Sinossi. Inghilterra, 1881. «Turnglass House ha sempre avuto qualcosa di corrotto e maligno.» Questo è tutto ciò che il giovane medico Simeon Lee sa quando arriva a casa dello zio, il parroco Hawes, per curarlo. Una sola finestra illuminata, un orizzonte sospeso sul vuoto, una palude fangosa pronta a inghiottire i pochi che osano avventurarsi. Lo zio è convinto di essere stato avvelenato e i suoi sospetti ricadono su Florence, la cognata. Immobile, con addosso un abito di seta verde e un sorriso beffardo, Florence li fissa dalla cella di vetro in cui si trova segregata da quando, in un raptus di gelosia, ha ucciso il marito. Molti la considerano pazza, ma secondo Simeon è una figura tutta da decifrare. Come tutto da decifrare è il volumetto rosso che spicca nell’immensa biblioteca dello zio e che lei continua a indicargli. Un libro che racconta una vicenda ambientata nel futuro e che tuttavia potrebbe rivelare qualcosa sul presente. Un libro che parla di un’altra terra, la California, in un’altra epoca, il 1939, che pure ha tanti punti in comune con la storia di questa famiglia inglese. La storia di un uomo che indaga per scoprire cos’era accaduto alla madre, scomparsa vent’anni prima… California, 1939. Quella dello squattrinato Ken Kourian è una vita divisa tra provini cinematografici e lavoro in un giornale, finché incontra Oliver Tooke. Affascinante, mondano e insieme riservato, Oliver è un celebre scrittore figlio del governatore della California. Da qualche tempo appare incupito, e la pubblicazione del suo nuovo romanzo sembra angosciarlo. Una sera, arrivato a casa sua, Ken fa una scoperta sconcertante: lo trova riverso sulla scrivania, il collo lacerato da un proiettile, la pistola nella mano. La morte viene presto archiviata come suicidio, ma Ken non è convinto e decide di indagare. Le ricerche lo portano sulle tracce di una vecchia storia, quella del misterioso rapimento del fratello di Oliver e della scomparsa della madre. Una famiglia sfortunata. O forse, una famiglia che nasconde troppi segreti. Ken è convinto che per scoprire la verità dovrà decifrare gli indizi nascosti nell’ultimo libro dell’amico. Un libro che parla di un’altra terra, l’Inghilterra, in un’altra epoca, il 1881, che pure ha tanti punti in comune con la storia di questa famiglia della California. La storia di Simeon Lee, un giovane medico impegnato a soccorrere lo zio malato, un parroco…
LA CLESSIDRA
DI CRISTALLO
di Gareth Rubin
Longanesi 2023
Giuseppe Maugeri ( Traduttore )
Giallo storico, pag.468
Recensione di Roberta Canu
Se dovessi riassumere il romanzo di Gareth Rubin in due soli aggettivi, sceglierei sicuramente: affascinante e misterioso. Fin dalle prime pagine, si percepisce un senso di angoscia e inquietudine che aumenta con l’andare del tempo, facendo sì che l’opera, soprattutto nei momenti in cui è presente la figura emblematica di Florence, ricordi addirittura seppur non totalmente, alcuni romanzi capisaldi della letteratura gotica.
Il fatto che proprio la stessa Florence sia confinata in una stanza da molto tempo per motivi specifici, che vengono tra l’altro chiariti ben presto rendendo la lettura facilmente comprensibile e molto scorrevole, sembrerebbe agli occhi attenti del lettore, un accostamento da parte della donna attraverso l’autore, (che non è in conflitto con lei ma piuttosto sembra quasi patteggiare per la stessa), alle figure femminili forti ma terribilmente incomprese, denigrate e sottomesse alla misoginia e al maschilismo prepotente.
Per fare un esempio lampante, il romanzo di Rubin, può essere a mio avviso accostato senza alcun problema al racconto breve dell’autrice Charlotte Perkins Gilman risalente al 1892 e intitolato “La carta da parati gialla”, poiché in entrambi i testi si scrutano le debolezze della mente e vi è quasi un pregiudizio insito nella società forse ancora troppo arretrata e retrograda.
Oltre alla figura conturbante di Florence, nel giallo storico scritto da Rubin troviamo l’essenza del male che deve essere in un certo senso smascherato in quanto, in questo contesto, è così enigmatico da apparire forse ancora più invisibile di quanto non sia il diavolo agli occhi di coloro che rifiutano da sempre di pensare che il Tentatore esista per davvero o che semplicemente non ne hanno alcun timore.
Sicuramente è un romanzo che spiazza in positivo e in ogni modo possibile e incanta con le descrizioni suggestive e a tratti grottesche dei molteplici luoghi che fanno da contorno alla storia, così come sono particolari e indimenticabili i protagonisti e i vari personaggi secondari.
Inoltre, il fatto che la storia sia suddivisa in due parti, collegate tra loro da un libro – diario molto importante appartenuto al parroco e teologo Hawes, ma allo stesso tempo specialmente da un arco di tempo non indifferente, secondo me rende l’esperienza di lettura maggiormente intrigante e a tutti gli effetti imperdibile.
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Gareth Rubin
Gareth Rubin è un giornalista e scrittore inglese. Collabora con le maggiori testate inglesi, occupandosi soprattutto di questioni sociali, viaggi e arte. Nel 2023 esce per Longanesi The turnglass. La clessidra di cristallo.
A cura di Roberta Canu
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