Terra




Sinossi. Niccolò, Antonio, Gaia, Salvatore, Emma, Agnese ed Enea. Un articolato intreccio di relazioni ruvide, irrisolte e conflittuali, storie di persone che sembrano non incrociarsi mai, anche quando vivono nella stessa casa o masticano la stessa polvere. A unire e dividere quella terra che a volte si presenta materna, altre volte violenta, a tratti rifugio, oppure tomba, amata e stuprata. La terra come cuore sacro ancestrale al centro della vita e della morte. In questo microcosmo che appare come sospeso nel tempo irrompe però l’imprevisto, il ritrovamento di un cadavere che segna nel profondo indagati e indagatori, in una voluta confusione di ruoli in cui la ricerca della verità scava in profondità nella coscienza di una intera comunità, solo apparentemente assopita ai piedi del complesso minerario di Montevecchio. Albè riesce nell’intento di disegnare in modo preciso una tela narrativa dove rimorso e redenzione diventano gli strumenti di espiazione di un paese immerso in un palcoscenico aspro e selvaggio, in un luogo in cui è facile perdersi ma anche ritrovarsi, mentre il vento modella le dune di sabbia e scalfisce gli impianti di miniere abbandonate da tempo.

 TERRA

di Stefano Albè

Arkadia 2023

Narrativa, pag.224

 Recensione di Roberta Canu

Un romanzo atipico e particolare, non lo si può nemmeno catalogare in un genere solo, a mio avviso, in quanto racchiude in sé caratteristiche  molto varie. 

Una storia speciale in cui i protagonisti sono ben delineati soprattutto a livello psicologico e leggendo il libro si percepisce tutta la loro forza, la grinta, ovviamente anche le fragilità e le problematiche che li riguardano, ma ognuno di loro ha sempre un quadro ben definito e riesce a catturare l’attenzione in modo davvero sublime.

Io credo però che a parte i personaggi centrali, la vera protagonista sia la terra, colei che tutto dà e tutto toglie, la terra che dà il giusto sostentamento ai lavoratori ma che al contempo è sinonimo di stanchezza e sofferenza.

Sono rimasta molto colpita dal modo piuttosto inusuale con cui l’autore dà voce ai suoi personaggi, su come riesca a tracciare punti quasi indefiniti su una carta invisibile ma che allo stesso tempo, in fin dei conti, risultano ben delineati e tutt’altro che evanescenti. 

Il personaggio che forse mi ha appassionato più di tutti è stata Gaia, ma anche Emma, nonostante non compaia quasi mai, avrà un ruolo fondamentale.

Devo ammettere comunque che all’inizio della lettura il romanzo appare molto sereno e idilliaco, mentre successivamente riesce a divenire piuttosto burrascoso, come il mare in tempesta che si scontra con la terra, con tutto ciò a cui apparteniamo ma anche con ciò che spesso rinneghiamo.

Una storia che aiuta a riflettere sia sulla vita in sé, sia sul senso d’appartenenza ai luoghi della Sardegna, questa terra indubbiamente magica e antichissima, in cui tra uomo e terra, amore e mare non vi è quasi nemmeno margine di differenza.

A cura di Roberta Canu

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Stefano Albè


vive a Milano e da oltre venticinque anni lavora nel mondo della comunicazione come regista e progettista di eventi. Appassionato di fotografia e cinema, ha lavorato come sceneggiatore e autore televisivo. Ha contribuito alla realizzazione di Morto e mangiato e di 365 storie cattive, raccolte di racconti. Terra è il suo primo romanzo.