Il mostro di Trieste




Gianluca Rampini


DETTAGLI:

Editore: Newton Compton Editore

Genere: Thriller

Pagine: 419

Anno edizione: 2024

Sinossi. Zeno Pentecoste è un poliziotto molto inquieto. La malattia della moglie e la ribellione della figlia Rebecca si sommano al suo passato tormentato: è stato adottato e della famiglia d’origine non sa nulla. Lo accompagna però il ricordo, vividissimo in lui, della paura del buio.
In questo momento di crisi personale, Trieste è scossa da una violenza brutale. Un killer seriale uccide le sue vittime sottoponendole a un incomprensibile, macabro rituale: i loro corpi, semisbranati, vengono attaccati agli alberi e resi tutt’uno con essi. Dai corpi, dalle mani, spuntano rami. Un sasso rosso si trova in genere sulla scena. Più le indagini vanno avanti, più gli indizi portano Zeno sulle tracce di una tetra vicenda del passato, collegata a qualcuno o qualcosa che lo riguarda molto da vicino.

Trama. A Trieste si è dato appuntamento il male, da un lato un’organizzazione criminale dedita al rapimento e alla vendita per i fini più abbietti di minorenni, spesso poi ritrovati senza vita o con gravi traumi psichici e fisici, dall’altro un serial killer che massacra degli uomini apparentemente scelti a caso. Non solo li uccide ma utilizza i loro corpi per creare “sculture” mutilandoli orrendamente e inserendo nei loro corpi dei rami. Di queste indagini si occupa l’ispettore della Squadra mobile di Trieste, Zeno Pentecoste e la sua squadra. Zeno è particolarmente toccato da quanto compiono i criminali a cui dà la caccia, forse per i problemi mentali che affliggono la moglie ricoverata in una struttura protetta, forse per le incomprensioni che minano il suo rapporto con la figlia dodicenne, per Zeno, mantenersi in equilibrio senza deragliare, tra vita privata e lavoro, sembra sempre più difficile. A complicare le cose un indizio ritrovato sulla scena di uno dei crimini del serial killer, la scritta “GU” fatta con la saliva il cui DNA risulta compatibile al venticinque per cento con quello dell’ispettore, ma che cosa significano quelle due lettere?

In una Trieste sferzata dalla bora, le indagini di Zeno Pentecoste lo portano ad avvicinarsi sempre di più al killer e all’organizzazione di pedo criminali, forse troppo, tanto da mettere a rischio la vita della propria figlia e scoprire che, senza saperlo, lui stesso è legato a quei criminali più di quanto potesse mai immaginare.

 Recensione di Bruno Balloni


Voglio essere franco fin da subito, a me questo romanzo non è piaciuto, ciò non significa automaticamente che non sia un buon lavoro, ecco perché credo sia più costruttivo spiegare i motivi per i quali non l’ho apprezzato in maniera tale che, chi al contrario di me, si appassiona a ciò che non mi è piaciuto potrà, senza tema di smentita, trovare piacevole “Il mostro di Trieste”. 

Se mi avete capito fino a qui è già una buona cosa visto che mi sono un po’ attorcigliato su me stesso. Comunque, punto uno, non mi piacciono gli investigatori, poliziotti e annessi del tipo “supereroi”, categoria alla quale, il nostro protagonista, a mio modo di vedere, appartiene.
Ovviamente da buon super uomo anche i suoi problemi sono super, con la moglie, con la figlia, con i genitori che scoprirà adottivi, con altri parenti (non dico altro per non spoilerare).

Secondo motivo, la trama è indubbiamente ben costruita e su di essa non mi sentirei mai e poi mai di porre critiche se non per il fatto che contiene due (uno di sicuro, sul secondo potrei essermi sbagliato ma non credo) errori che inficiano gran parte della tenuta della stessa (anche qui altro non dico perché non voglio in nessun caso togliere il piacere a chi vorrà leggere il romanzo).

Terzo e ultimo punto, anche questa una personalissima critica e come tale deve essere presa, non mi è piaciuto lo “splatterismo” col quale vengono descritte talune situazioni, a mio modo di vedere eccessivo e gratuito, probabilmente una questione di stile dell’autore che non ha accolto però il mio favore.

Quanto sopra non rappresenta che un’opinione personale che, se verrà smentita dai lettori, non potrà che rendermi felice.

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Gianluca Rampini


È nato a Trieste nel 1974. Marito felice e padre orgoglioso, di giorno è socio della Cooperativa Sociale Lavoratori Uniti Franco Basaglia, prima cooperativa sociale in Italia; di notte scrittore. A muoverlo è la ricerca verso l’origine del male, il tentativo di comprendere cosa spinga gli individui e le comunità a compiere azioni altrimenti incomprensibili. Il mostro di Trieste è il primo romanzo pubblicato con la Newton Compton.