1. Il tratto principale del tuo carattere
Maria Silvia: Drastico. Sono per i tagli netti, prendo decisioni su due piedi.
Fabio: la curiosità, di tutto, soprattutto se capita agli altri. La vita che mi scorre attorno occupa gran parte dei disordinatissimi cassetti della mia memoria, anche gli accadimenti più insignificanti.
2. Che genere di libri preferisci scrivere
Maria Silvia: Noir e tutto ciò che crei in me, per prima, un senso di profonda inquietudine. Credo di aver maturato nel tempo un certo gusto nel “farmi paura da sola”
Fabio: urban fantasy. Mi ispira quel velo che separa la realtà dal sogno e poterlo rendere più trasparente, permettere al sovrannaturale di insinuarsi negli angoli nascosti della quotidianità e influenzarla.
3. Che genere di libri preferisci leggere
Maria Silvia: Tutti quelli che hanno il coraggio di scendere nella psicologia di un personaggio in maniera cruda e dolorosa, senza fare sconti al lettore. Che sia la biografia di un personaggio storico o un racconto dell’orrore, io voglio passare un po’ di tempo accoccolata nella mente di un altro.
Fabio: leggo davvero di tutto, purché sia una storia sorprendente e i personaggi credibili. Mi piacciono i libri di idee, tante idee, e di dialoghi ben scritti. Se dovessi fare una statistica della mia vita da lettore, direi che ho letto molti più thriller che fantasy
4. Chi è il tuo eroe
Maria Silvia: Il tenente Colombo, è più rompiscatole di me
Fabio: Italo Calvino. Era un uomo metodico, che aveva uno smisurato rispetto per la scrittura, si ossessionava sui suoi libri ed era onesto ed entusiasta allo stesso tempo di quelli degli altri che si trovava a valutare in qualità di editor Einaudi
5. Hai una ‘parte nera’?
Maria Silvia: Sono ancora alla ricerca di una parte che abbia un colore diverso da quello
Fabio: Sì, i miei gusti tendono ad essere tragicamente pop, a volte con picchi che virano al trash. Dalla musica alla comicità, dal cinema alle serie TV.
6. La cosa più strana che hai fatto mentre scrivevi un libro
Maria Silvia: Quando ho scritto l’ultimo romanzo, “Anemone al buio”, mi sono bendata tutti i giorni per tre mesi. Volevo sperimentare l’assenza di luce temporanea siccome la protagonista si ritrovava cieca a seguito di un incidente. Non è stato facile e mi sono procurata parecchi lividi, fuori e dentro
Fabio: mi sono travestito da studente di Master in marketing e comunicazione per infiltrarmi nella sede dell’Alma Graduate School a Villa Guastavillani. L’avevo scelta come location primaria del mio nuovo romanzo ed era diventato vitale che ne conoscessi ogni anfratto e avessi a disposizione un corposo reportage fotografico. Ho provato a chiedere il permesso, non mi è stato concesso, così ho usato un sistema alla Diabolik.
7. In che cartone animato vorresti vivere
Maria Silvia: Lupin. Per essere Lupin
Fabio: Se conta lo stesso, in uno qualsiasi della Pixar. Possibilmente “Gli Incredibili”. Se invece dovessi scegliere una serie animata mi vanno bene quelle degli anni 80, la mia infanzia ruotava attorno ai cartoni delle 16
8. Scrivere per far riflettere o per intrattenere
Maria Silvia: Scrivere per aprire una porta, un’uscita secondaria dalla realtà. Scrivere per me è soprattutto invitare il prossimo a infilare la stessa porta per un’evasione condivisa. Se trova spunto di riflessione, bene. Se trova intrattenimento, bene. L’importante è che non sia più in quella camera da letto vuota, a bordo di quell’autobus che lo porta al lavoro, sul divano lottando contro un chiodo fisso. Scrivere è scappare.
Fabio: onestamente non credo di avere lo spessore letterario e stilistico per scrivere un romanzo di riflessione, per cui dico senza dubbio “intrattenere”. Farlo bene, però, è tutt’altro che facile. In fondo non ha senso cercare di arrivare primi alla gara di un altro o di una specialità che non è la tua, meglio ottenere risultati eccezionali nella tua categoria. Tra l’altro intrattenere è un’arte di nobili origini, oltre che il modo più immediato per entrare nel cuore di un lettore.
