IL SANGUE CHE
TI SCORRE ACCANTO
Serena Vinci
DETTAGLI:
Editore: Les Flâneurs Edizioni
Genere: Thriller
Pagine: 159
Anno edizione: 2023
Sinossi. Quali rischi siamo disposti a correre per scoprire la verità? Si può accettare di portare il buio nel presente pur di far luce sulle vicende del passato? Sono questi gli interrogativi che assillano Fiammetta, trentacinquenne caparbia e irrisolta, meridionale di nascita e torinese d’adozione. Al ritorno nel suo paese d’origine, Distici, Fiammetta ritrova una lettera in cui le viene affidato l’incarico di investigare sul caso di Iacopo Malaparte, un adolescente trovato morto vent’anni prima nel bosco. Da allora, Distici è sprofondato in un’oscurità che si nutre di segreti, rancori e morti sospette collegate da un fil rouge apparentemente indecifrabile. Fiammetta decide di buttarsi a capofitto nelle ricerche insieme a due ex compagni di scuola, ed è così costretta a scavare dentro se stessa fino a riscoprire le radici che la legano a quella terra arcaica e misteriosa in cui è diventata donna.
Recensione di Salvatore Argiolas
“Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andar via” scrisse Cesare Pavese in “La luna e i falò” ed anche il pensiero di Fiammetta Bianchi, fuggita da Distici, il suo paese opprimente e limitante per andare a studiare a Torino.
Il padre all’aeroporto le fece una raccomandazione “simile a quella che Alfredo il proiezionista rivolge a Totò bambino in “Nuovo cinema Paradiso”: non farti fregare dalla nostalgia e non tornare, se torni non ti apro la porta di casa.”
Il “nostos,” il tema del ritorno è uno dei più potenti della letteratura perché chi è partito non è lo stessa persona di chi ritorna e anche il posto che ha lasciato è cambiato, come tutti coloro che sono rimasti da ciò nasce la tensione narrativa che affascina e coinvolge.
“In me, la nostalgia di casa si è manifestata nella forma della nostalgia di cose inanimate, che hanno sempre evocato i sentimenti e i ricordi più forti, nella loro fissità e immutevolezza” pensa Fiammetta, quando la morte della madre la riporta a Distici luogo che “a fermartici per troppo tempo, ti avvolge nel suo torpore, ti istupidisce, sembra coccolarti e dirti che il mondo è tutto lì, che il resto è finzione.”
Distici come le sabbie mobili attirerà Fiammetta e la porterà a riconsiderare il suo vissuto, portandola ad indagare su fatti sanguinosi che hanno lambito la sua famiglia, come l’omicidio irrisolto di Iacopo Malaparte, allievo della madre, l’infarto di Don Gino e il suicidio di Violante Malaparte, amante del padre, tutti fatti riportati negli articoli di giornale ritrovati facendo le pulizie nella casa di famiglia.
“Il sangue che ti scorre accanto” è un’indagine su un omicidio dimenticato ma è anche un’indagine sulla diseducazione sentimentale di una generazione che ha perso i punti di riferimento e che cerca in tutti i modi di trovare la sua vera identità.
“Invece, appena tornata a Distici ero ripiombata in quello stato di rarefazione sentimentale dove tutto è uguale a tutto. Desideri futili e necessità sostanziali si confondevano. Dovevo riappropriarmi di me stessa, dovevo capire se quella faccenda mi interessava al punto di valere qualche umiliazione oppure no.”
Ambientato nel 1993, al termine di un millennio che fugge, il romanzo, che deve il titolo ad una frase tratta da “Invisible Monsters”, di Chuck Palahniuk, uno scrittore che ha indagato in ogni sua opera sulla distonia delle famiglie nella realtà contemporanea, è un’indagine psicologica di grande effetto su un ambiente e su un gruppo di persone che non riescono ad amarsi e a creare un sentimento forte e duraturo.
“Non importa quanto tu possa amare una persona: ti tirerai indietro quando il suo sangue ti scorre troppo vicino” scrive Palahniuk
e così accade a Distici dove sono in tanti a prendere le distanze da chi soffre e si trova in difficoltà e solo dopo aver approfondito le ricerche sul passato Fiammetta capirà la verità sulle vicende nere come le tenebre che accaddero attorno alla sua famiglia.
Serena Vinci racconta con passione e bravura una storia ispirata da un fatto realmente accaduto ma rimodulato e plasmato per la resa narrativa, per rendere in modo plastico le contraddizioni di una famiglia incapace di amarsi e di un paese, simbolo di tante altre comunità dove omertà e corruzione sono i soli disvalori comuni e dove cercare la verità è inutile perché la conoscono tutti ma nessuno ha il coraggio di renderla nota, come succede in
“A ciascuno il suo” di Leonardo Sciascia in un mondo dove “vittima e carnefice stanno nella stessa relazione di “paziente e malattia”.
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Serena Vinci
è nata in Puglia e vive a Torino. Archivista e traduttrice dal francese, attualmente è dottoranda in Letteratura italiana all’Università di Modena e Reggio Emilia. Due suoi racconti in italiano sono stati pubblicati da Utet e ilSaggiatore e uno in francese sul blog della rivista culturale Apahau. La sua ossessione sono i libri e le trame che contengono, al punto che non si ferma alla lettura e alla scrittura ma li trasforma in audioracconti, podcast, recensioni e reading. Il sangue che ti scorre accanto è il suo primo romanzo.