LA PIÙ BELLA
DI SEMPRE
Cosimo Buccarella
DETTAGLI:
Editore: Corbaccio
Genere: Thriller
Pagine: 468
Anno edizione: 2024
Sinossi. L’aspro dopoguerra italiano attraverso gli occhi di una banda di ragazzi allegri e intelligenti Quattro amici per la pelle, una ragazza splendida ed enigmatica, un delitto senza colpevoli. «Lo stile di Buccarella, che tanto assomiglia a quello picaresco, d’avventura, perfino a tratti salgariano, imprime alle sarabande di questi ragazzini del Salento uno scatto di agilità e di freschezza che li e ci catapulta fra le pellicole di Monicelli e quelle strade di Ferenc Molnár in cui si frequenta l’accademia dell’esistenza.» Stefano Massini – Robinson Paolo Congedo desidera soltanto un’esistenza tranquilla, ma da quando l’esercito inglese, all’indomani dell’occupazione della Puglia nel 1943, lo ha scelto come Mayor di un campo per profughi jugoslavi prima, ed ebrei poi, la serenità è diventata un miraggio. Prima un poeta che vuol diventare partigiano lo coinvolge in una lotta impari con i fascisti segretamente ancora attivi nella zona; poi, nell’estate del 1946, quando gli anni più turbolenti sembrano ormai alle spalle, è un gruppo di ragazzini a trascinarlo nell’indagine sull’omicidio di un rifugiato. Tommaso, Giovanni, Umberto e Marcello, questi i loro nomi, sono convinti che Samuele, il colpevole designato dalle indagini ufficiali, sia vittima di un errore o, peggio, di un complotto, e sono determinati a dimostrarne l’innocenza. Perché Samuele è un ragazzino come loro, e poco importa se lui è un ebreo polacco scampato alla Shoah e loro, invece, italiani in fuga dalla miseria: Samuele è un loro amico, e faranno di tutto per scagionarlo. Se il poeta ha insegnato una cosa a Paolo, è che non ci si volta dall’altra parte di fronte a un’ingiustizia. Così, decide di aiutare i ragazzi nella loro indagine, insieme a un carabiniere che antepone l’amicizia al rispetto dei regolamenti, a una funzionaria americana che si sospetta sia una spia, e soprattutto a una rifugiata dagli occhi verdi di cui tutti s’innamorano all’istante…
Recensione di Renata Enzo
Non è facile e neppure scontato definire il genere del romanzo La più bella di sempre di Cosimo Buccarella. L’autore è riuscito nella non facile impresa di raccontare una storia che ha il ritmo e il colore del giallo – c’è un delitto e alla fine si scopre il colpevole – e la freschezza del romanzo di formazione.
Il tutto ambientato (con ricchezza di riferimenti documentali) in una fase della nostra storia recente di cui troppo poco si parla: quella dei campi profughi per rifugiati in Italia, durante e subito dopo la Seconda guerra mondiale.
“All’indomani della liberazione, gli Alleati erano pronti a rimpatriare i profughi ebrei nei rispettivi paesi, ma molti di loro si rifiutarono o ebbero paura a tornare. Dal 1945 al 1952 più di 250.000 profughi ebrei vissero in centri urbani e in appositi campi creati in Germania, Austria e Italia. Queste strutture erano amministrate dalle autorità Alleate e dall’Agenzia delle Nazioni Unite per l’Assistenza e la Riabilitazione (UNRRA) (The Museum’s Holocaust Encyclopedia)”.
In molti campi rifugiati, si succedettero profughi di origine slava (già nel 1943, con l’arrivo degli alleati) e profughi ebrei, molti dei quali intenzionati a partire per la Palestina. Con l’espressione displaced persons (DPs) le autorità facevano riferimento ai civili che si trovavano fuori dai confini della propria patria a causa della guerra.
Santa Maria al Bagno fu il più grande campo per displaced persons in Italia meridionale, fondato nel 1943, quando il primo gruppo di 500 rifugiati slavi arrivò in Puglia. Si calcola che, nel 1946, il campo di Santa Maria al Bagno ospitasse 2.300 rifugiati ebrei e 3.000 rifugiati di diversa provenienza, molti dei quali ospitati nelle “case estive” confiscate dalle forze alleate. Già solo a raccontare la vera Storia di questo piccolo avamposto sul mare leccese ci si appassiona.
Ma l’autore ha fatto di più, regalandoci una storia appassionante che intreccia riscatto, redenzione amore ed amicizia e che vede come assoluti protagonisti quattro adolescenti, Tommaso, Giovanni, Umberto e Marcello.
Sono ragazzi e sono poveri, uno di loro è perfino figlio di un bandito. Ma si infiltrano nel campo perché lì dentro c’è un ospedale e la sorella di Tommaso ne ha bisogno, perché gravemente ferita. Ed è proprio dentro il campo che per loro inizia una nuova vita.
È lì che conoscono quelli che definiremmo oggi “gli adulti di riferimento”: Terenzi, Anna e Paolo Congedo, il Mayor del campo, sconfitto nel fisico ma ancora in grado di trasmettere loro gli ideali e i valori dell’antifascismo.
Ed è lì, soprattutto, che conoscono Matilde, la bella rifugiata di cui tutti si innamorano al primo sguardo: la più bella di sempre. A rendere ancora più appassionante la lettura, la trama del delitto di un rifugiato, di cui viene accusato Samuele, amico e coetaneo. Bella la sfida di solidarietà che li unisce e che li porta, infine, a scoprire come sono andate veramente le cose.
La più bella di sempre è davvero un gran bel romanzo: avventuroso, tragico, romantico e a tratti divertente. Difficile non immaginare che la storia possa diventare anche un film, chissà…
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Cosimo Buccarella
è nato e vive in Salento. Suoi racconti sono apparsi in raccolte e riviste, ed è stato vincitore del Festival Dieci Lune e del Premio Olivieri. Così come La più bella di sempre, anche il suo romanzo d’esordio, I fuoriposto, è ambientato nel Displaced Persons Camp numero 34, ed è stato premiato al premio letterario Città Siderno ed è stato finalista al premio Acqui Storia, il più prestigioso riconoscimento per il romanzo storico in Italia.