Besana e Piatti non vi deluderanno.
“Anche tu hai bisogno di me – dice Ilaria, con una secchezza fin troppo candida.
Ammettilo, su.
Neanche sotto tortura, Piattola. Ma il sorriso triste lo tradisce.
Io lo ammetto, invece. Di te ho bisogno. Per ballare questa musica bisogna essere in due. Funziona l’incastro nevrotico.”
E speriamo che questo incastro continui.
Buona lettura!
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Dario Correnti
è uno pseudonimo. Anzi, un doppio pseudonimo, perché nasconde due autori. Il suo primo romanzo, “Nostalgia del sangue” (Giunti – 2018), è stato uno dei thriller più apprezzati del 2018. Tradotto in quindici Paesi, è diventato un caso editoriale internazionale e presto diventerà una serie TV. A seguire, “Il destino dell’orso” (Mondadori – 2019). Questo è il terzo libro della serie.