Recensione di Amanda Airola
Autore: Guzel’ Jachina
Editore: Salani
Traduzione: Claudia Zonghetti
Pagine: 496
Genere: Narrativa / Storico
Anno di pubblicazione: 2017
La morte è legata alla vita con un filo che nessuno può recidere, per questo non fa paura
Questo romanzo è uno spaccato della storia russa, una parte di storia buia e sconvolgente. Inizia alla fine degli anni venti e finisce nel 1946 al termine di una guerra che ha stravolto il mondo. Ma in questo libro la guerra così come la conosciamo è solamente un evento marginale che non arriva con i suoi artigli fino nella sperduta tajga siberiana, un posto che Zuleika crede essere dimenticato anche da Allah.
Zuleika è una donna giovane, che ha un marito più vecchio che la maltratta e una suocera, detta “Vampira”, se possibile ancora più tremenda del consorte. È sola e non ha il rispetto di nessuno, ma a lei va bene così, in fondo è solo una contadina analfabeta da cui nessuno si aspetta nulla, se non il duro lavoro.
Eppure Zuleika dimostra di avere più forza di quanta ci si aspetta. Diventa una protagonista in una fetta di storia mondiale molto importante, ancor più fondamentale per il popolo sovietico. Un’epoca in cui l’Orda rossa terrorizzava il popolo, in cui rischiavi di finire nella lista dei deportati per una semplice parola di troppo. E così anche noi lettori ci troviamo catapultati in un viaggio al limite della vita, dove solo i più tenaci o i più disperati ce la fanno. Un racconto in cui la morte cinge le spalle ad ogni protagonista, pronta a prendere in pegno l’anima di chi si arrende.
La dekulakizzazione ci viene raccontata attraverso gli occhi inconsapevoli di una donna che poco riesce a comprendere, un esilio alla fine del mondo in cui, nonostante tutto, riesce a trovare una vita all’apparenza normale, a tratti anche confortevole. La conoscenza di nuove persone, lo scambio di opinioni e credenze, aiuta Zuleika a non smettere di sperare. L’arrivo inaspettato di un figlio la rende indistruttibile: nessuna fatica, nessun sacrificio sono troppo duri per il cuore di una madre.
Risulta subito evidente che la scrittrice non vuole condannare nessuno, sarebbe troppo facile oggi puntare il dito; ora che tutti sanno come sono andati i fatti. Ma allora ognuno doveva trovare il proprio posto nel mondo ed aggrapparsi ad esso con le unghie per non finire nei crudeli meccanismi del potere. Così accanto a Zuleika viene messo Ignatov, un comandate dell’Armata rossa, un soldato dalla fervida fede comunista. Costretto a seguire i kulak nel loro viaggio, smusserà alcuni spigoli del suo carattere e ci presterà occhi e mente per vedere i fatti da una diversa angolazione.
Sono davvero pochi i personaggi che non si riescono ad amare in questa vicenda malinconica, ognuno deve essere attentamente analizzato per cercare anche solo di comprenderne i comportamenti. In questo libro l’unica cosa che manca è la condanna. Nessuno di noi riesce ad ergersi a giudice della vita altrui, perché la vicenda sembra quasi appartenere ad un mondo parallelo, distante, inavvicinabile.
Un romanzo scritto in modo crudo e tagliente ma che racchiude nelle sue pagine il tepore dei sentimenti umani che seppur messi a dura prova da una vita di stenti riescono sempre a riemergere per non far spegnere la debole fiamma dell’anima.
Una considerazione in più la voglio dedicare alla descrizione dei paesaggi e della quotidianità; la ricchezza dei dettagli, infatti, rende tutto vivido nella nostra mente. Anche luoghi sconosciuti o usi ormai decaduti appaiono chiaramente ai nostri occhi permettendoci un tuffo all’interno del romanzo. Sembra quasi di essere una comparsa nascosta dietro un albero a spiare l’incedere delle vite altrui.
Se questo appartiene alla categoria dei romanzi d’esordio, non oso immaginare di cosa sarà capace nei suoi futuri libri la mente di questa meravigliosa scrittrice!
Guzelʼ Jachina
è nata a Kazanʼ, nel Tatarstan, nel 1977. È giornalista, scrittrice e sceneggiatrice. Zuleika apre gli occhi è il suo romanzo dʼesordio. In Russia ha riscosso un grande successo e ha vinto premi importanti come il Big Book Literary Award e il Jаsnaja Poljаna. È in corso di traduzione in 24 paesi. Da questo romanzo è in preparazione una serie tv.