Dear Mussolini
di William J. Cornwall
Neri Pozza
Giambattista Basile ( Traduttore )
Narrativa straniera di ambientazione storica, pag.464
Sinossi. Ha venticinque anni, è l’erede di molte miniere di carbone in Galles, la madre londinese è una regina di cuori nell’alta società, il padre fiorentino è in continua fuga da tribunali e amanti imbrogliate. Laureato a Cambridge in letteratura medievale, si chiama George Glenville per l’impero britannico e Giorgio Del Bello per il Regno d’Italia. A fine maggio del 1940 a lui si rivolge Winston Churchill, appena nominato alla guida del governo di sua maestà, per recapitare una lettera segretissima a Mussolini. Il primo ministro inglese propone al duce un patto di mutua assistenza pur restando fieri nemici. George effettua la consegna al termine di una rocambolesca partita a tennis sul campo di villa Torlonia, la residenza romana della famiglia Mussolini. Incomincia così una spy story, che abbraccia la Seconda guerra mondiale fino al 1945. George diventa l’agente di fiducia di Churchill per le operazioni in Italia: lo portano a incrociare gli intrighi dei Savoia e il declino del fascismo, le prime intese sotterranee da Londra a Roma e i preparativi per lo sbarco alleato in Sicilia nel luglio ’43. A ogni missione cresce il legame fra Churchill e George, curiosamente uniti dallo stesso dolore: essere stati abbandonati da un genitore invano inseguito da entrambi. Nelle sue incursioni in Italia George s’invaghisce della contessa Paola Torresani: sono due naufraghi nel mare in tempesta, speranzosi di potersi confortare, viceversa diventano l’uno un problema per l’altra. L’armistizio dell’8 settembre, il tacco tedesco sulla Penisola complicano i rapporti, costringono George e Paola a esporsi sempre di più finchè la situazione non precipita del tutto. George è convocato da Churchill per una missione fuori da ogni regola: incontrare Mussolini di nascosto. Ormai prossimo alla disfatta, il duce ha chiesto al premier inglese di essere aiutato in cambio della restituzione della lettera recapitatagli proprio da George. Nei mesi finali del conflitto George gioca, per conto di Churchill, una partita tanto delicata quanto disperata. I suoi faccia a faccia con Mussolini non sortiscono risultati; la furia nazifascista gli infligge perdite dolorose. L’estremo inseguimento del prezioso documento lo conduce a incrociare Mussolini nella prefettura di Milano il 25 aprile e ad assistere alla sua esecuzione il 28 a Mezzegra. Una fine che lascia un’inquietante domanda: in quali mani sarà finita la lettera di Churchill?
Dear Mussolini
A cura di Marina Toniolo
Recensione di Marina Toniolo
“George era alto, dinoccolato, lineamenti netti, però delicati: nel chiarore dei suoi colori spiccavano gli occhi nerissimi, ineludibile eredità paterna”.
Per i giorni nostri, George è un giovanotto. A fine anni ’30 dello scorso secolo invece è uomo fatto. Figlio di una nobildonna inglese che ha come amica la moglie di Churchill, viene da questi convocato per una missione segreta: recapitare una lettera a Mussolini. Entra a far parte del SOE, un servizio segreto parallelo al SIS; una buona occasione per scappare dal nonno che già lo vede erede delle miniere di proprietà e dalla madre ancora affascinante che vorrebbe trovargli un buon partito. Churchill non lo ha scelto a caso: il giovane è per metà italiano e in Toscana vive la nonna. Parla fluentemente la lingua e, dopo alcuni mesi di addestramento, giunge a Roma per recapitare la famosa missiva. Seguiamo così, con l’avanzare della lettura, le avventure della novella spia che fa esperienza sul campo. In Sicilia, per preparare lo sbarco alleato, fino in Lombardia, negli ultimi giorni di Mussolini, con l’obiettivo di recuperare lo scottante cartiglio.
Romanzo di ottima fattura che riprende la vicenda dei supposti incarti del duce spariti dopo la sua esecuzione. Con un occhio benevolo al popolo italiano che, sì segue Mussolini nell’entrata in Guerra, ma che desidera sopra ogni cosa cibo e sicurezza. Notevoli i capitoli dedicati alla preparazione dello sbarco in Sicilia, con occhio arguto l’autore coglie lo spirito indomito della gente.
“Siamo terra di conquista, disse padre Franco, tuttavia, sopravviviamo da duemila anni. Abituati, perciò, a barcamenarci tra padroni antichi e futuri. Il fascismo è finito, nessuno ha voglia di morire per Mussolini quando arriveranno gli angloamericani”.
Dopo anni di missioni, George è uomo scafato e, nei momenti di introspezione, non si piace. Uccide con una brutalità che non sapeva di avere e non gli piace l’essere incapace di provare rimorso. Non sopporta essere diventato una spia trascinato da Churchill che reputa come un padre, ma alla fine diviene il miglior agente sul campo.
‘Dear Mussolini’ presenta solide basi storiche e la costruzione dei personaggi, dei luoghi e delle vicende è accurata. Traspare netto il sentimento di dare ai posteri non una nuova versione della vicenda, ma di comprendere che, oltre che militari, si è anche uomini. Una menzione a parte va il mio personale plauso al traduttore che ha reso la lettura del romanzo una sfida linguistica, avendo tenuto sempre accanto un dizionario. Non è facile scrivere in modo forbito senza risultare pedante. Caratteristica anche la formazione sintattica che esclude volutamente qualsiasi verbo superfluo.
Consigliato? Assolutamente sì. Per rinfrescare la memoria storica e per calarsi nei panni di George, spia suo malgrado nel periodo più tumultuoso della Storia co
Acquista su Amazon.it:
William J. Cornwall
Dopo aver girato i continenti per lavoro, William J. Cornwall si è stabilito da diversi anni in Toscana. ‘Dear Mussolini’ è il suo primo romanzo.