Il giallo del nano della stazione
Autore: Massimo Lugli
Editore: Newton Compton
Genere: Noir
Pagine: 288
Anno di pubblicazione: 2022
Sinossi.**Un grande thriller Ispirato alla vera storia dell’Imbalsamatore Roma, 1990.** Il cadavere carbonizzato di un bambino viene ritrovato in una discarica. Marco Corvino, cronista di nera di «Repubblica», comincia a seguire il caso, che ben presto si rivela più intricato di quanto sembri. A un certo punto, anche l’età della vittima viene messa in dubbio: e se non fosse affatto un bambino? 1986. Tutti conoscono Daniele Mastrostefano, detto Lele. Un metro e trenta di statura, ricco proprietario di un laboratorio di tassidermia e sedicente produttore cinematografico, bazzica spesso i dintorni della stazione Termini, ritrovo di spaccio e prostituzione. Un uomo volubile e senza legami, almeno finché non incontra il giovane Alessio, suo aspirante assistente. Tra i due si crea un torbido rapporto fatto di sesso e droga, una relazione che assume via via contorni sempre più oscuri… Ispirandosi alla vera storia di Domenico Semeraro, Massimo Lugli costruisce un giallo crudo e realistico che si muove costantemente tra passato e presente, avvolgendo il lettore nelle spire di una storia dalle tinte forti e sconvolgenti. Un autore da oltre 150.000 copie vendute «L’autore è uno dei migliori cronisti-segugi al lavoro a Roma.» Corrado Augias «Con uno stile narrativo crudo, cinematografico, realistico, che viene dal giornalismo, l’autore mette a nudo una Roma oscura, livida, sinistra, ostile e pericolosa.» Il Messaggero «Massimo Lugli conosce bene il volto oscuro della Capitale, già emerso in altri suoi romanzi di successo.» la Repubblica «Lugli ha un suo modo diretto di catturare il lettore.» Corriere della Sera Massimo Lugli si è occupato di cronaca nera come inviato speciale per «la Repubblica» per 40 anni. La Newton Compton ha pubblicato, tra gli altri, La legge di Lupo solitario, L’Istinto del Lupo (finalista al Premio Strega), Nelmondodimezzo. Il romanzo di Mafia capitale, la trilogia Stazione omicidi, Il giallo Pasolini, L’ultimo guerriero e Il giallo del nano della stazione.
Recensione di Diego Pitea
L’impianto narrativo scelto da Lugli è azzeccato, in un continuo ping pong fra i primi anni 90, mentre si segue la vita di redazione alla “Repubblica” di Marco Corvino, cronista di nera, e la fine degli anni 80, quando ci si immedesima nelle difficoltà di Daniele “Lele” Mastrostefano, un nano omosessuale, uno dei tanti emarginati, bersaglio di mille discriminazioni, uno di quei personaggi tanto cari a scrittori del calibro di Pasolini.
Non a caso il registro scelto per narrare i fatti è spesso quel dialetto romano che consente al lettore di immedesimarsi ancora di più nella storia.
Quando il corpo di un bambino viene ritrovato in stato di evidente decomposizione in una discarica, Marco viene chiamato a indagare, barcamenandosi fra colleghi invidiosi e capo redattori oltranzisti, riceve, però, l’aiuto inaspettato da una persona appena conosciuta, la quale gli confessa che il corpo ritrovato non appartiene a un bambino. Il pensiero di Marco corre veloce a un nano conosciuto tempo prima.
Che sia quella la pista giusta?
Il libro di Lugli non è un thriller come erroneamente scritto in copertina, ma un noir ben strutturato e con personaggi azzeccati, di quelli che lasciano un graffio dentro. Da leggere per gli amanti del genere
Acquista su Amazon.it:
Massimo Lugli
si è occupato di cronaca nera come inviato speciale per «la Repubblica» per 40 anni. La Newton Compton ha pubblicato, tra gli altri, La legge di Lupo solitario, L’Istinto del Lupo (finalista al Premio Strega), Nelmondodimezzo. Il romanzo di Mafia capitale, la trilogia Stazione omicidi, Il giallo Pasolini, L’ultimo guerriero e Il giallo del nano della stazione. Insieme ad Antonio Del Greco ha scritto Città a mano armata, Il Canaro della Magliana, Quelli cattivi, Il giallo di via Poma, Inferno Capitale e Il baby killer della Banda della Magliana; insieme ad Andrea Frediani, Lo chiamavano Gladiatore.