Rouge




Mona Awad 


DETTAGLI:

Traduttore: Milena Sanfilippo

Editore: Fandango

Genere: Narrativa

Pagine: 446

Anno edizione: 2024

Sinossi. Da che ricordi, Belle – giovane commessa in un negozio di abbigliamento – è sempre stata ossessionata dalla sua pelle e dai video sulla skincare, guardarli è sempre stato il suo passatempo. Quando però sua madre Noelle, una bizzarra donna canadese trapiantata in California che non vede da tempo, muore misteriosamente, Belle parte dalle nevi di Montréal diretta nel sud degli Stati Uniti, ad affrontare la difficile eredità che la madre le ha lasciato e a cercare una risposta per la strana dinamica della sua morte. La posta in gioco aumenta quando una misteriosa presenza appare durante la veglia funebre (“il party”), facendo intendere a Belle di saperne più di lei sull’incidente di Noelle. Con l’aiuto di un paio di scarpe rosse, Belle verrà attirata nell’abbraccio pungente di quella che a prima vista sembra una lussuosa ed elitarissima spa a cui sua madre era affiliata. Rouge è Biancaneve che incontra Eyes Wide Shut, una surreale discesa nel lato oscuro della bellezza, nell’invidia, nel dolore e nel complicato amore tra madri e figlie. Con umorismo nero e un horror seducente, Rouge racconta l’industria della bellezza, e il pericolo a cui tutt3 andiamo incontro di interiorizzare il suo sguardo spietato. Baciato dal sole della California, ma macchiato dal rosso sangue delle rose, Rouge scandaglia il nostro rapporto con la mortalità e la bellezza, trascinandoci in una suggestiva favola gotica dove nulla, ma proprio nulla è come sembra. “Tutto è iniziato con la mia dipendenza dai video sulla skincare. Non riuscivo proprio a smettere di guardarli. Non ho potuto fare a meno di chiedermi: cosa sta succedendo qui? Che senso ha questa ossessione?”

 Recensione di Giusy Ranzini


Con l’elegante pennellata di una narratrice abile e visionaria, Mona Awad ci invita in un viaggio ipnotico attraverso i labirinti della bellezza e della mortalità con il suo ultimo romanzo, “Rouge“. Ambientato tra i freddi paesaggi di Montréal e le sfavillanti distese della California, il romanzo si dipana come un caleidoscopio di emozioni e misteri, trascinandoci nelle profondità oscure della psiche umana.

Protagonista di questa avventura è Belle, una giovane donna la cui ossessione per la skincare e per la bellezza si trasforma in una ricerca spirituale e psicologica quando la morte misteriosa di sua madre, Noelle, la catapulta in un vortice di segreti e rivelazioni. Awad intreccia abilmente elementi del thriller psicologico con la fiaba gotica, regalandoci una storia avvincente e intrigante che ci tiene incollati alle pagine fino all’ultima parola.

Il tema della bellezza, trattato con una sensibilità acuta e un tocco di cinismo, diventa uno specchio della nostra società ossessionata dall’apparenza e dalle norme estetiche. Attraverso il personaggio di Belle, Awad ci invita a interrogarci sul significato profondo dietro la nostra ricerca incessante della perfezione esteriore e sulle conseguenze oscure di questa ossessione.

La prosa di Awad è un tripudio di immagini vivide e suggestioni oscure, che ci trasportano in un mondo sospeso tra il reale e l’irreale. La sua abilità nel dipingere scene e atmosfere ci avvolge come una nebbia avvolgente, facendoci immergere completamente nell’universo del romanzo.

“Rouge” è molto più di un semplice racconto sulla bellezza e sulla sua oscura controparte: è un profondo esame delle relazioni familiari, in particolare del complicato legame tra madri e figlie.

Attraverso flashbacks e ricordi intrisi di nostalgia e dolore, Awad ci porta nel cuore di questa relazione complessa e spesso tumultuosa, esplorandone le dinamiche più profonde e oscure.

Infine, non possiamo non menzionare il finale mozzafiato, che ci lascia con la bocca spalancata e il cuore palpitante. Awad dimostra ancora una volta la sua abilità nel tenere il lettore sulle spine fino all’ultima pagina, regalandoci un epilogo che è allo stesso tempo sorprendente e soddisfacente.

In conclusione, “Rouge” è una lettura che affascina e incanta con la sua combinazione di suspense, bellezza e profondità psicologica. 

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Mona Awad


Laureata alla York University di Toronto, il suo romanzo di debutto, 13 modi di vedere una ragazza grassa (Bompiani), ha vinto l’Amazon Best First Novel Award 2016, il Colorado Book Award ed è stato selezionato per il premio Scotiabank Giller Prize. Scritti di Mona Awad sono stati pubblicati su TIME Magazine, McSweeney’s, VICE e LA Review of Books. Ha conseguito un Master in fiction presso la Brown University, dove ha vinto i Premi Feldman e John Hawkes in Fiction. Tra le sue pubblicazioni si ricorda Bunny (Fandango, 2020).