9. Il tuo artista (attore, scrittore, pittore, musicista…) preferito
Maria Silvia: Janet Frame, scrittrice neozelandese poco nota fra i lettori italiani. Ogni parola che ha scritto fa vibrare le mie corde.
Fabio: J.K. Rowling. È quasi una fede, per me
10. Quale Millennials vorresti essere
Maria Silvia: Ludo, il ragazzino cicciottello che può ingurgitare qualsiasi cosa per colmare la stanza delle necessità. Allo stesso modo io sono vorace di esperienze, cerco di prendere tutto e traboccare
Fabio: Plajo, anche se sembra malvagio da parte mia, ma la persuasione è un’abilita che gli invidio tantissimo
11. Che regalo faresti a Maria Silvia/Fabio
Maria Silvia: Un superpotere. La capacità di riavvolgere il tempo per medicare tutte le storie d’amore traballanti del mondo, aggiungendo l’appuntamento mancante, la parola non detta, il treno non preso. Ha una visione molto lucida della psicologia umana, ha buon fiuto per le soluzioni ed è uno stratega nato
Fabio: una fornitura ad vitam di rose inglesi rare da giardino, possibilmente resistenti alle temperature rigide
12. Tortellini o sushi
Maria Silvia: Tortellini, non mangio pesce
Fabio: sono indeciso, perché mi piacciono entrambi ma sono più un tipo da pizza o hamburger. I tortellini e il sushi non sono abbastanza pop.
13. L’incontro che ti ha cambiato la vita
Maria Silvia: Quello con mio fratello quando è nato, l’ho visto e ho esclamato “Ma è brutto, mamma! Non può essere questo, è brutto!” e intanto guardavo un bellissimo bambino biondo nel lettino lì accanto e dicevo “Non possiamo prendere quello lì? È più carino!”. Ero incredula. Ero impreparata. E non sapevo di essere solo all’inizio di una grande avventura
Fabio: vale anche in negativo? Ho conosciuto uno stronzo genetico, nell’anima proprio, che si è comportato talmente male con me che da allora ho il terrore degli stronzi e, appena ne individuo uno che entra nella mia cerchia di simpatie, lo allontano immediatamente. Mi scatta come un allarme emotivo che sigilla tutte le porte affettive, perdo immediatamente qualsiasi interesse
14. Illusione o disincanto
Maria Silvia: Illusione. Non si ottiene niente, ma si vive meglio
Fabio: illusione tutta la vita. Non avrebbe senso neanche svegliarsi la mattina se non credessi che ogni giorno potrebbe essere il migliore della mia vita o che potrei incrociare la strada con una persona dalla storia entusiasmante, o che farò qualcosa di stupendo
15. Se avessi qualche milione di euro
Maria Silvia: Questa ipotesi è troppo fantasiosa. Forse passerei il tempo chiusa in una stanza a ripetere “Ma dai, è impossibile”
Fabio: mi durerebbe pochissimo. Ho le mani bucate, non sono un grande investitore. Comunque la prima cosa che mi viene in mente è spenderli su progetti che tengo nel cassetto per limitazioni economiche, non tanto per trasformarli in rendimento, quanto per vederli finalmente realizzati.
16. Carta e penna, o PC
Maria Silvia: Pc, solo quando su carta e penna ci sono già i punti fondamentali da seguire. E sempre carta e penna la sera, a letto prima di dormire, per fermare le idee che arrivano a ondate. Poi, di solito, mi addormento con la faccia sopra la penna e mi sveglio scarabocchiata.
