Era una moglie perfetta




Recensione di Simona Vallasciani


Autore: A. J. Banner

Editore: Newton Compton

Traduttore: Valentina Cabras

Pagine: 288

Genere: Thriller

Anno di Pubblicazione: 2017

Colpisce la scelta della scrittrice di staccarsi un po’ dal “modus operandi” dei romanzi moderni appartenenti a questo genere e di iniziare la narrazione non dalla descrizione dell’incidente, come ci si aspetterebbe, ma da qualche mese dopo il fatto, quando la protagonista è già alle prese con il suo profondo disagio; ciò permette al lettore di immergersi fin da subito nel pieno della storia.

La tensione è mantenuta sempre molto alta grazie a un continuo alternarsi di scene reali e ricordi del passato che costringono chi legge a usare tutta la propria concentrazione per districarsi tra le pagine, a volte un po’ confusionarie, che rispecchiano a pieno la condizione di Kyra, messa di fronte a una delle situazioni più spaventose che si possano immaginare.

Come si può realmente capire chi si è, se ci si può basare esclusivamente sulle parole degli altri? E, soprattutto, ci si può veramente fidare di chi ci circonda?

Era una moglie perfetta è un thriller piacevole, nato da una buona idea, e ben sviluppato.

Gli argomenti di cui tratta sono molteplici: la perdita di memoria, i segreti, i tradimenti, la vita coniugale e la passione vista da ogni suo punto di vista. E fin dalle prime pagine dimostra di avere tutte quelle caratteristiche che spingono il lettore a voltare continuamente pagina.

I personaggi sono tanti, ma l’attenzione è dedicata a quelli principali: un buon metodo per creare una storia chiara e diretta, che non si sofferma sui giri di parole ma va dritta al punto, conducendoci senza tanti fronzoli alla verità.

Una seconda opera di rispetto, di un’autrice che continua a convincere e che in futuro potrebbe riservarci grandi sorprese.

A.J. Banner


nata in India e cresciuta in America del Nord, ha sempre sognato di scrivere storie in cui nulla è ciò che sembra. È cresciuta leggendo Agatha Christie, Daphne du Maurier, e altri maestri del mistero. Ha sottratto furtivamente tutti i thriller dalla biblioteca dei genitori, anche i libri proibiti, e questo materiale, dopo anni, ha fornito spunti e ispirazioni per il suo primo thriller psicologico, Un vicino di casa quasi perfetto, diventato un bestseller.