L’INVERNO DI BIRD
Louise Doughty
DETTAGLI:
Traduttore: Manuela Faimali
Editore: Bollati Boringhieri
Genere: Thriller
Pagine: 304
Anno edizione: 2024
Sinossi. Heather Berriman è una donna in fuga. Ha lasciato improvvisamente il posto di lavoro a Birmingham per dirigersi a nord. La verità è che lavora per i Servizi segreti britannici, come suo padre prima di lei − padre a cui deve il soprannome Bird − ed è costretta a scappare per sfuggire a un’altra corrotta organizzazione che la vuole morta. Appassionante thriller di spionaggio, ‘L’inverno di Bird’ aggiunge allo sfaccettato intreccio un coinvolgente approfondimento psicologico sul personaggio di Heather: è lei la protagonista di un inverno che indica sia i paesi freddi in cui si nasconde (Scozia, Norvegia, Islanda), sia la condizione di isolamento a cui lei è da sempre, per sua natura e scelta, abituata. Una solitudine profonda ed emozionante che presto fa da contraltare alla velocità con cui si cominciano a girare le pagine. La nota malinconica che affianca l’intrigo è il tratto che rende il romanzo unico nel suo genere, mentre i momenti più “domestici” connessi alla fuga e agli appostamenti restituiscono una veste insolita e più completa al ruolo di spia.
A cura Marina Toniolo
‘Quando sei nel momento più buio, sprofondato in un’infelicità straziante, hai già toccato il fondo e sei pronto a rialzarti. È la natura umana, o la forza di volontà, direbbe qualcuno. Non moriremo di dolore, per quanto ci convinciamo di poterlo o volerlo fare’.
Chi è Heather alias Bird?
Una minuta donna che sta arrivando ai cinquant’anni, con folti capelli scuri e un viso emaciato. Non ha famiglia: i genitori sono entrambi morti e lei non si è mai sposata né ha mai avuto figli. Come tante altre ragazze inglesi della sua età ha cercato di avere una carriera nell’esercito negli anni Settanta, ma l’amicizia profonda con Flavia e il susseguirsi di vicende che le vedono protagoniste fanno in modo che prendano strade diverse lontane dall’ambiente militare.
Bird lavora per i Servizi segreti ed è un ruolo che la impegna totalmente rendendola partecipe della Storia che si srotola nel tempo. Una riunione nell’ufficio Alaska con il suo superiore e i colleghi la portano a prendere l’improvvisa decisione di scappare verso nord, passando per la Scozia verso la Norvegia e l’Islanda. Da chi fugge? Bird è coinvolta nelle accuse?
‘L’inverno di Bird’ è decisamente un thriller atipico. Concepito come una storia di spionaggio con fughe, inseguimenti e appostamenti è molto più di tutto questo. Il viaggio dell’eroina non è solo attraverso lande desolate ma anche attraverso una profonda autocritica verso la vita che ha avuto finora, tenendo ai margini gli affetti.
Cinica, riservata, essenziale, Heather, grazie all’allenamento professionale ricevuto, sa muoversi con circospezione verso luoghi che rispecchiano la sua anima. Si ritrova in Scozia per una promessa fatta a Flavia tanto tempo prima; ripercorre con nostalgia la sua infanzia con un padre amorevole che però nascondeva segreti e con una madre che ha tenuto a distanza per un egoismo di cui neppure si capacita.
I fratelli minori sono lontani, inesistenti, non fanno parte del suo cuore. L’intelligenza pragmatica che la contraddistingue la conduce infine in un luogo remoto dell’Islanda: in un piccolo paesino dove affitta un cottage.
In una terra che concilia ghiaccio e fuoco interiore proprio come lei, Bird prende la decisione di come svolgere la vita futura dopo settimane galvanizzanti e piene di momenti di scoramento. Proprio questa introspezione rende il romanzo così diverso tra tanti altri e aggiunge un bonus supplementare per il lettore che procede spedito pagina dopo pagina volendo sapere quali saranno le scelte che deve affrontare la protagonista.
Thriller femminista in cui la figura maschile è ai margini: un approfittatore violento, un padre assente, un mentore meschino. Possente è invece l’amicizia con Flavia, così esclusiva e totalizzante, come solo alcune possono essere. La loro complicità è il filo rosso che avvolge Bird durante tutta la vita, nel bene e nel male.
La scrittura, merito anche della traduzione, è minimalista eppure lirica pure nei momenti di massima tensione. Heather è un personaggio aderente alla realtà e difficilmente dimenticabile poiché la sua resilienza ci appartiene.
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Louise Dougthy
nata a Mowbray, Inghilterra, nel 1973, pluripremiata autrice di racconti e drammi radiofonici, critica letteraria tra gli altri, anche per la BBC, è autrice di numerosi romanzi. Il suo più grande successo, ‘Fino in fondo’ (Bollati Borlinghieri, 2014) è stato finalista al Specsaevers National Book Award come thriller dell’anno. ‘Nel nome di mia figlia’ (Bollati Borlinghieri, 2016) è stato finalista al Costa Novel Award e all’Orange Prize For Fiction.
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