L’ANANAS
NO
Cristiano Cavina
DETTAGLI:
Editore: Bompiani
Genere: Giallo
Pagine: 272
Anno edizione: 2024
Sinossi. Ogni carattere ha la sua pizza e ogni pizza il suo carattere: questa è una delle poche certezze di Manolo Moretti, ex sovrintendente della polizia penitenziaria e ora pizzaiolo del Gradisca di Galatea a Mare, in Romagna. Moretti ci mette poco a capire se chi ha di fronte è un tipo concreto da Prosciutto e funghi, un esagerato Doppio salame piccante o un raffinato Bufala con basilico. Ma nemmeno il suo principale Vittor Malpezzi – che, ironia della sorte, è un ex pregiudicato – potrà mai convincerlo a preparare una pizza con l’ananas sopra. Nonostante i battibecchi tra Moretti e Malpezzi a proposito di frutta tropicale, le cose in pizzeria procedono a gonfie vele fino a che, proprio la sera in cui la cameriera Channèl, appassionata di true crime, si è presa ferie, succede qualcosa di eccezionale: la morte fa capolino tra i tavolini del Gradisca e i carabinieri devono aprire un’indagine. Nell’aria dolce della Romagna di fine estate, un delitto ci sta proprio come l’ananas sulla pizza: è un corpo estraneo, inquietante, incomprensibile. Ma non è così per tutti: la Channèl, per esempio, è entusiasta di poter finalmente avere a che fare con un vero crimine. E per Moretti, che ha un passato pieno di segreti e una singolare incapacità di tenersi lontano dai guai, potrebbe essere l’occasione per ammettere che quello dietro il forno delle pizze è un nascondiglio da cui deve trovare il coraggio di uscire. L’ananas no è l’atto di nascita di un nuovo detective più che mai improbabile eppure carico della profonda umanità di chi maneggia ogni giorno la pasta di cui noi umani siamo fatti. Con Manolo Moretti, Cavina dà vita a un grande personaggio, capace di infondere a questo giallo tutta l’autenticità, la malinconia e l’allegria delle nostre estati italiane.
Recensione di Pier Livrieri
Se ci mettessimo a pensare alla pizza, all’ananas e alla Romagna, così tutti e tre insieme, ci verrebbe in mente tanto di ciò che possiamo incontrare in questo bel volume di Cavina.
Ma tutto proprio no.
Sì perchè qui va aggiunto un ingrediente essenziale per aggrappare il lettore accaldato: risposta esatta, giusto un bel delitto e ombrellone e lettino sono lì pronti ad accogliere chi avrà il piacere di gustarlo.
Un delitto in una pizzeria, per giunta senza che si affacci sulla scena un nuovo “poliziotto” a dare ordine alle indagini. Qui è sufficiente un pizzaiolo, ex sovrintendente, e la ciurma di variegata umanità che lo accompagna.
Scivola via veloce questa commedia gialla-romagnola divertente, di compagnia e dai sentori un po’ rètro.
L’ambientazione è inventata ma i tratti della Romagna e dei romagnoli sono evidenti, con i loro vizi, le loro tensioni, i loro sapori. Proprio i comprimari giocano un ruolo determinante per andare a comporre il quadro romagnolo: dove l’improbabile trova superamento e conferma solo rovistando nell’autentica realtà.
Evviva la provincia: una sgangherata con le regole!
Cavina supera la prova del giallo, anche se a dirla tutta è più commedia che giallo, ma siamo contenti e ce lo godiamo così: gradevole, rinfrescante e sorprendente!
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Cristiano Cavina
Cristiano Cavina è nato a Casola Valsenio, in Romagna, nel 1974. Per metà della sua vita ha fatto il pizzaiolo. Per l’altra metà ha scritto libri. I suoi primi dieci romanzi sono stati pubblicati da Marcos y Marcos. Per Bompiani sono usciti La parola papà (2022) e Il ragazzo sbagliato (2023), di cui è autore insieme a Giada Borgatti.