IL DONO
Paola Barbato
Piemme 2023
Thriller, pag.432
Sinossi. «È stato il mio cuore. Non sono stato io.» Con queste parole, e un coltello insanguinato tra le mani, l’uomo accoglie la polizia. Tutti lo conoscono, è un giornalista che si è sempre occupato di cronaca nera, unica persona a cui molti criminali hanno deciso di rilasciare un’intervista. Un uomo integerrimo, calmo, stimato. Che ora è diventato un brutale assassino. Un mostro. L’ispettrice Flavia Mariani è una donna dura e intransigente, non ha molti amici ma nel suo lavoro è sempre stata una delle migliori, forse per dimostrare al mondo, e anche a sé stessa, che una donna in polizia può valere più di un uomo. Quando va a trovare l’assassino nell’infermeria del carcere, è pronta ai comportamenti tipici di quelli come lui: il silenzio, la menzogna, l’invenzione. Invece, la realtà che le viene restituita è esattamente quella che hanno stabilito i primi rilievi: la modalità dell’aggressione, i tempi e i luoghi. Ma qualcosa non la convince. Perché parla del proprio cuore come se fosse un’entità diversa da sé? E perché in casa sua ci sono segni di persecuzione e minacce? La risposta, o almeno un primo indizio, è nella cassaforte dell’uomo, sotto forma di un foglio. L’uomo ha subito un trapianto di cuore e il donatore è Valerio Felici, un serial killer che per anni aveva agito indisturbato, fino alla morte accidentale. Solo mesi dopo, erano state rinvenute per caso le prove dei suoi crimini. A quanto pare troppo tardi per impedire che il suo cuore continuasse a vivere nel corpo di un altro. E ne facesse a sua volta un assassino. Ma il cuore non è il solo organo ad essere stato donato, e ora Flavia deve trovare gli altri. Per salvarli. O per fermarli.
Il dono
A cura di Ilaria Bagnati
Recensione di Ilaria Bagnati
Può un organo trapiantato portare con sé qualcosa del suo donatore?
Colui che riceve l’organo può adottare alcuni comportamenti e alcune caratteristiche del donatore?
Sono queste le domande che si fa Flavia Mariani insieme alla sua squadra quando deve investigare sugli omicidi commessi da un giornalista di cronaca nera. Egli, volto noto della TV, ha ucciso i suoi genitori e dà la colpa al suo cuore.
«È stato il mio cuore. Mi ha detto lui di farlo».
L’uomo aveva subito un trapianto di cuore, da quel giorno qualcosa è cambiato, sembra abbia ricevuto delle minacce.
Tutto precipita quando il giornalista scopre che il donatore è Valerio Felici, passato alla cronaca come serial killer solo mesi dopo la sua morte accidentale. Come ha fatto il giornalista a scoprire il nome del suo donatore? E cosa è successo da quel momento in poi?
Flavia e la sua squadra scoprono che altre persone hanno ricevuto organi da Felici: Polmoni, Fegato, Pancreas, Rene destro, Rene sinistro e Cornee. Chi sono queste persone? Sanno chi è il loro donatore? Anche loro hanno ricevuto minacce?
Le indagini si dimostrano fin da subito a dir poco complicate tra file secretati e documenti che non si trovano.
Flavia però è una donna caparbia, testarda, vuole indagare sul caso a testa bassa fino a quando non scoprirà il mistero che si cela dietro a questa serie di trapianti.
La Barbato ha scritto un thriller di tutto rispetto intrecciando la medicina con le tecniche investigative.
La lettura trascina il lettore nelle sue spire, lo inganna, lo tramortisce, lo illude, lo spaventa intrattenendolo e intrappolandolo tra le sue pagine.
L’autrice ha creato una protagonista con un bel caratteraccio, poco empatica, sgarbata, con cui non è facile lavorare. Nonostante ciò l’ho trovata un personaggio splendido perché appare reale in tutte le sue sfaccettature, nel bene e nel male.
La Barbato è stata molto brava anche a delineare gli altri personaggi, la sua squadra e coloro che hanno ricevuto gli organi.
Il dono ti catapulta negli abissi del male, ti trascina giù nei meandri più neri. È un thriller che deve essere letto da tutti gli amanti del genere.
Per aumentare l’alone di mistero vi lascio con una parola:
Gauna.
Ora sta a voi scoprire il suo significato e come si inserisce nella narrazione.
Buona lettura!
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Paola Barbato
Classe 1971, è milanese di nascita, bresciana d’adozione, prestata a Verona dove vive con il compagno, tre figlie e tre cani. Scrittrice e sceneggiatrice di fumetti, tra cui Dylan Dog, ha pubblicato Bilico, Mani nude (vincitore del Premio Scerbanenco), Il filo rosso, Non ti faccio niente e Io so chi sei (il primo titolo di una trilogia). Ha scritto e co-sceneggiato per la Filmmaster la fiction Nel nome del male, con Fabrizio Bentivoglio. Con Piemme ha pubblicato Non ti faccio niente (2017), Io so chi sei (2018), Bilico (2018), Mani nude (2019).