Fabio: Mac. Ho praticamente perso la facoltà di scrivere a mano. A scuola, quando sono obbligato, ci metto una vita a scrivere in modo leggibile alla lavagna
17. Serie TV e film cult
Maria Silvia: Per quanto riguarda le serie tv, tutto ciò che sia abbastanza antiquato da risultare impopolare. La signora in giallo, il già citato Colombo, l’ispettore Barnaby, Poirot e Miss Marple. Il mio film del cuore è “Che fine ha fatto Baby Jane?” di Robert Aldrich, 1962. In generale dove c’è Bette Davis c’è garanzia per la sottoscritta
Fabio: la serie più longeva che mi ha tenuto incollato nonostante non sembri avere una fine, è Grey’s Anatomy. In generale tutte le serie scritte da Shonda Rhimes sono capolavori di scrittura, nonché perfette dal punto di vista del casting. Film cult è difficile, perché ce ne sono tanti. “The Help” è un film del quale ho letto successivamente il libro e l’ho trovato impeccabile, una storia significativa scritta con sapienza, coraggio e amore. Però se dovessi attingere al cestone degli stra-cult direi senza dubbio Jurassik Park
18. Il tuo primo amore
Maria Silvia: Se non contiamo la scoperta di Canne al Vento della Deledda, ci fu un ragazzino che mi baciò molto male in una pineta e un’amica delle medie che mi affascinava molto quando rubava un abito rosso di sua mamma per indossarlo davanti a me. Più recentemente Arsenico, un gatto bianco e rosa che mi ha insegnato ad amare gli animali. E una macchinina blu che ho comprato un anno fa per gironzolare in montagna
Fabio: letterario? Il Giardino Segreto di F.H.Burnett. È stato il primo romanzo che ho letto da bambino e mi ha spalancato un mondo fantastico. Mi ha fatto nascere una seconda volta, trasportandomi in una storia di scoperte entusiasmanti, per Mary un giardino abbandonato, per me la lettura. Sentimentalmente credo una compagna di classe ma se dovessi dire uno di quelli che ti hanno spezzato il cuore, direi che in adolescenza non mi interessava molto l’amore, preferivo le passioni mentali che quelle del cuore. Sono sempre stato un tipo molto mentale.
19. La canzone da canticchiare sotto la doccia
Maria Silvia: “Two shots of happy, one shot of sad”. Ma la canta meglio Nancy Sinatra.
Fabio: tutte quelle che ti entrano in testa e vuoi lavare via. Ultimamente i TheGiornalisti
20. Cane o gatto
Maria Silvia: Gatto. Ma solo perché la nonna non vuole che io adotti un cane e ogni volta dice “Se vuoi io faccio bau bau e facciamo finta di averlo”.
Fabio: gatto, senza pensarci neanche un attimo. I cani non mi piacciono proprio, li trovo fastidiosi nel volerti piacere a tutti i costi. I gatti sono fastidiosi per l’esatto opposto motivo. Per questo ne sono attratto visceralmente.
21. Parola preferita
Maria Silvia: Dramma
Fabio: perfetto e orrendo. Non ho mezzi termini.
22. Il tuo motto
Maria Silvia: Molte donne stanno bene in tacchi alti, ma sono poche quelle che stanno bene con la motosega. Se un giorno venite in montagna da me vi spiego perché.
Fabio: prendo quello di Walt Disney e lo reinterpreto “se puoi immaginarlo, puoi farlo” per me diventa “se puoi immaginarlo, di fallo”.
Di Maria Silvia Avanzato su THRILLERNORD:
Gloria si risveglia dopo un incidente stradale e non vede nulla. I suoi occhi non funzionano più, e anche la testa funziona male. Ha problemi di memoria e non riesce più a distinguere i sogni dalla realtà. Confusa e in preda a quelle che sembrano allucinazioni, vive una lenta convalescenza nella casa di sempre, assistita dall’amica d’infanzia Licia. Ma qualcosa non torna. Troppe cose strane attorno a lei, troppe persone che non ricorda ma di cui ora sente meglio la voce. Quando, in questa nuova dimensione, iniziano a consumarsi drammi e persino omicidi, Gloria decide che è arrivato il momento di fare un viaggio e ripercorrere i luoghi del passato alla ricerca di sé …
Di Fabio Cicolani
Cosa farebbero undici ragazzi in italia, se scoprissero di avere dei superpoteri?Si infilerebbero davvero delle tutine, cercando di salvare il mondo?No, non i Millennials.Loro, che sono stati creati da un programma di ingegneria genetica, sono adolescenti senza genitori a cui rendere conto e senza particolari responsabilità.Ma il destino presenta sempre il conto, e quello per i Millennials sarà particolarmente salato.Si troveranno infatti costretti a districarsi tra i fili di una macchinazione che è stata tessuta intorno a loro e, tra inseguimenti nel tempo alla ricerca della verità, paradossi e loop temporali che potrebbero mettere a rischio la loro stessa esistenza, i Millennials dovranno imparare a collaborare e a capire il significato più vero di avere amici su cui contare e una casa a cui tornare.