TUTTO CHIEDE SALVEZZA




A cura di Giulia Manna


Tutto chiede salvezza è una serie televisiva italiana del 2022 pubblicata il 14 ottobre 2022 su Netflix e tratta dall’omonimo romanzo di Daniele Mencarelli. La serie racconta di Daniele, un ragazzo che si risveglia in reparto psichiatrico (SPDC) contro la sua volontà e della settimana che vi passerà dopo avere subito un TSO. Quella settimana all’interno dell’ospedale cambierà la sua vita per sempre.

 

Trama:

Daniele si sveglia e scopre di essere stato ricoverato in un ospedale psichiatrico contro la sua volontà. Lì imparerà di nuovo ad amare con l’aiuto di altri pazienti.

Personaggi

Daniele, il protagonista è interpretato da  Federico Cesari

Ricoverati con Daniele: 

Mario, interpretato da Andrea Pennacchi

Gianluca, interpretato da Vincenzo Crea 

Giorgio, interpretato da Lorenzo Renzi 

Madonnina, intepretato da Vincenzo Nemolato 

Altri personaggi: 

Dott. Mancino, interpretato da Filippo Nigro 

Dottoressa Cimaroli, interpretata da Raffaella Lebboroni 

Pino, interpretato da Ricky Memphis 

Rossana, interpretata da Bianca Nappi 

Alessia, interpretata Flaure BB Kabore 

Nina, interpretata da Fotinì Peluso 

Giorgia, interpretata da Carolina Crescentini

Recensione

Su Netflix sta andando molto bene la serie italiana “Tutto chiede salvezza”, diretta da Francesco Bruni. E secondo me, questa serie merita una maggiore pubblicità e successo. E’ davvero una piccola meraviglia di sole 7 puntate come i giorni in cui Daniele, il protagonista di questa serie, viene sottoposto a TSO.


E’ tratta dal romanzo omonimo

di Daniele Mencarelli,

la cui recensione potete trovarla 👉🏼 qui. 



Daniele è un ragazzo fragile e molto sensibile che si perde nelle difficoltà della vita. Combina una cavolata, di quelle che travolgono molti giovani e finisce in ospedale. Non si ricorda nulla della sera prima.

Si sveglia e vuole andare a casa. Non capisce cosa ci sta a fare lui in quel posto lì con dei compagni di stanza che sembrano veri matti. Sente di non aver nulla a che fare con loro. C’è Gianluca che ha la sfortuna di essere nato uomo, ma voleva essere una donna. E’ un ragazzo molto invadente che subito ci prova con Daniele.

Poi c’è un professore che mangia solo mele cotte e guarda sempre fuori dalla finestra. Un uomo colto e tranquillo, ma solo lui vede un uccellino fuori dalla finestra con cui interagisce. 

C’è Madonnina. L’uomo è il più pazzo di tutti. Ha avuto un crollo, ha il pannolone, gira mezzo nudo, con i capelli lunghi e due mollette che gli scoprono il viso e ripete sempre la stessa frase ovviamente con ernorme disperazione: “Madonnina mia, aiutami. Ho perso l’anima”

Alessandro è l’unico che non parla e non si muove. E poi arriva Giorgio. Un omone molto sensibile, con un ritardo mentale e con un trauma enorme alle spalle. 

Daniele vede entrare nel reparto accanto al suo Nina, una sua vecchia conoscenza. Le aveva lasciato una poesia tanti anni prima ai tempi delle superiori. La ragazza ora è un’attrice e nota influencer molto viziata. Qualche oscura ragione l’ha portata nel reparto accanto al suo che Pino ha definito quello dei matti “cattivi”. 

La Dottoressa Cimaroli, il Dottor Mancino, gli infermieri Rossana, Alessia e soprattutto quel pettegolo di Pino ci aiuteranno a scoprire le loro storie, il loro punto di rottura e come uscirne. Se si può, perché non tutto quello che si rompe, si può riparare.

Ottimo cast. Molti sono già conosciutissimi, come la Crescentini, Ricky Memphis, Filippo Nigro, Andrea Pennacchi, mentre altri un po’ meno.  Federico Cesari è stato eccezionale, così come lo sono stati gli altri attori giovani. Non saprei dire chi mi è piaciuto di più, perché ognuno di loro era perfetto nel suo ruolo. 

Penso che questa serie sia riuscita a valorizzare molto bene il romanzo ed i suoi splendidi dialoghi e monologhi. Come dicevo all’inizio il libro è stupendo e la serie gli rende giustizia. Nonostante il tema, trovo che sia adatta anche ai giovani, perché anche loro devono capire che può essere normale avere un crollo. Normale è non averlo. Come affrontarlo è un altro discorso. Ricordiamoci che non deve essere un motivo di vergogna.

E’ una storia delicata e di una sensibilità unica. Sono tante le scene che mi hanno toccata nell’anima, su tutte la lettura della poesia. Ho pianto come una fontanella. E’ piena di contenuti, tanto che mi è venuta una gran voglia di parlarne, ma non posso, perché prima la dovete vedere. 

Buona visione.