Mani nella terra




Sinossi. Dopo aver perso un lavoro in Colorado, e aver dormito in macchina per due mesi, Owen Callahan ha bisogno di rimettersi in sesto. Tornato a vivere col nonno nel Kentucky, accetta un posto da giardiniere in un piccolo college che gli consente di frequentare il suo corso di scrittura creativa. È qui che conosce Alma Hadzic, impegnata in una residenza letteraria dopo aver pubblicato con successo una raccolta di racconti. Nata a Sarajevo e fuggita con i genitori durante la guerra, Alma sembra avere tutto quello che Owen non ha: una posizione prestigiosa, una formazione nelle migliori scuole del paese, un futuro promettente, ma soprattutto una famiglia progressista che le ha sempre garantito supporto e comprensione. Tra i due, accomunati solo dall’amore per i libri, inizia una relazione clandestina che, facendosi sempre più intensa, complicata e totalizzante, rivela quanto, dai ragazzi che siamo stati, discenda il tipo di adulti che possiamo diventare. Un acuto, tenero e ipercontemporaneo romanzo d’amore, che interroga il senso profondo della letteratura e racconta – con empatia e senza pregiudizi – la spaccatura tra l’America liberal, colta e agiata delle grandi città e l’America provinciale, conservatrice e impoverita, che va a messa la domenica con un fucile nel pick-up. Una spaccatura gravida di contraddizioni e, osservata da vicino, molto meno netta di quanto si immagini.

 MANI NELLA TERRA

di Lee Cole

Marsilio 2023

Martina Testa ( Traduttore )

Narrativa, pag.416

 Recensione di Roberta Canu

Un esordio letterario, quello di Lee Cole, affascinante e imperdibile. L’autore riesce con graffiante spontaneità a mostrare al lettore due facce differenti di una terra, l’America, scissa tra la parte rurale e quella più urbana, riuscendo in modo magistrale a posizionare all’interno della storia, due protagonisti iconici che fondamentalmente in comune hanno ben poco e questo infatti si percepirà moltissimo.

Le due figure su cui ruota tutto il romanzo sono quella di Owen Callahan e Alma Hadzic, ma se la prima rappresenta tutto ciò che concerne la difficoltà della vita e i problemi legati ad un’esistenza in cui le basi su cui fondare un proprio futuro stabile sono praticamente inesistenti, la seconda è già sempre improntata verso una sicurezza che non manca infatti quasi di nulla specialmente a livello economico ma forse umano sì, infatti Alma a mio parere è poco umile e questo la rende a miei occhi abbastanza cinica. 

Sarà comunque proprio questo discernimento radicato nelle loro vite dissimili, il cuore del romanzo che non può essere di certo circoscritto in un’unica direzione romantica in quanto nonostante sia presente la loro faticosa e a tratti quasi abulica storia d’amore, in realtà credo che il vero nucleo centrale di tutto sia la terra, la stessa omonima del titolo in cui le mani vi affondano gentilmente e con rispetto.

Per quanto riguarda la struttura del libro, è suddiviso in due parti differenti ma che si amalgamano in modo perfetto, il lavoro dell’autore infatti è stato certosino e dall’opera traspare tutta l’accortezza dei dettagli minuziosi e didattici, ma anche a tratti dilettevoli e curiosi, così come curiosa e particolare è la struttura stilistica su cui verte tutta l’opera, la quale ad esempio non prevede nei discorsi diretti l’utilizzo dei classici caporali o le virgolette “alte”, bensì usufruisce totalmente della massima libertà d’espressione in tutta scioltezza, in virtù del classico flusso di coscienza caro a James Joyce, distaccandosi da ogni coercizione. 

In conclusione, si può dire che l’opera risulta davvero interessante e fondamentale anche perché i personaggi sono ben caratterizzati e ognuno, compreso il nonno di Owen che appare sin dall’inizio come un signore un po’ stravagante e bizzarro (ma d’altronde in linea con gli elementi più originali della storia), suscita la giusta curiosità nei lettori che si pongono mille domande e rimangono affascinati ad ogni singola pagina.

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Lee Cole


Nato e cresciuto nel Kentucky, Lee Cole ha frequentato il prestigioso Iowa Writer’s Workshop, dove oggi tiene orsi sulla letteratura rurale americana, Vive a New York.

A cura di Roberta Canu

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