Recensione di
Francesca Giovannetti
Autore: Marina Visentin
Editore: Edizioni Piemme
Pagine : 360
Genere: Thriller psicologico
Anno di pubblicazione : 2017
Stella Romano conduce una vita scandita dalla quotidianità: due figlie, un marito, un lavoro. Improvvisamente nella sua mente iniziano a scomparire alcune ore che compongono la sua giornata. In preda all’ansia e alla paura il suo mondo inizia a frantumarsi.
“Per tanto tempo ho pensato al mio angolo di mondo come al più confortevole dei nidi, un luogo sicuro, dove essere felici, sentirsi al riparo. Pensavo di conoscere il posto di ogni cosa, il nome di ogni strada, la mappa della mia vita. Invece.”
Mentre la sua esistenza va in pezzi, Stella prende la decisione più coraggiosa della sua vita: scavare nel suo passato per ritrovare la sua identità di donna. Scoprirà di essere cresciuta in mezzo a tante bugie, fino a perderne il conto, e non si arrenderà prima di aver scoperto la verità che le permetterà di gettare le basi di un nuovo inizio.
La scrittura dell’autrice è cadenzata e regolare fin dalle prime pagine. Il lettore compone il mosaico della vita della protagonista, prendendo in mano ogni tassello e inserendolo al posto giusto al momento giusto. Profondo e scorrevole, il ritmo costante accompagna sino all’ultima riga, chiudendo un travagliato percorso.
La protagonista, Stella Romano, è un personaggio molto vicino alla realtà, non è un’eroina senza paura, ma una donna con pregi e difetti, tormentata, a volte insicura, ma con una tenacia incrollabile nel perseguire il suo obbiettivo. Stella vuole sapere: vuole sapere come è morta sua madre, cosa è successo al suo padre naturale, perché la sua infanzia è costellata da incubi. Ricostruendo il suo passato vuole porre le basi per un nuovo futuro. Questa ricerca la porterà fino in Argentina, dove toccherà la sofferenza di coloro che sono scampati alla dittatura militare e hanno visto scomparire nel nulla padri, madri, figli e fratelli.
Stella soffre di attacchi di panico; le descrizioni di questi momenti sono emotivamente toccanti e spietatamente reali. Da una condizione di finta normalità, Stella attraversa la fase della disperazione quasi annientante quando la sua vita va in frantumi; ma solo nella profondità del sentirsi perduta trova il coraggio di reagire per rinascere di nuovo. È una prova di forza incredibile, un percorso di crescita personale tutto in salita grazie al quale scoprirà di avere un coraggio non comune.
Al centro del romanzo c’è la verità che le è stata nascosta per anni dal padre adottivo con il solo scopo di proteggerla. Come le dirà un attivista che aiuta le famiglie dei desaparecidos, la giustizia può arrivare anche fuori tempo massimo, quando ormai tutti sono morti, ma non la verità: la verità rimane e nessun giudice può togliertela.
Grandissimo apprezzamento all’autrice che, partendo da una situazione intima e personale, arriva a toccare temi di bruciante attualità storica senza mai perdere l’equilibrio.
Un libro attuale, forte e intenso, che scopre nello stesso momento la forza e la fragilità di una donna.
Marina Visentin
è nata a Novara, ma da quasi trent’anni vive e lavora a Milano. Giornalista, traduttrice, consulente editoriale, una laurea in filosofia e un lontano passato da copywriter in un’agenzia pubblicitaria. Ha collaborato con varie testate nazionali, scrivendo prevalentemente di cinema; attualmente si interessa di scrittura autobiografica e organizza laboratori a Milano e dintorni. Ha pubblicato testi di critica e storia del cinema con De Agostini (Asian Terror, The Science Fiction Universe) e manuali divulgativi di filosofia con Vallardi (Finalmente ho capito! La Filosofia e Il lungo viaggio della Filosofia). Dopo la fiaba noir Biancaneve (Todaro Editore, 2010), La donna nella pioggia è il suo primo thriller psicologico.