Il segreto Machiavelli




 Il segreto Machiavelli


Autore: Gabriel Albiac

Traduzione: Claudia Verde

Editore: Newton Compton Editori

Genere: Storico

Pagine: 256

Anno di pubblicazione: 2022

Sinossi. Firenze, 1527. Nella sua villa in riva all’Arno, Niccolò Machiavelli sta morendo. Assistito dalla cantante Barbara Salutati, il grande politico delira e si perde tra i ricordi della sua vita, richiamando alla mente i fatti e le figure più importanti che l’hanno caratterizzata. Tra queste ultime, spicca quella della duchessa di Forlì, Caterina Sforza. La nobildonna è stata una presenza ricorrente nella vita e nella carriera politica di Machiavelli: da quando il fiorentino ne fece scarcerare il figlio, Ottaviano Riario, accusato di omicidio, a quando tentò invano di proteggere lei e la sua città dall’assedio delle truppe francesi comandate da Cesare Borgia. Caterina, per ringraziarlo dei molti servigi resi, donò a Machiavelli la serva Yllka, che negli anni sarebbe divenuta una sua fidata aiutante. Sarà proprio grazie a Yllka che, in punto di morte, Machiavelli riuscirà a svelare un mistero che lo ha tormentato per anni, ricostruendo attraverso le nebbie della memoria la trama di un complotto che coinvolge Caterina Sforza, il celebre Leonardo da Vinci e il potentissimo papa Alessandro VI.

 Recensione di Gabriele Loddo


Nell’anno 1498, aveva assistito a una di quelle apocalissi che ha poi imparato a riconoscere come il fulcro monotono dei giochi degli uomini. Per loro, questo è fare la storia: questa valanga di dolore disordinato, questo ammasso di detriti che chiamano, e ci rassegniamo tutti a chiamare, storia, perché bisogna pur scegliere una parola per camuffare l’angoscia, l’incombente certezza che nulla ha senso nella vita di un uomo.

L’autore Gabriel Albiac fantastica sulle ultime ore di vita di Niccolò Machiavelli, un uomo che “non aveva né ricchezza né discendenza”, ma che sulla capacità dialettica e sull’acume intellettivo ha costruito la propria fama. Sono anni bui quelli vissuti dal cancelliere della Repubblica Fiorentina, anni in cui il territorio italiano, smembrato in piccoli regni, è costantemente minacciato, invaso o depredato dal vicino popolo francese e dai potenti eserciti spagnoli. Il “Machia” è ambasciatore ammirato e rispettato dalle alte cariche politiche e religiose del tempo, tutti gli riconoscono grandi abilità e doti negoziali, uno dei protagonisti principali che ha assistito in prima persona agli eventi che scriveranno la storia della penisola italiana. 

I prìncipi locali blindano il proprio ruolo, proteggono il proprio regno stringendo alleanze con i potenziali invasori. Difendersi dalle insidie esterne non è sufficiente, devono guardarsi le spalle dai rancori e dalle invidie che nascono all’interno dei propri confini. Ambizione, intrighi, complotti e congiure sono all’ordine del giorno, e la morte è lì, spesso infima e codarda, celata in un calice di vino o in un piatto da portata, quando non fosse stata tanto fiera da presentarsi sul campo di battaglia.

Albiac si muove nelle tracce frammentarie lasciateci dalla storia, tesse una trama che definisce fantastica e, nel “Il segreto di Machiavelli”, descrive con precisione certosina le abitudini e le ambientazioni del momento storico vissuto dal cancelliere.

Utilizza un linguaggio e uno stile appropriato tanto nei dialoghi quanto negli interventi del narratore esterno, coinvolge il lettore e gli permette di riprodurre una ricostruzione fedele del periodo. Il volgo sottostà inerme alle scelte del padrone mentre, quest’ultimo, dispone della loro vita quasi avessero il valore di un pedone del gioco degli scacchi. Li manovra, li sacrifica, li violenta o fa in modo che si violentino tra loro. E in questo eterno gioco del potere, l’autore immagina un intrigo che coinvolge i personaggi più importanti del tempo: Caterina Sforza, Cesare Borgia, Papa Alessandro VI, Leonardo da Vinci, Pico della Mirandola e altri, tramano l’uno contro l’altro per il predominio sulla penisola. 

Gabriel Albiac ha insegnato all’Università di Urbino, ha vissuto tra “i fantasmi di Niccolò Macchiavelli e Cesare Borgia”. Viene da chiedersi se il frutto del suo lavoro sia mera inventiva, perché si sa che la realtà, spesso, superi la fantasia oltre ogni inimmaginabile supposizione.

Ottimo intrigo storico.

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Gabriel Albiac


Gabriel Albiac (Utiel, 1950) è stato per anni professore di filosofia all’Università Complutense di Madrid. Oltre a vari saggi (per i quali ha ricevuto, tra gli altri, anche il Premio Nacional de Literatura), ha scritto anche quattro romanzi e una raccolta di poesie. Dal 1989 collabora con varie testate madrilene, tra cui «El Mundo», «La Razón» e «ABC».